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  UniCredit, Tenaris e Salvatore Ferragamo: il tris che rende il 12,24% potenziale annuo

L’economia italiana sta vivendo un 2023 altalenante. La crescita economica nel primo trimestre di quest’anno ha battuto le attese degli analisti crescendo dello 0,6% rispetto al trimestre precedente e del +1,9% nei confronti del primo trimestre 2022.

Non si può dire lo stesso per il secondo trimestre dell’anno. Secondo la valutazione riportata dal Centro Studi di Confindustria nel suo ultimo rapporto sulla situazione economica, denominato Congiuntura flash, la crescita economica dell’Italia rischia di essere pari a zero. Gli industriali hanno definito la crescita del PIL da aprile a giugno “estremamente debole, quasi stagnante” e le aspettative per il terzo trimestre non sono molto più positive.

Il settore dei servizi, trainato dal turismo, sta sostenendo il PIL, mentre l’industria continua a lottare con una situazione debole e prospettive incerte a causa di diversi fattori, tra cui il costo del credito e la difficoltà di ottenere finanziamenti per gli investimenti.

A maggio la spesa degli stranieri in Italia ha registrato un aumento del +13,2% rispetto al 2022 e il numero di passeggeri negli aeroporti nel secondo trimestre è risultato superiore ai livelli del 2019, segnalando un ritorno graduale all’attività pre-pandemica.

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In difficoltà l’industria italiana, nonostante la lieve ripresa della produzione industriale (+1,6%) registrata a maggio, dove la contrazione da inizio anno rimane negativa del 1,9%. Nel dettaglio, il settore manifatturiero ha subito una contrazione del -2,4%, sebbene i mezzi di trasporto abbiano mostrato una controtendenza positiva con una crescita del +3%.

Dati poco positivi anche dall’export di beni italiani, che a maggio ha registrato una riduzione dello 0,3% a prezzi correnti. La principale causa di questo calo è il forte declino della domanda dei paesi dell’Unione Europea, che è scesa del -1,7%, mentre c’è stata una buona performance nei mercati extra-UE, con una crescita del +1,2%. In particolare, i beni strumentali hanno registrato il calo più significativo (-2,6%), seguiti dagli energetici.

Un fattore determinante che influenza la crescita economica del nostro paese è il livello dei tassi d’interesse. La BCE a luglio ha deciso di aumentare ulteriormente i tassi portandoli al 4,25%, al momento non ne esclude altri perché il livello dell’inflazione è ancora troppo alto.

In tale contesto però, l’inflazione in Italia mostra segnali di rallentamento. Secondo le stime preliminari dell’Istat, nel mese di luglio 2023 l’indice nazionale dei prezzi al consumo per l’intera collettività, al lordo dei tabacchi, registra un aumento dello 0,1% su base mensile e del 6,0% su base annua, da +6,4% di giugno. La decelerazione si deve, in primis, al rallentamento su base tendenziale dei prezzi dei servizi relativi ai trasporti, dei beni energetici non regolamentati e, in misura minore, degli alimentari lavorati, degli altri beni, dei sevizi vari e dei tabacchi.

L’“inflazione di fondo”, al netto degli energetici e degli alimentari freschi rallenta al +5,2%, così come quella al netto dei soli beni energetici al +5,6% dal +5,8% registrato a giugno.

A dare manforte al nostro Paese è il PNRR, infatti ieri la presidente del Consiglio Giorgia Meloni ha annunciato che l'Italia nel 2023 beneficerà complessivamente, come previsto, di 35 miliardi del piano. L'Europa conferma che l'Italia alla fine dell'anno tra terza e quarta rata avrà tutte le risorse previste con buona pace di chi sparava che il Governo perdesse queste risorse o una parte di esse.

Recentemente è stato anche presentato l’aggiunta del capitolo RePowerEU che tiene conto della necessità del nostro Paese dei recenti venti contrari globali, come l’alta inflazione e i vincoli della catena di approvigionamento.

In base a quanto riferito dalla Commissione Ue, il governo ha proposto di rivedere 144 investimenti e riforme relative alle sei aree tematiche del piano. Le modifiche riguardano digitalizzazione e competitività, transizione ecologica, mobilità sostenibile, istruzione e ricerca, inclusione e coesione e la salute.

Ora è il turno della Commissione Europea che dovrà valutare se il piano modificato soddisfa ancora i criteri di valutazione delineati nel Regolamento Recovery. In caso di esito positivo l’UE presenterà una proposta di decisione di esecuzione del Consiglio modificata per riflettere le modifiche al piano italiano. Dopo di che il Consiglio avrà fino a quattro settimane per approvare la valutazione della Commissione.

In tale contesto sui mercati finanziari, il nostro FTSE MIB registra da inizio anno una crescita positiva del +20%. In questi giorni è aumentata la volatilità sui mercati a causa dell’annuncio della tassa straordinaria a carico degli intermediari finanziari che riguarda l’aumento del margine d’interesse negli anni 2021,2022 e 2023. La reazione del mercato è stata immediata, i titoli bancari italiani hanno perso 9 miliardi di capitalizzazione e il FTSE MIB ha chiuso la seduta di martedì con una perdita del 2,2%.

