SMALL CAPS USA - Come investire con un occhio alla sostenibilità

La crisi di fiducia che ha colpito Wall Street ha risparmiato poco o nulla in questi primi nove mesi dell'anno. Ad eccezione dei settori legati al mondo dell'energia e delle materie di base, si registrano ampie perdite un po' ovunque. I tre indici principali segnano perdite a doppia cifra: Dow Jones-19%, S&P500 -23%, NASDAQ Composite -31%. Gli indice Russell, che raccolgono le società a minore capitalizzazione, sono appaiati su perdite intorno al -24%. 

La bella reazione vista nella prima seduta di ottobre è dunque partita da valori molto depressi ed è fondata sulla scommessa che la robusta stretta monetaria avviata dalla FED potrebbe raggiungere presto il suo picco e iniziare a rallentare. 

Indizi in tal senso sono arrivati nel pomeriggio di ieri da alcuni dati macro che hanno evidenziato un raffreddamento più rapido delle attese nel comparto manifatturiero e edilizio, ma soprattutto sono arrivati stamattina dalla decisione della Banca Centrale australiana di alzare i tassi di soli 25 punti base, dal 2,35% al 2,60%, mentre le stime puntavano a un incremento di 50 punti base al 2,80%. 

Si può puntare sulla ripartenza delle blue chip e delle small caps con un occhio di riguardo al tema sempre caldissimo della sostenibilità.

Lo scorso 29 giugno Credit Suisse Asset Management ha quotato su Borsa Italiana un nuovo ETF, focalizzato sui titoli statunitensi che valgono in borsa meno di 10 miliardi di dollari ciascuno, il che significa per Wall Street il mondo delle società a minore capitalizzazione.

ETF CSIF (IE) MSCI USA Small Cap ESG Leaders Blue Ucits 
Isin: IE00BMDX0L03
Negli ultimi tre mesi: +6,7%

L’ETF comprende circa 700 azioni, che si ispirano all’indice di riferimento MSCI USA Small Cap ESG Leaders. A sua volta, l'indice replica i titoli azionari americani a bassa capitalizzazione filtrati a seconda dei criteri ESG (ambientali, sociali e di corporate governance). Valuta di denominazione USD. Valuta di quotazione Euro. Le commissioni di gestione (TER) sono pari allo 0,25% annuo. Non distribuisce dividendo. Leggi il documento KID. 

In buona sostanza, i prodotti ESG includono solo aziende che, nei rispettivi settori, forniscono prestazioni superiori alla media in termini ambientali, sociali e di governance. Il profilo di sostenibilità dello strumento non si ferma alla scelta dell’indice: la denominazione «Blue» dell’ETF indica infatti l’assenza di prestito titoli, un fattore che può disturbare gli investitori istituzionali.

L’asset class cui si riferisce l'ETF è particolarmente interessante: le small cap statunitensi rappresentano approssimativamente il 14% della capitalizzazione di borsa statunitense  e, sebbene vengano considerate più volatili e quindi più rischiose delle blue chip, incorporare questi titoli nella propria asset allocation contribuisce alla diversificazione di un portafoglio azionario.

Da evidenze empiriche risulta inoltre come, a lungo termine, le small cap consentano di ottenere un rendimento extra rispetto ai titoli ad elevata capitalizzazione - il cosiddetto «small firm effect». 

Inoltre, rispetto agli indici delle blue chip, le small cap presentano tipicamente un maggior grado di diversificazione. Numeri alla mano, i due pesi massimi del Dow Jones, UnitedHealth e Goldman Sachs , hanno insieme un peso del 18% circa; i due pesi massimi dell'S&P500, MicrosoftApple , arrivano a circa il 13%; infine i due titoli più pesanti del NASDAQ 100, sempre Microsoft e Apple, arrivano al 27%. 

Al contrario, i due principali titoli nell’indice di riferimento del nuovo ETF, la società dei semiconduttori Wolfspeed e la società dell'energia solare First Solar , non arrivano nemmeno al 2%, come si vede dalla tabella seguente. Nel loro complesso, i primi 10 titoli rappresentano poco meno del 6% del portafoglio. 

Concludendo, l’ETF permette finalmente di conciliare le esigenze d’investimento su un’asset class interessante come le small cap statunitensi senza rinunciare a un approccio attento alla sostenibilità.



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