BANCHE ITALIANE - Le ultimi dichiarazioni di Andrea Enria

FATTO
Ieri Andrea Enria, capo della Vigilanza Europea, ha ribadito come la sospensione della remunerazione degli azionisti chiesta al sistema bancario nel 2020 è stata una decisione straordinaria volta a conservare un elevato buffer di capitale in un momento di estrema incertezza. Ha inoltre sottolineato che non vi è l’intenzione di ri-utilizzare tale strumento nel futuro. 

Il capo della Vigilanza ha chiarito che, tenendo in considerazione il deterioramento dell’outlook macroeconomico, è stato chiesto al settore bancario di adottare un approccio cauto e di fornire nuove proiezioni sulla capacità di mantenere buffer di capitale. 

MF ha riportato i risultati di uno stress test interno effettuato dalla BCE per testare il sistema bancario a fronte del nuovo contesto economico. Nello scenario base (PIL negativo nel 2023) il CET1 ratio medio resterebbe superiore al 13%, mentre scenderebbe in area 11,6% nel caso di recessione per i prossimi tre anni.

EFFETTO
Le nostre attuali stime vedono il settore bancario italiano offrire un interessante dividend yield (7%/8% nel 2022/2023 rispettivamente).

In aggiunta, riteniamo che ci possa essere upside risk dalla remunerazione derivante dai possibili piani di buyback. Nelle nostre stime incorporiamo circa 2 miliardi per Unicredit quest’anno e 2 miliardi l’anno prossimo, mentre per Intesa Sanpaolo 3,4 miliardi nel 2022. 

Non escludiamo che, nel caso di una normalizzazione dell’attuale contesto macroeconomico, anche altre banche possano optare per questa opzione 

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