BORSA BRASILE - Il Real è la miglior valuta al mondo del 2022

Il Bovespa, l'indice delle principali blue chip della Borsa di San Paolo, ieri sera ha chiuso in ribasso del 2,5%, non sottraendosi al clima di risk off che domina i mercati finanziari, ma grazie alla forza del Real, la performance da inizio anno resta eccezionale: +21,50%.

Il Real brasiliano è la miglior valuta al mondo in questi primi mesi del 2022, grazie al rally delle materie prime. Gli investitori stanno diventando più ottimisti sulle sue prospettive grazie all'impennata dei prezzi del petrolio e di quasi tutte le altre commodity, di cui il Brasile è ricco.

Il Real ha guadagnato il 13,50% da inizio anno contro Euro, ma non solo. E' in guadagno tra l'8% e il 10% contro tutte le altre valute "forti" del pianeta: Yen giapponese, Dollaro USA e Franco Svizzero. 

La crescita dei prezzi delle materie prime migliora le prospettive dell'economia, pur rischiando di avere ricadute anche sull'inflazione e sui tassi di interesse. I trader e gli analisti scommettono che la banca centrale brasiliana sarà costretta a inasprire ancora la propria politica monetaria. Gli economisti intervistati dalla banca centrale hanno aumentato la loro previsione di crescita del prodotto interno lordo per quest'anno a +0,42% da +0,30% della scorsa settimana.

Intanto, gli asset manager e gli hedge funds, tra cui BlueLine Asset Management e Ace Capitalk hanno intensificato le loro scommesse rialziste sul Real, citando l'inarrestabile corsa delle materie prime. I fondi, che sono stati a lungo ribassisti sulla valuta, sono
diventati gradualmente più ottimisti.

“È probabile che vedremo ulteriori revisioni al rialzo delle previsioni del PIL del Brasile per il 2022 nelle prossime settimane", ha affermato Fabricio Taschetto, socio fondatore di Ace Capital, che gestisce asset per 3,2 miliardi di reais (631 milioni di dollari).

Secondo Giovani Silva, chief investment officer di BluLine AM, i Paesi produttori di materie prime tra cui Brasile, Cile, Nuova Zelanda, Sud Africa e Australia sono ben posizionati per l'attuale contesto globale. 

Indice Bovespa. Sul fronte dei multipli, il consenso degli analisti raccolto da Bloomberg indica un P/E medio per l'indice Bovespa intorno a 7,30x e un Dividend Yield intorno al 7,70%. 

Analisi Tecnica. L'indice Bovespa ha segnato i massimi storici a giugno in area 131mila punti. Il ritracciamento successivo ha portato i prezzi a rivedere i minimi dell'anno in zona 100mila punti, prima di innescare una reazione, che si sta rafforzando nelle ultime settimane, anche e soprattutto in termini relativi rispetto al resto del mondo. La tendenza rialzista di fondo non è mai stata compromessa.

Operatività. Siamo ottimisti sulle prospettive di lungo periodo della borsa. Sfruttare lo scenario per costruire posizioni di lungo periodo: si può accompagnare il movimento con acquisti, anche a prezzi di mercato, stando pronti a incrementare sulla forza alla prima chiusura sopra 120mila. Stoppare prudenzialmente in caso di discesa sotto 98mila punti.

Per investire sul Brasile con la massima diversificazione è disponibile a Piazza Affari il seguente ETF: 

Franklin Ftse Brazil Ucits - Usd (Acc)
Isin: IE00BHZRQY00 
Da inizio 2022  +24,0%. 
L'ETF investe in azioni di grande e media capitalizzazione in Brasile e mira a replicare il più fedelmente possibile la performance dell'indice FTSE Brazil 30/18 Capped. Valuta di denominazione USD. Valuta di quotazione EURO. Costi di gestione 0,19% competitivi, gli altri quattro ETF specializzati sul Brasile quotati a Milano hanno costi che vanno dallo 0,55% allo 0,74% all'anno. Leggi il documento KID.

Gli indici FTSE Russell UCITS Capped sono ponderati per la capitalizzazione di borsa e progettati per limitare la concentrazione in ogni singola azione nel rispetto dei requisiti di diversificazione richiesti dall'Unione Europea (UCITS). In particolare, l'indice Capped FTSE Brazil 30/18 rappresenta la performance delle società medio/grandi quotate sulla borsa brasiliana. Per evitare una concentrazione eccessiva in ogni singola azione, il peso di ciascun componente è limitato ogni trimestre di modo che quello della più grande azienda non superi il 30% e l'eventuale peso delle altre aziende non superi il 18%. La segmentazione settoriale vede al primo posto Financials 32%, seguiti da Materie di base 15%, Oil 13%, Consumer 13%. I primi dieci titoli presenti sono in ordine di peso: 

 

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