PETROLIO - Il Kazakhstan (membro Opec +) è nel caos. L'Analisi Tecnica di Websim

Il petrolio accelera e si riporta ai prezzi precedenti l’annuncio della variante Omicron, il WTI (79,8 dollari il barile), è alla quarta seduta consecutiva di rialzo. Brent a 82,5 dollari il barile, +2%.
Il mercato del petrolio, già privo dei 500.000 barili al giorno che fino a qualche settimana arrivano dalla Libia, potrebbe ritrovarsi a breve con un altro ammanco produttivo: è a rischio il milione e seicentomila barili giorno pompati dal Kazakhstan. Nel paese membro Opec + una folla inferocita dai rincari dei prezzi dell’energia, ha assaltato le sedi del governo. Il presidente della repubblica Kassym Tokayv ha dichiarato lo stato di emergenza, ha inviato i soldati contro i manifestanti ed ha chiesto aiuto militare ai paesi vicini: la Russia ha mandato i paracadutisti ad Almaty, città capitale fino a due anni fa e principale centro del Kazakhstan. L’agenzia russa Interfax ha riferito stamattina che i morti, negli scontri avvenuti nelle ultime ore, sono decine.
Non si segnalano interruzioni della produzione, ma il rischio di fermate, se gli scontri proseguiranno, è notevole. Il mercato sta già anticipando l’arrivo di problemi nelle miniere di uranio del Kazakhstan, tra le più importanti del mondo: il prezzo del minerale impiegato come combustibile nelle centrali nucleari è in rialzo dell’8%, un movimento giornaliero del tutto anomalo per questo mercato.
Il rally del petrolio arriva all’indomani del sorprendente balzo delle scorte di benzina negli Stati Uniti, il +10 milioni di barili è il maggior aumento settimanale da aprile 2020. Ma l’accumulo, dovuta alla minor domanda di carburante, non ha avuto ripercussioni di rilievo sulle quotazioni del greggio.
"Tutto ciò avrebbe dovuto essere una cattiva notizia per i prezzi del petrolio, in quanto implica che Omicron stia pesando sulla mobilità e sul consumo” - ha detto ad Alliance News, Jeffrey Halley, analista oil di Oanda - "Invece, i prezzi del petrolio non si sono quasi mossi e questo, nonostante la maggiore produzione OPEC+, suggerisce che la domanda di petrolio rimane davvero molto robusta”.
Analisi Tecnica. Il 2021 ha rafforzato ulteriormente il quadro di fondo, che era stato riequilibrato dal prepotente rimbalzo avviato dai minimi del marzo 2020. Il recupero stabile della trendline crescente evidenziata nell'immagine sotto ha rappresentato un primo importante segnale di ricucitura dello strappo ribassista di novembre, preservando la possibilità di un rapido ritorno verso i massimi del 2021.
Operatività. Scattati gli acquisti sulla debolezza verso i supporti rispettivamente a 70 e 67 usd e gli incrementi di posizione alla prima chiusura sopra 77 e 74 usd rispettivamente. Posizioniamo un target di trading in direzione dei top annuali intorno a 87 e 85 usd. Cambio di scenario e stop loss prudenziale sotto 64 usd.
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