ESG - COP26: Boris Johnson parla di accordo storico, carbone condannato a morte

Si è conclusa venerdì a Glasgow la Conferenza delle Nazioni Unite sui cambiamenti climatici, meglio conosciuta come COP26. 

Come spesso accade in occasione di questi mega-eventi, tutti ne escono scontenti, gli ambientalisti che pretendevano di più e più in fretta, i Paesi emergenti che chiedevano più soldi, i Paesi sviluppati che devono enere d'occhio crescita ed occupazione. 

Siamo convinti che in questi casi sia indispensabile guardare sempre al bicchiere mezzo pieno e condividiamo le parole del premier Boris Johnson, ospite dell'evento. L’accordo finale è stato “davvero storico” ha detto, a dispetto dei compromessi necessari per ottenere l’approvazione di 197 Stati.

L'accordo può rappresentare l’avvio di “quel punto di svolta che il mondo aveva bisogno di vedere” e che mantiene vivo il target di 1,5 gradi per il surriscaldamento terrestre. 

Di fatto è stata decisa la “condanna a morte” del carbone. 

Tuttavia, il premier inglese non è riuscito a nascondere una “vena di delusione” perchè l’India ha chiesto all’ultimo di sostituire l’espressione “phase-out”, ossia l’”eliminazione graduale” del carbone, facendo inserire invece nel documento finale la formula “phase-down“, ossia la “riduzione graduale”. Su questo punto specifico, l’accordo complessivo rischiava di collassare.

Parere sostanzialmente positivo anche da parte dell'Italia. "Abbiamo ottenuto un risultato importante, sviluppato dall'Italia: tutti i Paesi, compresi Cina e India, hanno accettato di non arrivare a 2 gradi di riscaldamento globale a metà secolo, ma a 1,5 gradi. Questo mezzo
grado è fondamentale. E' un risultato importante che è partito dal G20. Per firmare l'accordo loro hanno chiesto di stabilire la tempistica di abbattimento del carbone. Se avessimo fatto i duri e puri non avrebbero firmato e avrebbero liberalizzato completamente le loro attività",  ha dichiarato il ministro della Transizione ecologica, Roberto Cingolani, commentando il risultato di Cop26.   

La nota di principale delusione, secondo Cingolani, riguarda gli aiuti ai paesi poveri. "Sono molto insoddisfatto sulla parte finanziaria. Non sono convinto che tutti abbiano capito l'importanza della solidarietà" ha dichiarato Cingolani "dal 2015 erano stati promessi 100 miliardi l'anno, non ci siamo ancora arrivati, forse quest'anno li sfioreremo".  

La prossima Cop si terrà in Egitto, ufficialmente selezionato per ospitare la Conferenza delle Nazioni Unite sui cambiamenti climatici 2022 (Cop27) che si terrà nel novembre 2022 a Sharm El-Sheikh. Gli Emirati Arabi Uniti ospiteranno l'edizione 2023 della conferenza.

Iltema ESG è sempre più "caldo" ed è impensabile non tenerne conto nei processi decisionali che riguardano le scelte di portafoglio. 

I due ETF seguenti di Franklin Templeton, acquistabili su Borsa italiana, di tipo azionario, sono allineati agli obiettivi di de-carbonizzazione previsti dall’accordo globale sul clima firmato a Parigi alla fine del 2015. 

Finora i benchmark a basse emissioni di carbonio si sono concentrati principalmente sulla riduzione o sull’esclusione dei combustibili fossili, con valutazioni del rischio basate sulle emissioni storiche di CO2. La filosofia dei benchmark climatici UE è diversa, in quanto mira non solo a valutare un’azienda sulla base della sua impronta di carbonio (approccio retrospettivo) ma anche a identificare potenziali opportunità di crescita attraverso un’analisi di scenario basata su nuove serie di dati ambientali e scientifici innovativi (approccio prospettico).

Gli ETF Franklin STOXX Europe 600 Paris Aligned ClimateFranklin S&P 500 Paris Aligned Climate forniscono agli investitori italiani un'esposizione azionaria "core" diversificata, sui mercati europeo e statunitense, sostenibile e a basso costo (0,15% su base annua), coerente con la transizione verso un'economia a basse emissioni di carbonio. Con queste scelte, si contribuisce a trasformare la nostra economia in un sistema più verde e circolare. In dettaglio:

ETF Franklin STOXX Europe 600 Paris Aligned Climate
Isin IE00BMDPBY6
Da inizio anno +23,50%
Punta a replicare (benchmark) l'indice STOXX Europe Paris Aligned Climate la cui composizione vede ai primi dieci posti le seguenti azioni, che insieme pesano per poco meno del 30% del totale. Non distribuisce dividendi. Valuta di denominazione Euro. Leggi il documento KID:

 

ETF Franklin S&P 500 Paris Aligned Climate
Isin IE00BMDPBZ72 
Da inizio anno +38,0%.
Punta a replicare l'indice S&P500 Paris Aligned Climate la cui composizione vede ai primi dieci posti le seguenti azioni, che insieme pesano per poco più del 30%. Non distribuisce dividendi. Valuta di denominazione USD. Leggi il documento KID:

  

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