BORSA COREA DEL SUD - Il PIL 2021 cresce al ritmo più rapido dal 2010

L'indice Kospi (-2,60%) chiude in forte ribasso, sui minimi dal dicembre 2020.
La performance da inizio 2022 si amplia a -8,80% (espressa in Euro) quasi allineata a quella del Nasdaq (-11%).
Le notizie confortanti sul quadro macro emerse nella notte non hanno rivitalizzato la borsa.
Il Pil della Corea del Sud nel 2021 è cresciuto del +4%, si tratta del ritmo più rapido degli ultimi 11 anni, sostenuto soprattutto da consumi ed export. Il dato è perfettamente in linea con le aspettative. Nel quarto trimestre 2021 l'economia è cresciuta dell'1,1%, contro lo 0,3% di luglio-settembre. Anche qui nessuna sorpresa. I consumi privati sono saliti del +3,6% nel 2021 (da -5%), gli investimenti dell'8,3% (da +7,1%), gli investimenti nelle costruzioni sono scesi dell'1,5% (da -0,4%).
A frenara l'entusiasmo ci ha pensato la pandemia. Le autorità sanitarie hanno segnalato il record giornaliero di 8.571 nuovi casi di Covid-19.
Per contrastare gli effetti della pandemia, il governo coreano ha varato due piani per circa 41,8 miliardi di dollari: la spesa pubblica è perciò aumentata del +5,5% (da +5%), mentre l'export è salito del +9,7% (dal +1,8%). Anche l'import è aumentato dell'8,4% (da -3,3%) in seguito all'incremento degli acquisti di petrolio.
Per il 2022, le attese sono di un'ulteriore crescita del Pil. La Banca Centrale ha messo sotto revisione il +3% stimato in precedenza a causa delle incertezze legate a pandemia, interruzioni della catena di approvvigionamento e rallentamento della Cina.
Ricordiamo che a metà gennaio la Banca Centrale della Corea del Sud ha alzato i tassi di interesse di 25 punti base portandoli a 1,25%, ovvero, sui livelli precedenti la pandemia, per frenare la crescita dell'inflazione.
La Borsa della Corea del Sud rappresenta il terzo mercato in ordine di importanza all'interno dell'MSCI Emerging Markets, che in totale comprende 26 Paesi, con un peso di circa il 12,60%, superato solo da Taiwan 16,10% e Cina 32,40%.
Il Kospi è l'indice più importante del Paese, composto da circa 790 azioni, oggi viaggia con un P/E medio intorno a 12,60x, secondo le stime raccolte da Bloomberg. Il Dividend Yield medio è al 1,30%.
Quadro grafico Indice KOSPI. Il trend di fondo è saldamente rialzista. Toccato il nuovo record storico a 3.316 punti lo scorso 25 giugno, grazie a ben quindici mesi positivi di seguito, il trend ha avviato una fisiologica fase di assestamento. Il cedimento della trendline crescente di valenza pluriennale sotto evidenziata ha aperto la strada ad una estensione della discesa fino al forte supporto statico in area 2.600 punti. Allerta e rischio di inversione della tendenza rialzista sotto 2.438 punti.
Operatività. Approfittare delle fasi di pull back verso le ex resistenze in area 2.800/2.600 punti per comprare sulla debolezza. Incrementare la posizione alla prima chiusura sopra 3.100 punti. Stop loss alla prima chiusura sotto 2.400 punti.
Grafico Indici KOSPI
Per puntare sulle prospettive di crescita della Borsa della Corea del Sud anche in ottica di diversificazione geografica, è quotato a Piazza Affari il seguente ETF specializzato:
Franklin Ftse Korea Ucits Etf - Usd (Acc)
Isin: IE00BHZRR030
Da inizio 2022: -4,60%
Obiettivo dell'ETF è quello di replicare il più fedelmente possibile, con acquisti fisici in azioni di grande e media capitalizzazione in Corea del Sud, la performance del l'indice FTSE Korea 30/18 Capped. Non distribuisce dividendi. Valuta di denominazione USD, valuta di quotazione EURO. Commissioni totali annue 0,09%, tra i più contenuti nel panorama degli ETF. Leggi il documento KID.
Gli indici FTSE Russell UCITS Capped sono ponderati per la capitalizzazione di borsa e progettati per limitare la concentrazione in ogni singola azione nel rispetto dei requisiti di diversificazione richiesti dall'Unione Europea (UCITS). In particolare, l'indice Capped FTSE Korea 30/18 rappresenta la performance delle società medio/grandi quotate sulla borsa della corea del Sud. Per evitare una concentrazione eccessiva in ogni singola azione, il peso di ciascun componente è limitato ogni trimestre di modo che quello della più grande azienda non superi il 30% e l'eventuale peso delle altre aziende non superi il 18%.
Il settore più rappresentato è quello della Tecnologia con il 42% del totale, seguono Tlc e Finanziari con il 10% ciascuno. La lista dei dieci titoli più "pesanti" comprende:
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