ESG - California: stop alla vendita di auto a benzina e diesel dal 2035

La California porta avanti la crociata contro le auto a benzina e diesel. L'Ente regolatore delle emissioni ha approvato ieri regole più severe che porteranno al bando della vendita di nuove vetture "tradizionali'' entro il 2035, fissando delle tappe intermedie per raggiungere l'obiettivo di vetture ad emissioni zero.
L'ambizioso progetto è particolarmente importante perchè la California è il maggiore mercato automobilistico degli Stati Uniti e perchè di solito le scelte dello Stato sono poi seguite da altri stati dell'Unione.
Dal 2035, gli automobilisti californiani non potranno più acquistare veicoli a benzina e diesel, ma soltanto modelli elettrici.
Lo ha sancito - motivandolo con la necessità di affrontare il cambiamento climatico - il California Air Resources Board (Carb) stabilendo che da quella data tutte le nuove auto e autocarri leggeri debbano essere veicoli a emissioni zero.
Lauren Sanchez, consulente per il clima del governatore Gavin Newsom, lo ha definito "un grande giorno non solo per la California, ma per il mondo intero".
La California è sempre stata negli Usa all'avanguardia sulle norme per le emissioni delle auto.
Il mandato obbliga le case automobilistiche a eliminare gradualmente le auto a benzina e diesel, i veicoli utilitari sportivi, i minivan e i pick-up a favore di versioni più pulite alimentate da batterie o celle a combustibile.
Se le case automobilistiche non rispetteranno i parametri, potrebbero essere multate di 20mila dollari per ogni esemplare non conforme, ha affermato il Board.
Peraltro le auto elettriche stanno rapidamente guadagnando spazio sul mercato californiano. Nel 2012 meno del 2% dei nuovi veicoli venduti erano elettrici. Oggi circa il 16% delle nuove auto vendute nello Stato è rappresentato da veicoli plug-in ovvero ricaricabili collegando la batteria con una presa elettrica.
Il tema ESG è sempre più dominante ed è impensabile non tenerne conto nei processi decisionali che riguardano le scelte di portafoglio.
I due ETF seguenti di Franklin Templeton, acquistabili su Borsa italiana, di tipo azionario, sono allineati agli obiettivi di de-carbonizzazione previsti dall’accordo globale sul clima firmato a Parigi alla fine del 2015.
Finora i benchmark a basse emissioni di carbonio si sono concentrati principalmente sulla riduzione o sull’esclusione dei combustibili fossili, con valutazioni del rischio basate sulle emissioni storiche di CO2. La filosofia dei benchmark climatici UE è diversa, in quanto mira non solo a valutare un’azienda sulla base della sua impronta di carbonio (approccio retrospettivo) ma anche a identificare potenziali opportunità di crescita attraverso un’analisi di scenario basata su nuove serie di dati ambientali e scientifici innovativi (approccio prospettico).
Gli ETF Franklin STOXX Europe 600 Paris Aligned Climate e Franklin S&P 500 Paris Aligned Climate forniscono agli investitori italiani un'esposizione azionaria "core" diversificata, sui mercati europeo e statunitense, sostenibile e a basso costo (0,15% su base annua), coerente con la transizione verso un'economia a basse emissioni di carbonio. Con queste scelte, si contribuisce a trasformare la nostra economia in un sistema più verde e circolare. In dettaglio:
ETF Franklin STOXX Europe 600 Paris Aligned Climate
Isin IE00BMDPBY6
Da inizio anno -9,30%
Punta a replicare (benchmark) l'indice STOXX Europe Paris Aligned Climate la cui composizione vede ai primi dieci posti le seguenti azioni, che insieme pesano per poco meno del 30% del totale. Non distribuisce dividendi. Valuta di denominazione Euro. Leggi il documento KID:
ETF Franklin S&P 500 Paris Aligned Climate
Isin IE00BMDPBZ72
Da inizio anno -4,60%.
Punta a replicare l'indice S&P500 Paris Aligned Climate la cui composizione vede ai primi dieci posti le seguenti azioni, che insieme pesano per poco più del 30%. Non distribuisce dividendi. Valuta di denominazione USD. Leggi il documento KID:
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