DIVIDENDI - Da azioni "growth" ad azioni "value" per difendere le posizioni

Il contesto dei tassi al rialzo continua a favorire l'afflusso di liquidità in direzione dei settori "value" a scapito dei settori "growth". Da inizio anno in Europa i due settori migliori in termini di performance sono Energetici (+11,70%) e Banche (+11,50%), peralto due tra i più remunerativi in termini di erogazione dei dividendi. Il consenso degli analisti raccolto da Bloomberg stima per l'anno corrente un dividendo medio nel primo caso intorno al 3,50% e nel secondo caso del 3%.
Anche Piazza Affari si prepara a una stagione di dividendi molto ricca grazie al miglioramento dei conti delle sue blue chip, energetici e banche sopra tutti.
Per il 2022, l'Ufficio Studi di Intermonte Sim si aspetta la distribuzione di circa 27,23 miliardi di cedole calcolate sul 90% circa dei titoli quotati nel listino milanese. il dato risulta in crescita del 37% rispetto al dato del 2021 (circa 19,87 miliardi). Nel 2020 il monte dividendi era stato di 17,138 miliardi, a causa dello stop forzato (dalla BCE) alla distribuzione della cedola.
Il dividend yield medio atteso di Piazza Affari per il 2022 è del 4,20%, un rendimento molto interessante, anche se confrontato con il rendimento del BTP decennale schizzato da +0,50% di agosto a 1,80% di oggi. Con questo dato, Piazza Affari si colloca fra le borse più attraenti al mondo per quanto riguarda il ritorno cedolare.
Con il greggio ai massimi dal 2014 e la risalita dei tassi di mercato, energetici e banche/finanziari si preparano a regalare ottime soddisfazioni ai propri azionisti.
Tra i titoli più "munifici" risultano:
UnipolSai con una previsione di dividendo pari a 0,19 euro per azione per un 7,30% di rendimento;
Eni con 0,86 euro per azione, in due tranche, si predispone a un dividend yield del 6,50%;
Mediobanca si prepara a distribuire 0,66 euro per azione per un rendimento del 6,40%;
Intesa Sanpaolo dovrebbe pagare nell'arco del 2022 un totale di 0,167 euro per azione, pari a un dividend yield del 6,30%. Con l'effetto del buyback da 3,4 miliardi, da effettuare nel 2022, il total yield ai prezzi attuali (dividendo più riacquisto) arriva al 12,65%;
Generali con circa 1,0 euro di dividendo atteso (forse qualcosa di più) arriva a un dividend yield del 5,50%.
Banca Generali non è molto lontana dalla sua controllante Generali, con poco meno di 2 euro attesi, per un dividend yield che sfiora il 5,50%.
Enel punta a 0,38 euro di dividendo atteso, in due tranche, per un rendimento del 5,50%.
Sono diversi gli ETF (Exchange Traded Fund) quotati alla Borsa di Milano, specializzati nella ricerca di azioni in grado di garantire un flusso costante di dividendi. I due strumenti seguenti puntano nell'ordine su: Borse Europee e Borse Globali. Entrambi gli ETF pongono un forte accento sulla qualità dei sottostanti. Le azioni devono avere caratteristiche di rendimento dei dividendi interessanti e un track record di pagamenti di dividendi per essere idonei ad essere inclusi negli indici di riferimento.
Dividendo lordo su base annua 4,60%.
Obiettivo del Fondo è fornire esposizione ad azioni di alta e media capitalizzazione nei paesi Sviluppati in Europa con una elevata qualità oltre che un elevato e persistente flusso di reddito da dividendi. Valuta di denominazione Euro. Le commissioni di gestione sono pari allo 0,25% annuo. Dividendo trimestrale. Leggi il documento KID. Le azioni più pesanti sono:
Da inizio 2022: -1,10%.
Negli ultimi 12 mesi: +25%
Dividendo lordo su base annua 2,30%.
Obiettivo del Fondo è fornire esposizione ad azioni di alta e media capitalizzazione con una elevata qualità oltre che un elevato e persistente flusso di reddito da dividendi nei paesi Sviluppati e Emergenti. Valuta di denominazione USD. Valuta di quotazione Euro. Le commissioni di gestione sono pari allo 0,45% annuo. Dividendo trimestrale. Leggi il documento KID. Le azioni più pesanti sono:
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