A tranquillizzare gli animi è stata la nota pubblicata dal ministero dell’Economia, martedì sera, in cui sono stati precisati meglio i contorni della nuova norma, ovvero che c’è un tetto massimo alla tassa pari allo 0,1% dell’attivo e al 25% del patrimonio. Secondo il ministero, in ogni caso, le banche che quest’anno hanno raccolto l’invito ad adeguare i tassi sui depositi «non avranno impatti significativi». L'impatto della extra tassazione si riduce molto ed arriva a valere circa l'8% dell'utile per azione del 2023, complessivamente intorno ai due miliardi di euro per le principali banche quotate.

La premier Meloni ritiene che il prelievo sui ricavi delle banche generati dai rialzi dei margini di interesse, annunciato dal governo due giorni fa, sia una tassa "su un margine ingiusto, non legittimo". Nel corso di una diretta Facebook, Meloni ha aggiunto che "in questa situazione difficile è fondamentale che il sistema bancario si comporti in modo più possibile corretto".

Scegliere la migliore soluzione d’investimento in un contesto di elevata incertezza

Dato il contesto incerto e difficoltoso per il nostro Paese, il suggerimento è quello di muoversi con prudenza e scegliere le migliori soluzioni di investimento per proteggere il capitale a scadenza e soprattutto farlo fruttare.

Uno strumento, che combina le esigenze di protezione e profitto, è il certificato d’investimento codice ISIN XS2567770024 emesso da BNP Paribas che punta su tre campioni italiani: Tenaris, Ferragamo e UniCredit. Tutte società caratterizzate da buoni fondamentali e ottime prospettive di crescita.

In termini di correlazione il basket risulta debole, inferiore a 0,65, ciò significa che è possibile che, durante la vita del certificato, i titoli possano prendere strade differenti.

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 Al momento il consensus su Bloomberg sui titoli sottostanti, come riportato dalla tabella (aggiornata 11 agosto 2023), mostra come gli analisti sono sostanzialmente positivi su Tenaris e UniCredit.

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Dopo aver analizzato il paniere passiamo alle caratteristiche principali del prodotto. Un prodotto interessante perché permette all’investitore di guadagnare un rendimento per un periodo di tempo determinato, con una barriera difensiva per il rimborso del capitale a scadenza utile a proteggerci dalle perdite nel caso di ulteriori eventi sfavorevoli.

Premi mensili condizionati

Il prodotto prevede lo stacco di premi mensili di importo pari a euro 1,02 (prima data di osservazione 07 settembre 2023), a condizione che nelle date di osservazione tutti e tre i sottostanti non scendano oltre il livello barriera fissato al 50% dallo strike iniziale. Se un solo titolo dovesse perdere oltre il 50%, il premio non verrà pagato. Ma i premi non pagati vengono persi definitivamente? No, grazie all’effetto memoria.

Effetto memoria dei premi mensili

Tutti i premi mensili godono dell’effetto memoria, ciò significa che, se i livelli dei tre sottostanti superano il livello barriera in una qualsiasi data di osservazione mensile dei premi, oltre ad essere pagato il premio in corso, vengono recuperati tutti i premi non incassati in precedenza. I coupon mensili potrebbero offrire all’investitore un rendimento potenziale per anno del 12,24%, al lordo delle imposte.

Rimborso anticipato

Il certificato offre la possibilità di scadenza anticipata qualora in uno dei giorni di osservazione dei premi mensili i prezzi di chiusura ufficiali di tutti i sottostanti fossero superiori al 100% dei livelli di strike. Prima data di liquidazione anticipata 16 maggio 2024.

Rimborso a scadenza

Nel caso in cui non si sia verificato l’evento di scadenza anticipata, il prodotto scade alla data naturale fissata il 7 agosto 2026.

A scadenza possono verificarsi due scenari:

  • se tutti e tre i sottostanti sono al di sopra del livello barriera fissato al 50% dello strike, l’investitore riceve il rimborso dato dalla somma del nominale di importo pari a 100 euro, il premio mensile in corso e quelli precedentemente non incassati;
  • nel caso in cui uno dei sottostanti si trova sotto il livello barriera l’investitore subisce una perdita, che corrisponde al prodotto tra il valore nominale e la performance del peggiore sottostante. Se anche solo uno dei sottostanti dovesse andare a zero, il valore del certificate si azzererebbe.

Qui di seguito i riferimenti e le distanze aggiornate del certificato.

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Disclaimer:

Il Certificate è soggetto ad un livello di rischio pari a 6 su una scala da 1 a 7.

La presente comunicazione non integra in alcun modo consulenza – nemmeno generica – o ricerca in materia di investimenti, non è stata preparata conformemente ai requisiti giuridici volti a promuovere l’indipendenza della ricerca in materia di investimenti e non è soggetta ad alcun divieto che proibisca le negoziazioni prima della diffusione della ricerca in materia di investimenti.

Ricordiamo, prima dell’adesione, di leggere attentamente il prospetto di base, ogni eventuale supplemento, la nota di sintesi, le condizioni definitive e il documento contenente le informazioni chiave (KID) e, in particolare, le sezioni dedicate ai fattori di rischio connessi all’investimento, ai costi e al trattamento fiscale relativi ai prodotti finanziari ivi menzionati reperibili sul sito dell’emittente: clicca qui.

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