SETTORE TLC EUROPEO +0,5% Sostenuto da scenari M&A. Caccia ai ritardatati

L’indice Stoxx europeo delle Telecomunicazioni guadagna lo 0,5% ed è l'unico positivo di oggi insieme all'indice dei Consumer. L'indice Stoxx globale cede l'1,5%.
Da inizio 2022 performance piatta per le Tlc vs -4,20% dello Stoxx globale, affossato dalla caduta dei Tech: -10% nelle prime tre settimane.
Vodafone Group +5,2%, tira la volata di oggi, portandosi sui massimi da oltre due mesi, dopo aver riferito che sta esplorando scenari di fusioni/acquisizioni nel Regno Unito e in Italia.
Vodafone aveva espresso interesse alla fine dello scorso anno per l'acquisizione di Three UK (CK Hutchison Holdings), secondo indiscrezioni di Reuters circolate nel fine settimana. Sul fronte italiano, sempre secondo i rumors, Vodafone e Iliad sarebbero in trattative per una integrazione delle proprie divisioni. Iliad sarebbe al lavoro anche con il suo advisor (Lazard) per valutare altre opzioni strategiche in Italia.
“Come per gli autobus londinesi, aspetti per anni e poi ne arrivano due insieme immediatamente", ha commentato con un pizzico di ironia James Ratzer di New Street Research in una nota ai clienti. Ratzer, così come gli analisti di Goldman Sachs, ha accolto con favore la prospettiva di aggregazioni e ha anche evidenziato la speranza che Vodafone raggiunga un accordo in Spagna.
L'amministratore delegato di Vodafone, Nick Read, aveva parlato della necessità di concludere accordi per consolidare la posizione sui mercati europei, a novembre, in occasione del commento alla trimestrale. L'intensa concorrenza ha pesato per anni sulla redditività della società Tlc con sede a Newbury, in Inghilterra, ma le autorità di regolamentazione hanno sempre ostacolato le fusioni che ridurrebbe il numero di vettori presenti sul mercato da quattro a tre.
Nel 2016, il tentativo di Three di acquistare O2 nel Regno Unito è stato bloccato dall'Unione Europea. Tuttavia, le successive sentenze del tribunale e la fusione avvenuta nel 2018 di T-Mobile e Tele2 nei Paesi Bassi hanno ridato al settore una nuova speranza.
“Se Vodafone sarà in grado di portare a termine questi accordi (UK e Italia), allora credo che dovrebbe aiutare a sostenere ulteriormente il titolo, ma molto dipenderà dalla risposta dei regolatori, ha detto Ratzer.
Sotto il profilo dei fondamentali, parliamo di uno dei settori "più a buon mercato" con un P/E medio di 14,30x, ma è anche uno dei più remunerativi sotto il profilo dei dividendi, con uno Yield medio del 4,10%. Queste due condizioni potrebbero spiegare l'intensificarsi dei rumors di operazioni M&A.
Analisi tecnica. L'indice Stoxx TLC (oggi 230 punti) è tra i pochi ancora ben al di sotto dei livelli pre-pandemia del 2020. Ha in corso un faticoso percorso di risalita avviato dai minimi dell'anno scorso. La riconquista stabile della prima soglia discriminante verso 230/234 punti favorirebbe il ritorno sui top del 2021 in area 245 punti. Si tenga conto che nel 2015 si veleggiava intorno a 400 punti.
Operatività. Chi è a caccia di "settori ritardatari", che implicano un ottimo rapporto rischio/rendimento, trova qui una buona occasione. Si può comprare anche ai valori attuali per target di breve a 245 punti, massimo di inizio 2021. target finale 265 punti. Cambio di scenario e stop loss sotto 220.
Tra le opportunità offerte per replicare l’andamento del settore tlc europeo, c’è il seguente ETF espresso in euro:
SPDR MSCI Europe Telecommunications UCITS ETF
Isin IE00BKWQ0N82
Da inizio 2022: +1,50%
Lo strumento punta a replicare la performance dell'indice MSCI Europe Communication Services 35/20 Cap Net Return, che a sua volta riflette l'andamento delle principali aziende del settore Tlc. Commissioni totali annue 0,30%. Non distribuisce dividendi. Leggi il documento KID.
La tabella mette in rilievo i primi dieci titoli in termini di peso specifico. Si noti che la nostra Telecom Italia è una "pulce" se confrontata a giganti come Vodafone e Deutsche Telekom visto che non compare nemmeno nei primi dieci titoli in termini di peso specifico. E' facile desumere che l'ETF è dunque anche un ottimo strumento per evitare di concentrare il rischio su un singolo titolo.
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