BORSE GLOBALI - Moody's rivede le stime di crescita 2023 al +2,1%

Fatto

L'indice MSCI World ha chiuso il mese di maggio con un bilancio quasi invariato, a breve distanza dai massimi degli ultimi dieci mesi.

Da inizio anno il guadagno si conferma intorno a +7,60%.

La spinta maggiore è arrivata dai tech di Wall Street (l'indice Nasdaq è salito del +24% dal primo gennaio), dalle borse della zona euro (Eurostoxx 50 +12%) e dalla borsa giapponese (Nikkei 225 +12,20%).

L'agenzia di rating Moody's si è fatta più cauta sulle prospettive dell'economia mondiale, vista ora in crescita del +2,1% nel 2023, rispetto al +2,7% registrato nel 2022, e in crescita del +2,2% nel 2024. 

Gli esperti hanno rivisto leggermente le previsioni fatte lo scorso febbraio, che stimavano una crescita del Pil mondiale al +2% nel 2023 e al +2,4% nel 2024.

Condizioni di finanziamento più severe e un costo del denaro
più alto "porteranno a un rallentamento della crescita economica
globale nella seconda parte dell'anno e conterranno la ripresa
nel 2024", si legge nell'aggiornamento del Global Macro Outlook.

Tali stime sono soggette a possibili rettifiche a causa di "un'inflazione persistente e una ripresa più lenta delle aspettative in Cina", avverte Moody's. 

Il rallentamento atteso nel 2023, rispetto all'anno precedente, è in gran parte guidato dalle economie del G-20, la cui crescita frenerà a +0,9% nel 2023 e a +1% nel 2024.

Per quanto riguarda gli Usa, Moody's si aspetta due trimestri di calo del Pil nella seconda metà del 2023.

Italia. 

Un moderato ottimismo emerge quando Moody's affronta il capitolo Italia. Gli esperti hanno alzato le stime sulla crescita dell'Italia nel 2023 a +0,8%, rispetto al +0,3% stimata a fine febbraio.

"Abbiamo alzato leggermente le nostre previsioni per l'Italia (e per la Francia) per tenere conto del calo dei prezzi dell'energia e del migliore inizio d'anno", afferma Moody's.

Lo scenario cambia quando l'agenzia si spinge al 2024, visto in crescita di un modesto +0,40% da +0,60% precedente. 

Descrizione dell'indice MSCI World

L'MSCI World Index, lanciato nel marzo 1986, riflette la performance delle società a grande e media capitalizzazione di 23 Paesi dei mercati sviluppati (DM)*. Con 1.507 componenti, l'indice copre circa l'85% della capitalizzazione di mercato aggiustata per il flottante in ciascun Paese.

*I paesi DM includono: Australia, Austria, Belgio, Canada, Danimarca, Finlandia, Francia, Germania, Hong Kong, Irlanda, Israele, Italia, Giappone, Paesi Bassi, Nuova Zelanda, Norvegia, Portogallo, Singapore, Spagna, Svezia, Svizzera, Regno Unito e Stati Uniti.

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Al primo posto, in termini di peso specifico, ci sono gli Stati Uniti, con oltre il 67%. Segue il Giappone con il 6,1%. A livello settoriale, Tech (22,0%), Farmaceutici (13,50%), Finanziari (13,20% ciascuno) sono i più rappresentati.  

Il grado di diversificazione a livello di singole azioni è tale per cui le prime dieci pesano complessivamente poco più del 15% del totale e sono tutte statunitensi. Domina la tecnologica con Apple al primo posto. Solo due i titoli della cosiddetta Old Economy: il colosso dei servizi sanitari UnitedHealth e il colosso petrolifero Exxon

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Effetto

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