BORSE EMERGENTI - L'indice MSCI Emerging Markets bagna il naso a WallStreet

L'indice MSCI Emerging Markets ha azzerato la perdita da inizio anno grazie all'ottimo +1,60% messo a segno ieri, miglior seduta da un mese. In queste prime sei settimane del 2022 sta performando nettamente meglio dell'indice MSCI World, dove le borse sviluppate incidono per oltre tre quarti del totale, che presenta un deludente -3,30%.
Una delle ragioni principali in grado di spiegare il divario sta nella correzione avviata dalla borsa di Wall Street, che a sua volta incide per il 60% circa del totale dell'indice MSCI World. L'S&P500 perde il -4,20% dal primo gennaio, il Nasdaq perde il -7%.
Per il 2022, potremmo iniziare a vedere un contesto macro più positivo per le borse emergenti, in coincidenza con il progressivo superamento della pandemia e la ripresa dei prezzi delle commodity (che favorisce per esempio Sudafrica, Brasile e Russia).
Sul fronte tassi, il quadro è variegato.
La Banca centrale cinese, di recente, si è mossa in controtendenza rispetto al resto del mondo, annunciando manovre accomondanti nei confronti del mercato. Pare che le autorità cinesi siano in prima linea nel sostegno al problematico settore immobiliare. Stanotte Bloomberg ha scritto che i maggiori gestori di crediti inesigibili della Cina stiano aiutando gli sviluppatori immobiliari a corto di liquidità. L’ordine sarebbe arrivato da Pechino. Particolarmente attivi sarebbero due soggetti parastatali, Cina Huarong Asset Management e China Cinda Asset Management. Il primo starebbe assistendo Shimao Group. Il secondo sta dando una mano nella ristrutturazione del debito di China Evergrande. I gestori di Npl starebbero accettando condizioni non del tutto vantaggiose, o comunque non allineate a quelle del mercato, in modo da fornire liquidità ai soggetti in crisi.
La Banca centrale del Brasile ha segnalato che il ciclo di aggressiva stretta monetaria potrebbe essere vicino alla fine: l'istituto ha alzato i tassi di riferimento di 150 punti base per tre volte consecutive a partire da novembre 2021 (allora erano al 6,25%), portandoli per la prima volta in cinque anni oltre il 10%, nel tentativo di frenare la corsa dell'inflazione.
Stamattina la Reserve Bank of India ha confermato le attuali linee guida di politica monetaria, discostandosi così dalla linea d’azione delle altre banche centrali dei paesi sviluppati. Gli economisti si aspettavano che anche questo meeting terminasse con un nulla di fatto in materia di tassi, ma alcuni pensavano che ci sarebbero state delle anticipazioni su una eventuale prossima stretta monetaria, così invece non è stato. Il tasso Repo, quello al quale la banca centrale dà i soldi alle banche commerciali, resta al 4%. Il reverse repo, è al 3,35%.
A livello di singole borse, dal primo gennaio ad oggi, presentano un bilancio largamente positivo Brasile +14% e Hong Kong +6%. Performance piatta per Taiwan e India. Registrano un calo le Borse cinesi di Shanghai-Shenzhen -6% e l'indice Kospi della Corea del Sud -8%. Insieme questi mercati pesano per quasi l'80% del totale indice.
Secondo le stime raccolte da Bloomberg, l'indice MSCI Emerging Markets presenta un P/E medio di 13,90x e un Dividend Yield medio di 2,50%. L'MSCI World presenta un P/E medio di 21,20x e un Dividend Yield medio di 1,70% ,
Composizione MSCI Emerging Markets
L'indice MSCI Emerging Markets comprende in totale 26 Paesi: Arabia Saudita, Argentina, Brasile, Cile, Cina, Colombia, Repubblica Ceca, Egitto, Grecia, Ungheria, India, Indonesia, Corea del Sud, Malaysia, Messico, Pakistan, Perù, Filippine, Polonia, Russia, Qatar, Sud Africa, Taiwan, Thailandia, Turchia, Emirati Arabi Uniti.
