BORSE EMERGENTI - Modeste implicazioni dal conflitto Russia-Ucraina

L'esplosione del conflitto in Ucraina ha sconvolto il quadro delle Borse, già "disturbato" a dovere dal tema inflazione.
L'indice MSCI Emerging Markets ha ampliato la perdita da inizio 2022 a -6,30%, l'indice MSCI World, dove le borse sviluppate incidono per oltre tre quarti del totale, presenta un ancor più deludente -10,0%.
Passando ai singoli listini è interessante, e quasi scontato data la vicinanza geografica con Russia e Ucraina, notare che la maggior parte dei listini in perdita a doppia cifra dal primo gennaio ad oggi è in Europa, a partire dalla Borsa della Russia dove il Moex registra una perdita del -44%. Altrove, Dax tedesco -11%, Svezia -17%, Danimarca -13%, Finlandia -13%, Polonia -17%, Ungheria -12%.
Altrettanto interessante annotare che le performance migliori, anche qui spesso a doppia cifra, ma con un segno + davanti, sta invece in SudAmerica: Brasile +17%, Cile +20%, Perù +15%, Colombia +16%. La ragione principale non è tanto geopolitica quanto legata al fatto che molte di queste economie si reggono sulle materie prime, quasi tutte in rally da inizio anno.
Risalendo al Nord America, spicca la debacle di Wall Street, dove si passa dal -8% del Dow Jones al -12% del Nasdaq.
Scenario abbastanza tranquillo in Asia.Pacifico dove nessuno dei listini principai registra una perdita a doppia cifra. Ed è anche più facile trovare mercati con il segno + davanti: Indonesia +6%, Thailandia +6%, Singapore +7%, Fiippine +4%, Malesia +2%.
Quanto pesa la Borsa della Russia?
Per chi teme che il crollo della borsa russa possa incidere sull'indice MSCI Emerging Markets precisiamo che negli ultimi anni la sua struttura si è modificato profondamente. Oggi la Russia costituisce meno del 3%. Cina, Taiwan, Corea del Sud e India insieme costituiscono oltre il 70% dell'indice. Arabia Saudita, Sudafrica, Brasile e Messico costituiscono un altro 17%. Il resto è rappresentato da Thailandia, Indonesia e Filippine (circa 5,5%). Le altre economie del Golfo Persico (Qatar, Bahrain) pesano per un 3%, l'EMEE (Polonia, Ungheria) è al 2%.
Secondo le stime raccolte da Bloomberg, l'indice MSCI Emerging Markets presenta un P/E medio di 12,80x e un Dividend Yield medio di 2,70%. L'MSCI World presenta un P/E medio di 19,20x e un Dividend Yield medio di 1,85%.
Composizione MSCI Emerging Markets
L'indice MSCI Emerging Markets comprende in totale 26 Paesi: Arabia Saudita, Argentina, Brasile, Cile, Cina, Colombia, Repubblica Ceca, Egitto, Grecia, Ungheria, India, Indonesia, Corea del Sud, Malaysia, Messico, Pakistan, Perù, Filippine, Polonia, Russia, Qatar, Sud Africa, Taiwan, Thailandia, Turchia, Emirati Arabi Uniti.
La Borsa cinese ha il peso specifico maggiore con un'incidenza di circa un terzo del totale dell'indice degli emergenti (32,40%). Seguono distanziate Taiwan (16,10%), Corea del Sud (12,81%) e India (12,45%).
Tutti i principali settori sono equamente rappresentati con circa 1.400 società quotate. Il 55% circa è composto da Tech (22,67%), Finanziari (19,40%), Consumer Discretionary (13,50%).
Tra le società con il maggior peso specifico ci sono: Taiwan Semiconductor, Tencent, Samsung Electronics, Alibaba.
Quadro grafico. L'indice MSCI Emerging Markets (1.155 punti) è caduto in questi giorni sui minimi da novembre 2020. La discesa è partita dal picco record a 1.444 punti del febbraio 2021. Ha violato, verso il basso, la prima prima soglia discriminante in area 1.272 punti, ex massimo del 2018, e si sta rapidamente avvicinando al successivo supporto posizionato in area 1.120 punti.
Alziamo l'allerta perchè una chiusura sotto questo livello aprirebbe la strada a una ulteriore flessione intorno ai mille punti. Precisiamo che la tendenza rialzista di fondo non è ancora venuta meno, come illustra la tenuta delle medie mobili sotto, evidenziate in rosso e verde, ad esclusione del breve shock subito nel momento dello scoppio della pandemia.
Operatività. Sfruttare lo scenario di incertezza per comprare. Pronti a incrementare le posizioni alla prima chiusura sopra 1.275 punti per target finale in area 1.450 punti. Si suggerisce di applicare uno stop loss prudenziale in caso di chiusura settimanale sotto 1.100 punti.
Per puntare sulle prospettive di crescita degli Emergenti si possono utilizzare i tre seguenti strumenti, il primo è più speculativo e da utilizzare in spazi temporali più brevi:
WisdomTree Emerging Markets 3x Leverage Daily (EUR)
Isin: IE00BYTYHN28
Da inizio 2022: -21%
L’ETP offre un rendimento complessivo costituito da una performance giornaliera tripla (3x) rispetto all’andamento dell’indice Emerging Equities Rolling Futures Index, che replica i contratti future Front Quarter e Second Quarter del mini MSCI Emerging Markets Index, più il reddito da interessi maturato sull’importo collateralizzato. Per esempio se l'indice aumentasse del 1%, l'ETP aumenterebbe del 3% escludendo le commissioni. Se l'indice scendesse del 1% l'ETP scenderebbe del 3% escludendo le commissioni. Questo ETP si rivolge quindi a chi ha una visione fortemente rialzista sulle principali Borse emergenti. Valuta di denominazione Dollaro Usa. Commissioni totali annue da prospetto. Leggi il documento KID.
SPDR - MSCI Emerging Markets Ucits (Eur)
Isin: IE00B469F816
Da inizio 2022: -5,70%
L'ETF mira a replicare la performance dell'indice MSCI Emerging Markets il più fedelmente possibile. La valuta di riferimento è il dollaro USA per cui risente delle oscillazioni del cross Eu/Usd. L'ETF investe in titoli fisici e non distribuisce dividendi. Valuta di denominazione Dollaro Usa. Commissioni totali annue 0,42%. Leggi il documento KID.
SPDR - S&P Emerging Markets Dividend Aristocrats Ucits
Isin: IE00B6YX5B26
Da inizio anno: +1,50%
L'ETF mira a replicare l'andamento dell'indice S&P Emerging Markets High Yeld Dividend Aristocrat NR USD ovvero riprodurre il rendimento dei titoli ad alto rendimento nei mercati azionari dei paesi emergenti. La valuta di denominazione è il dollaro USA per cui risente delle oscillazioni del cross Eu/Usd. L'ETF investe in titoli fisici. Commissioni totali annue 0,55%. Dividendo semestrale, circa 3,40% su base annua. Leggi il documento KID. La tabella seguente illustra l'elenco delle principali azioni presenti nell'ETF.
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