PETROLIO +5% Putin attiva il sistema di allerta nucleare

Brent (102,50 usd), WTI (96,70 usd). Il petrolio avvia la seduta con un balzo in avanti del 5%, dal +4,7% accumulato la scorsa settimana. Da inizio anno +30%.
Il presidente russo, Vladimir Putin, ha ordinato al comando militare di mettere in allerta le forze di deterrenza nucleare dopo le dichiarazioni aggressive dei paesi Nato. "I Paesi occidentali non stanno solo intraprendendo azioni ostili contro il nostro Paese nella sfera economica, intendo quelle sanzioni di cui tutti sono ben consapevoli, ma fanno dichiarazioni aggressive contro il nostro Paese", ha spiegato Putin.
Si teme, inoltre, che i vincoli sui pagamenti bancari decisi dai Paesi occidentali (Stati Uniti e Europa stanno per rimuovere alcune banche russe dal sistema SWIFT) possano portare all'interruzione delle spedizioni di petrolio dal secondo produttore mondiale. La Russia rappresenta circa il 10% dell'offerta mondiale di petrolio.
Sempre per quanto riguarda l'offerta, non ci sono novità di rilievo sulle trattativa in corso con l'Iran e, probabilmente, l'Opec+ proseguirà nel programma di graduale incremento della produzione quando si riunirà mercoledì prossimo, malgrado le tensioni sul prezzo per l'invasione dell'Ucraina. Lo scrive Bloomberg.
Il picco della scorsa settimana oltre 100 usd - hanno rilevato alcuni delegati Opec - per la prima volta dal 2014 è stato innescato più da una crisi geopolitica che non da uno squilibrio tra domanda e offerta. La riunione di mercoledì è per decidere i target di produzione per aprile. l'Organizzazione dei paesi esportatori di petrolio (OPEC), la Russia e gli alleati - chiamati insieme OPEC + - si incontreranno il 2 marzo. Il gruppo dovrebbe attenersi ai piani per aggiungere 400.000 barili al giorno (bpd) di fornitura ad aprile.
Il mercato spera nei colloqui tra Russia e Ucraina che si terranno in una sede al confine con la Bielorussiaa partire da oggi, i primi negoziati da quando la Russia ha invaso il suo vicino la scorsa settimana. Un passo avanti in direzione della pace potrebbe provocare un rapido arretramento delle quotazioni del petrolio.
Analisi Tecnica. La crisi in Ucraina ha rafforzato il trend rialzista del petrolio e aperto la strada a una risalita sui livelli massimi pre-pandemia indicati con la linea tratteggiata in rosso verso 116/105 usd rispettivamente. In particolare, si è allargata la forbice tra Brent (tipologia europea) e Wti (tipologia statunitense) per evidenti ragioni geografiche.
L'accelerazione del movimento nelle ultime sedute è legata soprattutto a componenti speculative difficilmente controllabili e crediamo sia più saggio non inseguirle. Preferiamo attendere un assestamento/correzione per scaricare gli eccessi di breve. Un accordo sul nucleare, che consentisse all'Iran di tornare sul mercato con tutto il suo potenziale potrebbe far scivolare il prezzo in area 80 usd.
Operatività. La nostra visione di lungo periodo resta positiva con obiettivi finali posizionati sui livelli del 2012-2014. In ottica di trading, approfittiamo dello strappo rialzista verso area 100 usd per prendere profitto.
Per sfruttare le opportunità di trading veloce al rialzo sul Wti si può utilizzare il seguente strumento:
Da inizio 2022 +21,0%.
Lo strumento consente l'investimento Total Return sul petrolio greggio Brent con la replica dell'indice Dow Jones- UBS Brent Crude SubindexSM in aggiunta al rendimento del collaterale. Leggi il documento KID.
Wisdomtree Wti Crude Oil (EUR)
Isin GB00B15KXV33
Da inizio 2022 +20,50%.
Lo strumento riproduce la performance del DJ-UBS WTI Crude Oil Sub-IndexSM e paga il rendimento sull' interesse capitalizzato del sottostante su base giornaliera. L' indice è del tipo "Excess return" ("Rendimento addizionale"), il componente dell' interesse viene aggiunto per rendere l' investimento "Total return" ("Rendimento totale"). Leggi il documento KID.