CAMPARI - Intervista al CEO Kunze-Concewitz: pronti per un big deal

FATTO
Il Corriere della Sera riporta un'intervista al CEO di Campari Bob Kunze-Concewitz in cui si sottolinea l’ottimo andamento dei marchi del gruppo nel corso del 2021 nonostante le incertezze dovute alla pandemia ed in particolare del mercato americano dove la domanda per Aperol è in crescita del +50% YoY, Campari +35% e aumenta il consumo anche di altri brand come Grand Marnier e Tequila trainati del crescente interesse per i cocktail. 

Secondo il CEO il 2022 sarà ancora influenzato dall'inflazione di costi delle materie prime e logistica. Su questo fronte Campari sta riuscendo a mantenere i costi entro un +5% YoY (anche grazie alla diminuzione dell’agave, alla base della produzione di Tequila) mentre la logistica rimane una sfida molto impegnativa. La revisione dei prezzi è annuale e gli attuali rialzi si concretizzeranno nel secondo trimestre del prossimo anno. 

L’attività di M&A per il Gruppo dovrebbe anche cercare di controllare la catena di distribuzione, poiché le affiliate pesano il 96% delle vendite di Campari.

Grazie al trasferimento della sede legale in Olanda, si possono valutare anche dossier di miliardi di euro e guardare anche obiettivi più grandi di Campari stessa (14,7 mld di capitalizzazione di mercato) poiché il mercato è ancora frammentato (i 15 principali operatori hanno una quota del 15-20% a volume). La società ha un buon potenziale di crescita sulla marginalità (20% Ebit margin) rispetto ai maggiori player che vedono un margine Ebit a circa il 27-30%. La famiglia Garavoglia rimane in pieno controllo con il 53.9% della società ed è motivata a mantenerlo a lungo termine. 

EFFETTO
L’intervista è positiva seppure non offra spunti particolarmente innovativi rispetto a quanto già a conoscenza del mercato. Il Gruppo sta registrando un ottimo momentum in particolare sul mercato americano e continua a beneficiare di un buon andamento sia del canale on-premise sia di quello off-premise. Interessanti le conferme sull’attività di M&A, un driver di crescita che rimane centrale nella strategia del Gruppo e che assumerà un interesse crescente con l’avvicinamento al 2023, anno in cui i diritti di voto di chi possiede azioni da 5 anni diventeranno 1:5 (fino a quel momento 1:2).

Il trigger successivo sarà nel 2028 quando i voti potranno essere 1:10 per chi avrà detenuto le azioni per 10 anni. Con questo schema, possibile grazie al trasferimento della sede legale in Olanda, l’azionista di riferimento può mantenere il controllo sul Gruppo anche a fronte di potenziali forti diluizioni a servizio dell’attività M&A: il gruppo nel 2023 potrebbe potenzialmente varare un aumento di capitale fino a 25 mld preservando comunque il controllo della famiglia Garavaglia.

Su Campari raccomandazione NEUTRALE, target price 11,50 euro.

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