BANCHE EUROPA -0,80% Ricadute dalle politiche monetarie restrittive di Bce e Fed

L'indice Stoxx delle banche dell’Europa perde lo 0,8%, in linea con l'indice Stoxx 600. Andamento quasi in sintonia tra i due indici anche dal primo gennaio: -15% vs -13,50%.

Le ultime dichiarazioni di Jerome Powell della FED e di alcuni membri del Consiglio della BCE (Schnabel e Villeroy) emersi dal simposio dei banchieri centrali a Jackson Hole hanno confermato il focus sull’inflazione, che verrà combattuta con molta determinazione attraverso l’utilizzo di politiche monetarie restrittive: rialzi dei tassi e riduzione degli acquisti di asset (QT). 

Powell, pur ribadendo che ad un certo punto il ritmo di rialzo dei tassi sarà ridimensionato, ha però particolarmente enfatizzato il fatto che vi saranno dei costi per famiglie ed aziende derivanti dalla lotta all’inflazione, ma che saranno dei sacrifici necessari per evitare danni peggiori derivanti dal mancato rientro delle pressioni inflattive. 

Il governatore della Fed pertanto ha lasciato meno spazio all’ipotesi di inversione a breve (cosiddetto pivot) della politica monetaria, affermando invece la necessità di continuare sul sentiero delle manovre restrittive iniziate quest’anno. 

Gli operatori, hanno pertanto espresso la loro delusione sull’assenza di elementi utili per supportare l’ipotesi di “pivot” a breve, attraverso la  reazione negativa significativa da parte del mercato azionario USA con penalizzazione per i titoli sensibili al ciclo economico e ai tassi di interesse.

Anche i membri della BCE, che hanno parlato nel week-end, hanno avvisato che i tassi sono destinati a salire per evitare che la spirale inflazionistica dei prezzi possa andare fuori controllo.

Villeroy ha indicato che non ci devono essere dubbi sul fatto che la politica monetaria contempli tassi di riferimento sopra il livello di neutralità indicato nell’intorno del 1-2% già entro fine anno, con implicazioni negative sulla crescita economica e sull’occupazione che saranno pertanto inevitabili. 

Per quanto riguarda la BCE si è tornato a parlare di un aumento tassi a settembre di 75 bps, mentre Villeroy e altri membri più dovish sono invece orientati ad un aumento dei tassi di 50 bps, dopo l’aumento di 75 bps effettuato a luglio. 

Inoltre, secondo indiscrezioni di Bloomberg News, alcuni membri BCE starebbero facendo pressione affinché entro fine anno si inizi a discutere delle modalità e della tempistica del QT anche per la Bce, per procedere alla riduzione dei quasi 5.000 mld di bond in portafoglio.

Le indicazioni chiare emerse da FED e BCE testimoniano come l’obiettivo primario delle banche centrali sia focalizzato alla riduzione dell’inflazione che in area euro potrebbe raggiungere il 9% nel periodo gennaio-agosto.

E’ pertanto probabile che le attese degli investitori vengano ricalibrate per includere un periodo di rallentamento economico causato, in particolare, dall’aumento dei prezzi dell’energia senza che vi sia il supporto da parte della politica monetaria che, al contrario, potrebbe risultare ulteriormente penalizzante per la crescita con tassi in crescita e QT.

In questo contesto potrebbero soffrire i titoli del comparto industriale ed anche alcuni titoli growth.

Per il settore finanziario/bancario, uno scenario di tassi più elevati porta a maggiori profitti e ad una maggiore visibilità sulla crescita del margine di interesse, nonostante un presumibile rallentamento dei prestiti; allo stesso tempo ci attendiamo una maggiore volatilità dell'attività di trading, mentre ci potrebbero essere rischi di peggioramento dell'asset quality.

Analisi Tecnica. Il quadro grafico del settore bancario europeo (oggi 123,24) è peggiorato nelle ultime sedute, andando a rompere al ribasso il supporto posizionato a 128,0 punti (media mobile in rosso). Un successivo robusto sostegno è posizionato verso 114 punti, minimo dell'anno. Segnali di spinta al rialzo arriveranno soltanto con la rottura di area 154/167 punti. 

Operatività. Si suggerisce di sfruttare la discesa in area 120/114 punti per comprare sulla debolezza. Incrementare alla prima chiusura sopra 129 punti. Stop loss prudenziale sotto 110 punti per riposizionarsi con gli acquisti in area 100 punti.



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Da inizio anno: -22,0%

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