SETTORE TECH USA - Coniugare innovazione tecnologica e sostenibilità è una sfida possibile

L'indice Nasdaq Composite ha chiuso il terzo trimestre negativo di seguito (-4,1%), scivolando sui minimi da Novembre 2020.

La perdita da inizio anno si è ampliata a -32,50% e su questi livelli si tratterebbe del peggior bilancio annuale dal 2008.

Sembra quindi che improvvisamente il mondo abbia deciso di fare a meno dell'innovazione tecnologica, ma crediamo che il ridimensionamento di questi mesi vada letto solo come una fase di aggiustamento, seppure dolorosa, di un uptrend seculare. 

La ricerca e l’innovazione sono e saranno sempre tra i principali motori dello sviluppo economico. Pertanto, la capacità di sfruttare le nuove tecnologie e di adattarsi alla trasformazione è ancora essenziale.

La velocità dell’innovazione tecnologica è accelerata a un ritmo vorticoso a partire dalla seconda metà del ventesimo secolo e ha ottenuto un'ulteriore accelerazione con l'avvento di Internet.

Durante la pandemia abbiamo assistito al rapido sviluppo di aziende operanti nel settore della sanità intelligente e avvertito la rilevanza di quelle attive nel campo dell’intelligenza artificiale avanzata. Stiamo inoltre osservando cambiamenti tecnologici che potrebbero ridisegnare completamente le catene di distribuzione globali, rivoluzionare i consumi energetici e snellire la produzione industriale. 

Quello dell’innovazione costituisce quindi un tema d’investimento "secolare" con significativo potenziale di sviluppo. Tuttavia, riteniamo che gli investitori, soprattutto nel caso della tecnologia, debbano considerare i propri investimenti attraverso una lente ESG.

Le aziende tecnologiche non sono infatti immuni da problematiche ambientali, questioni sociali e problemi di governance. Nello specifico, proprio le società più innovative potrebbero trovarsi dinanzi a complicate tematiche etiche o ESG.

Ne è un esempio la regolamentazione dell’enorme quantitativo di dati generati dagli utenti nella gestione dei propri profili virtuali, si pensi a Meta (ex Facebook) , o il controverso beneficio fiscale ottenibile dalle società che scrivono a bilancio cospicue attività immateriali, si pensi ad AmazonGoogle .

Per venire incontro a queste esigenze, Credit Suisse ha sviluppato un processo di investimento innovativo in esclusiva con (MSCI Morgan Stanley Capital International), volto a individuare le società tecnologiche più rappresentative del tema innovativo e, al contempo, con elevati standard ESG.

La costruzione del portafoglio parte dall’universo dei titoli dell’MSCI USA, l’indice di società Large/Mid quotate negli Stati Uniti, e applica un filtro tematico per individuare le aziende con una quota sostanziale dei loro ricavi derivanti da 4 tra le principali aree di innovazione: Applicazioni Internet, Sanità Intelligente, Industria 4.0 e Mobilità.

All'interno di questo universo più ristretto di aziende innovative, vengono selezionate le prime 125 aziende classificate per capitalizzazione di mercato (escludendo le aziende coinvolte in pesanti controversie ESG).

In ultimo, vengono applichate delle variazioni (tilting) ai pesi market weighted sulla base dei rating ESG assegnati da MSCI, sovrappesando i titoli più sostenibili e le società che dimostrano capacità di migliorare il proprio profilo di sostenibilità nel tempo. 

La tabella seguente esprime in modo sintetico i vari passaggi sopra descritti: 



Per consentire agli investitori di accedere a questo indice, Credit Suisse Asset Management ha lanciato il nuovo: 

ETF CSIF (IE) MSCI USA TECH 125 ESG Universal Blue Ucits
Isin: IE000YKE1AQ5 
Negli ultimi 3 mesi: +3,30%

Quotato su Borsa Italiana. Grazie alla considerazione sistematica degli aspetti ESG nella costruzione del portafoglio, l’ETF è classificato in linea con l’art. 8 ai sensi della normativa SFDR, costituendo un building block prezioso per gli investitori che desiderano allocare sui trend secolari dell’innovazione tecnologica con un occhio alla sostenibilità. Commissioni totali annue (TER) 0,18%. Replica fisica. Utilizza una struttura ETF di tipo irlandese, ovvero beneficia di un’imposta preventiva statunitense ridotta (15% anziché 30%).  Valuta di denominazione USD. Non distribuisce dividendi (reinvestiti). Leggi il documento KID.

 

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