BORSE EMERGENTI - 2022: partenza sprint anche se la FED stringe i cordoni della borsa

L'indice MSCI Emerging Markets ha avviato l'anno sovraperformando nettamente l'indice MSCI World, dove le borse sviluppate incidono per oltre tre quarti del totale. Il primo finora ha accumulato un guadagno dell'1,0%, il secondo un deludente -4,60%. 

Una delle ragioni principali in grado di spiegare il divario sta nella correzione avviata dalla borsa di Wall Street, che a sua volta incide per il 60% circa del totale dell'indice MSCI World. 

Tuttavia, il movimento di queste prime tre settimane contribuisce solo in minima parte a ridurre il profondo ritardo accumulato nel corso del 2021, terminato rispettivamente con un -4,60% e un +20%.

Un anno fortemente caratterizzato per molti mercati emergenti dalla diffusione della pandemia e da un rallentamento della crescita più pronunciato del previsto. 

Per il 2022, potremmo iniziare a vedere un contesto più positivo, in coincidenza con il superamento della pandemia e con un pressione inflazionistica che dovrebbe allentarsi progressivamente. 

A livello di Paesi, manteniamo una visione favorevole sulla Cina, che si sta muovendo controcorrente rispetto agli altri paesi per quanto riguarda la politica monetaria: stanotte la banca centrale ha tagliato i tassi di riferimento per le banche. Anche il Brasile potrebbe presentare un'opportunità nel 2022 perchè le valutazioni fondamentali sono attraenti e riflettono oltremisura il rischio politico legato alle elezioni presidenziali di ottobre. Rimaniamo moderatamente positivi sulla Corea, dove pesa anche il rischio geopolitico (Coreaa del Nord) e sull'India.

Secondo le stime raccolte da Bloomberg l'indice MSCI Emerging Markets presenta un P/E medio di 14,40x e un Dividend Yield medio di 2,40% vs un P/E medio di 23,80x e un Dividend Yield medio di 1,70% dell'indice MSCI World,

Composizione MSCI Emerging Markets

L'indice MSCI Emerging Markets comprende in totale 26 Paesi: Arabia Saudita, Argentina, Brasile, Cile, Cina, Colombia, Repubblica Ceca, Egitto, Grecia, Ungheria, India, Indonesia, Corea del Sud, Malaysia, Messico, Pakistan, Perù, Filippine, Polonia, Russia, Qatar, Sud Africa, Taiwan, Thailandia, Turchia, Emirati Arabi Uniti. 

La Borsa cinese ha il peso specifico maggiore con un'incidenza di circa un terzo del totale dell'indice degli emergenti (32,40%). Seguono distanziate Taiwan (16,10%), Corea del Sud (12,81%) e India (12,45%). 

 

Tutti i principali settori sono equamente rappresentati con circa 1.400 società quotate. Il 55% circa è composto da Tech (22,67%), Finanziari (19,40%), Consumer Discretionary (13,50%). 

Tra le società con il maggior peso specifico ci sono: Taiwan Semiconductor, Tencent, Samsung Electronics, Alibaba. 

 

Quadro grafico. Dal picco record a 1.444 punti del febbraio 2021 è partita la fase correttiva tuttora in corso. Il rimbalzo di questo avvio d'anno ha riportato l'indice a ridosso della prima soglia discriminante in area 1.272 punti, ex massimo del 2018. Alziamo l'allerta perchè il superamento stabile di questa resistenza potrebbe avviare una nuova fase rialzista, aprendo la strada al ritorno in direzione dei top assoluti. Precisiamo in ogni caso che la tendenza rialzista di fondo non è venuta meno come illustra la costante tenuta delle medie mobili sotto evidenziate, ad esclusione del breve shock subito nel momento dello scoppio della pandemia.

Operatività. Sfruttare lo scenario incerto per comprare. Pronti a incrementare le posizioni alla prima chiusura sopra 1.275 punti per target finale in area 1.450 punti. Si suggerisce di applicare uno stop loss prudenziale in caso di chiusura settimanale sotto 1.200 punti.

  

Per puntare sulle prospettive di crescita degli Emergenti si possono utilizzare i tre seguenti strumenti, il primo è più speculativo e da utilizzare in spazi temporali più brevi: 

WisdomTree Emerging Markets 3x Leverage Daily (EUR) 
Isin: IE00BYTYHN28 
Da inizio 2022: +3%
L’ETP offre un rendimento complessivo costituito da una performance giornaliera tripla (3x) rispetto all’andamento dell’indice Emerging Equities Rolling Futures Index, che replica i contratti future Front Quarter e Second Quarter del mini MSCI Emerging Markets Index, più il reddito da interessi maturato sull’importo collateralizzato. Per esempio se l'indice aumentasse del 1%, l'ETP aumenterebbe del 3% escludendo le commissioni. Se l'indice scendesse del 1% l'ETP scenderebbe del 3% escludendo le commissioni. Questo ETP si rivolge quindi a chi ha una visione fortemente rialzista sulle principali Borse emergenti. Valuta di denominazione Dollaro Usa. Commissioni totali annue da prospetto. Leggi il documento KID.

SPDR - MSCI Emerging Markets Ucits (Eur)
Isin: IE00B469F816
Da inizio 2022: +1,0%
L'ETF mira a replicare la performance dell'indice MSCI Emerging Markets il più fedelmente possibile. La valuta di riferimento è il dollaro USA per cui risente delle oscillazioni del cross Eu/Usd. L'ETF investe in titoli fisici e non distribuisce dividendi. Valuta di denominazione Dollaro Usa. Commissioni totali annue 0,42%. Leggi il documento KID.

SPDR - S&P Emerging Markets Dividend Aristocrats Ucits 
Isin: IE00B6YX5B26 
Da inizio anno: +3,20%
L'ETF mira a replicare l'andamento dell'indice S&P Emerging Markets High Yeld Dividend Aristocrat NR USD ovvero riprodurre il rendimento dei titoli ad alto rendimento nei mercati azionari dei paesi emergenti. La valuta di denominazione è il dollaro USA per cui risente delle oscillazioni del cross Eu/Usd. L'ETF investe in titoli fisici. Commissioni totali annue 0,55%. Dividendo semestrale, circa 3,40% su base annua. Leggi il documento KID.  La tabella seguente illustra l'elenco delle principali azioni presenti nell'ETF.


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