SETTORE UTILITY - Gas: -7% a 174 euro per mwh, prezzo dimezzato in tre settimane

L'indice Stoxx del settore Utility europeo apre la settimana con una perdita dello 0,5%.
Da inizio anno -11,50%, leggermente meglio del -16,70% registrato dall'indice globale Stoxx 600.
Firmato il decreto Energy release, 18TWh a 210 euro per energivori e Pmi
Il ministro per la Transizione ecologica, Roberto Cingolani, ha annunciato nel week end di aver firmato il decreto “Energy release” che consente la vendita diretta di 18TWh di energia elettrica prodotta da fonti rinnovabili e ritirata dal Gse alle imprese interrompibili come quelle energivore ad un prezzo controllato di 210 euro/MWh (prezzo che potrà essere rivisto anche alla luce del tetto di 180 euro/MWh fissato dalla Ue per la generazione inframarginale).
Il costo dell’operazione – dato dalla differenza tra il prezzo di acquisto dell’energia da parte del Gse ed il prezzo di rivendita di 210 euro/MWh - dovrebbe essere scaricato in bolletta e/o sulla fiscalità generale e pertanto non avere impatti diretti sulle società produttrici.
Intanto, il Gas Naturale dello snodo europeo si muove in ribasso del 7% a 174 euro per mwh, sui minimi da aprile. Prezzo dimezzato in tre settimane rispetto al picco record di 348 euro toccato lo scoso 26 agosto.
Sul tema del price cap europeo sul gas, il ministro Cingolani ha espresso ottimismo rispetto alla possibilità che entro fine mese si possa convergere verso una soluzione condivisa che prevederebbe un price cap generalizzato per il metano che arriva dai gasdotti (il 30 settembre è stato convocato un consiglio dei ministri dell’energia straordinario per chiudere la vicenda). Sul livello di riempimento degli stoccaggi, infine, ha precisato che si è raggiunto l’86,7% (l’obiettivo era 90% a fine ottobre) ed è stato dato incarico a Snam di puntare al 92/93%.
Secondo il Financial Times, i trader europei di gas naturale sanno che il prossimo inverno non sarà facile, ma sono ottimisti al punto che alcuni di loro hanno iniziato a fare una previsione azzardata: i prezzi potrebbero aver raggiunto il picco massimo. I prezzi, osserva la testata britannica, rimangono comunque molto elevati rispetto agli standard storici, quasi 10 volte il livello medio dell'ultimo decennio e più del doppio del livello di inizio giugno, prima che la Russia riducesse le forniture del gasdotto Nord Stream 1, il suo principale canale di esportazione verso l'Europa.
Recentemente, gli economisti di Goldman Sachs hanno previsto che i prezzi europei del gas scenderanno, potenzialmente al di sotto dei 100 euro/MWh entro la primavera, prima di risalire la prossima estate quando si ripeterà la corsa degli operatori a riempire gli impianti di stoccaggio.
Quadro grafico settore Utility europeo. La discesa delle ultime sedute ha riavvicinato l'indice al fortissimo supporto in area 350/342 punti, che ha avviato l'esteso rimbalzo precedente.
Operatività. Manteniamo una visione positiva sul settore, anche in virtù della elevata remunerazione sotto il profilo dei dividendi (le stime di bloomberg indicano un 4,80% medio a livello europeo). Si suggerisce di comprare, sfruttando eventuali discese fin verso area 340 punti. Incrementare la posizione alla prima chiusura sopra 375 punti. Stop loss prudenziale in caso di discesa sotto 335 punti.
Chi vuole investire sul settore Utility europeo con la massima diversificazione ha a disposizione una serie di strumenti.
Nel seguente ETF, le Utility italiane rappresentano il 20% del totale. Al primo posto la Spagna con il 22%:
SPDR MSCI Europe Utilities UCITS
Isin IE00BKWQ0P07
Da inizio anno -8,20%
Obiettivo dell'ETF è la replica dell'indice MSCI Europe Utilities, che raggruppa i principali protagonisti europei del settore, comprensivo del reinvestimento del dividendo. Ciò consente di amplificare la performance da inizio anno a un livello superiore a quello registrato dall'indice corrispondente. Commissioni totali annue 0,30%. Nella tabella di seguito i primi dieci titoli, tra cui compare al secondo posto la nostra Enel. Leggi il documento KID.
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