GREEN BOND - Europa: nel primo semestre 2022 le obbligazioni green sono il 60% del totale emesso

Consob ha pubblicato il Rapporto sulle "PRINCIPALI TENDENZE IN TEMA DI INVESTIMENTI SOSTENIBILI E CRIPTOATTIVITÀ" aggiornato a Giugno 2022.

Il Rapporto analizza le principali dinamiche in atto nell'ambito degli investimenti sostenibili e dei mercati delle criptoattività, anche con riguardo a profili che possono rilevare per il raggiungimento degli obiettivi istituzionali della CONSOB. 

Sul fronte dell'offerta di strumenti finanziari sostenibili, l'Europa vede confermato il suo ruolo trainante: a giugno 2022, l'aggregato globale delle emissioni di obbligazioni ESG è infatti riferibile ai paesi europei per il 50% circa, mentre il patrimonio di fondi comuni di investimento ESG europei pesa più dell'80% sul dato globale.

Nel primo semestre 2022, le obbligazioni green costituiscono il 60% del totale emesso, seguite dalle obbligazioni sostenibili (ossia legate al finanziamento di progetti o attività con impatti positivi sotto il profilo sia ambientale sia sociale e pari al 26% del totale) e dalle emissioni social (ossia finalizzate a finanziare progetti a impatto sociale positivo, pari al 14% del totale).

Tra i titoli green, poco più della metà è in linea con gli standard della Climate Bond Initiative (CBI), mentre nei restanti casi la connotazione green delle obbligazioni viene attestata solo dall'emittente (il dato è passato dal 10% nel 2021 al 23% nella prima metà del 2022). 

Nei maggiori paesi dell'area euro le emissioni di obbligazioni ESG sono riferibili in gran parte alle società finanziarie, seguite da quelle operanti nei settori utilities e trasporti e, dal 2020, a emittenti pubblici.

In Italia, l'avvio nel 2021 di programmi pubblici ha dato impulso alla crescita delle emissioni di titoli green, colmando parzialmente il divario rispetto ai maggiori paesi dell'area euro.

Con riguardo al comparto dei fondi ESG, a marzo 2022 si contano quasi 5 mila fondi europei, con un patrimonio complessivo prossimo a 2.300 miliardi di dollari, in crescita del 40% rispetto al primo trimestre dell'anno precedente. 

Analoga tendenza si osserva in Italia, dove alla fine del primo trimestre del 2022 il numero di fondi ESG è superiore a 1.900 (1.266 a marzo 2021), mentre il patrimonio promosso si è portato a 431 milioni di euro (295 a marzo 2021).

Alcuni strumenti quotati alla Borsa di Milano consentono di giocarsi il lungo e irreversibile progetto strategico della transizione energetica sia nel segmento azionario che nel segmento obbligazionario. Tra questi, segnaliamo:

ETF Franklin LibertyQ Global Equity SRI
Isin: IE00BF2B0N83 
Nell'ultimo mese: +7,30%
Da inizio 2022: -8,50%
Di seguito l'elenco delle azioni più "pesanti" contenute nel Franklin LibertyQ Global Equity SRI ETF, che investe in titoli a larga e media capitalizzazione di paesi dei mercati sviluppati ed emergenti a livello globale e ritenuti responsabili a livello ambientale e sociale. Il processo di selezione delle azioni privilegia quatto fattori di stili d’investimento (qualità, valore, momentum e bassa volatilità). Leggi il Documento KID.

 

ETF Franklin Liberty Euro Green Bond UCITS  
Isin: IE00BHZRR253 
Nell'ultimo mese: +4,30%
Da inizio 2022: -12,0%
L'obiettivo dell’ETF, gestito in modo attivo, è di fornire esposizione al mercato europeo dei green bond massimizzando al contempo i rendimenti assoluti. Il prodotto investe almeno il 70% del suo valore patrimoniale netto in obbligazioni definite green bond e la restante parte in obbligazioni allineate alla sostenibilità del clima (climate-aligned). Lotto minimo 1,0. Commissioni totali 0,30% annuo. Non distribuisce dividendi. Leggi il documento KID. Nella tabella seguente i primi dieci titoli in termini di peso specifico: 

 

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