La Borsa cinese ha il peso specifico maggiore con un'incidenza di circa un terzo del totale dell'indice degli emergenti (32,40%). Seguono distanziate Taiwan (16,10%), Corea del Sud (12,81%) e India (12,45%).
Tutti i principali settori sono equamente rappresentati con circa 1.400 società quotate. Il 55% circa è composto da Tech (22,67%), Finanziari (19,40%), Consumer Discretionary (13,50%).
Tra le società con il maggior peso specifico ci sono: Taiwan Semiconductor, Tencent, Samsung Electronics, Alibaba.
Quadro grafico. Dal picco record a 1.444 punti del febbraio 2021 è partita la fase correttiva tuttora in corso. Il rimbalzo di questo avvio d'anno ha riportato l'indice a ridosso della prima soglia discriminante in area 1.272 punti, ex massimo del 2018. Alziamo l'allerta perchè il superamento stabile di questa resistenza potrebbe avviare una nuova fase rialzista, aprendo la strada al ritorno in direzione dei top assoluti. Precisiamo in ogni caso che la tendenza rialzista di fondo non è mai venuta meno, come illustra la costante tenuta delle medie mobili sotto evidenziate, ad esclusione del breve shock subito nel momento dello scoppio della pandemia.
Operatività. Sfruttare lo scenario incerto per comprare. Pronti a incrementare le posizioni alla prima chiusura sopra 1.275 punti per target finale in area 1.450 punti. Si suggerisce di applicare uno stop loss prudenziale in caso di chiusura settimanale sotto 1.200 punti.
Per puntare sulle prospettive di crescita degli Emergenti si possono utilizzare i tre seguenti strumenti, il primo è più speculativo e da utilizzare in spazi temporali più brevi:
WisdomTree Emerging Markets 3x Leverage Daily (EUR)
Isin: IE00BYTYHN28
Da inizio 2022: +1,70%
L’ETP offre un rendimento complessivo costituito da una performance giornaliera tripla (3x) rispetto all’andamento dell’indice Emerging Equities Rolling Futures Index, che replica i contratti future Front Quarter e Second Quarter del mini MSCI Emerging Markets Index, più il reddito da interessi maturato sull’importo collateralizzato. Per esempio se l'indice aumentasse del 1%, l'ETP aumenterebbe del 3% escludendo le commissioni. Se l'indice scendesse del 1% l'ETP scenderebbe del 3% escludendo le commissioni. Questo ETP si rivolge quindi a chi ha una visione fortemente rialzista sulle principali Borse emergenti. Valuta di denominazione Dollaro Usa. Commissioni totali annue da prospetto. Leggi il documento KID.
SPDR - MSCI Emerging Markets Ucits (Eur)
Isin: IE00B469F816
Da inizio 2022: +0,50%
L'ETF mira a replicare la performance dell'indice MSCI Emerging Markets il più fedelmente possibile. La valuta di riferimento è il dollaro USA per cui risente delle oscillazioni del cross Eu/Usd. L'ETF investe in titoli fisici e non distribuisce dividendi. Valuta di denominazione Dollaro Usa. Commissioni totali annue 0,42%. Leggi il documento KID.
SPDR - S&P Emerging Markets Dividend Aristocrats Ucits
Isin: IE00B6YX5B26
Da inizio anno: +3,50%
L'ETF mira a replicare l'andamento dell'indice S&P Emerging Markets High Yeld Dividend Aristocrat NR USD ovvero riprodurre il rendimento dei titoli ad alto rendimento nei mercati azionari dei paesi emergenti. La valuta di denominazione è il dollaro USA per cui risente delle oscillazioni del cross Eu/Usd. L'ETF investe in titoli fisici. Commissioni totali annue 0,55%. Dividendo semestrale, circa 3,40% su base annua. Leggi il documento KID. La tabella seguente illustra l'elenco delle principali azioni presenti nell'ETF.
www.websim.it