SETTORE UTILITY - La Germania apre al price cap sul prezzo del gas

L'indice Stoxx del settore Utility europeo abbozza un timido rimbalzo, dopo essere stato ieri tra i peggiori della seduta con un calo dell1,5%.
Da inizio anno -8,50% vs -13,20% dell'indice Stoxx 600.
Secondo varie fonti, la Germania avrebbe segnalato al governo italiano un ripensamento su una delle principali battaglie di Mario Draghi in Europa, quella sul tetto al prezzo del gas.
Sarebbe stato in particolare il vice-cancelliere e ministro dell’Economia Robert Habeck a comunicare al suo omologo italiano Roberto Cingolani la disponibilità a discuterne al Consiglio straordinario sull’energia convocato per il 9 settembre quando verrà anche esaminata la possibile riforma del meccanismo di formazione dei prezzi sul mercato elettrico.
La scorsa settimana il premier Draghi aveva confermato che “la Commissione Europea è attualmente al lavoro su una proposta per introdurre un tetto al prezzo del gas, che sarà presentata al prossimo Consiglio Europeo”. Draghi ha anche dichiarato che “la Commissione presenterà una riflessione su come slegare il costo dell’energia elettrica dal costo del gas” e che su questa riflessione immagina vi possa essere “molto più accordo e molto più sostegno da parte di tutti i paesi”.
Sul fronte interno.
Dai partiti segnali di apertura ad un aumento della tassa sugli extra profitti. In un’intervista al Messaggero il responsabile economico di Fratelli d’Italia, Maurizio Leo, propone alcune modifiche al meccanismo di calcolo della tassa sugli extra che potrebbero ridurre il rischio di ricorsi al Consiglio di Stato da parte degli operatori ed inoltre apre ad un aumento della tassazione anche oltre al 25% fino ad arrivare magari al 50%. In un’altra intervista anche il ministro del Lavoro Orlando (PD) apre ad un aumento della tassa oltre il livello attuale del 25%.
L’incremento dell’onere rappresenterebbe una notizia negativa per il settore anche se gli impatti sulle utilities quotate dell’attuale tassa al 25% è stato abbastanza marginale (circa 100 mln per Enel , 40 mln per A2A e 25 mln per Iren ).
Le nostre Enel e A2A sono tra i peggiori performer del 2022 con perdite che superano il -30%. Il titolo migliore del comparto in Italia è Terna +5%.
Quadro grafico settore Utility europeo.
L'indice Stoxx Utility è tra i pochi a non essere ancora riuscito a tornare sopra i livelli del marzo 2020 (pre-pandemia). Il primo importante ostacolo è collocato nella fascia 400-418 punti, messa sotto attacco diverse volte negli ultimi mesi, ma senza successo. Il movimento degli ultimi due anni può definirsi laterale con importante sostegno in area 342 punti.
Il quadro di breve segnala che l'indice si è appoggiato alla media a 50 giorni (in rosso), provando ad abbozzare una timida reazione, che acquisirebbe maggiore consistenza con il ritorno sopra la trendline appena ceduta e la media mobile a 100 giorni (in verde).
Operatività. Manteniamo una visione positiva sul settore, anche in virtù della elevata remunerazione sotto il profilo dei dividendi. Si suggerisce di comprare ai livelli attuali, sfruttando eventuali discese fin verso area 340 punti. Incrementare alla prima chiusura sopra 380 punti. Target di breve verso 418 punti. Stop loss prudenziale in caso di discesa sotto 335 punti.
Chi vuole investire sul settore Utility europeo con la massima diversificazione ha a disposizione una serie di strumenti.
Nel seguente ETF, le Utility italiane rappresentano il 20% del totale. Al primo posto la Spagna con il 22%:
SPDR MSCI Europe Utilities UCITS
Isin IE00BKWQ0P07
Da inizio anno -5,0%
Obiettivo dell'ETF è la replica dell'indice MSCI Europe Utilities, che raggruppa i principali protagonisti europei del settore, comprensivo del reinvestimento del dividendo. Ciò consente di amplificare la performance da inizio anno a un livello superiore a quello registrato dall'indice corrispondente. Commissioni totali annue 0,30%. Nella tabella di seguito i primi dieci titoli, tra cui compare al secondo posto la nostra Enel. Leggi il documento KID.
www.websim.it