Stop ai tassi e boom dell’AI: arriva il certificate che scommette sulle Borse

Spinta dal boom dell’intelligenza artificiale, la Borsa americana ha messo a segno nel primo semestre di quest’anno un rialzo assolutamente non previsto del 16% (indice S&P500) e ha svolto un potente ruolo di traino sugli altri principali mercati azionari. Dopo tre mesi di consolidamento, da fine luglio a fine ottobre, Wall Street ha ritrovato nella prima settimana di novembre lo slancio dei tempi migliori, e ancora una volta a correre sono soprattutto i giganti tech, guidati da Nvidia che nelle prime cinque sedute di novembre ha guadagnato oltre il 12%.
A risvegliare i tori di Wall Street è stata la decisione della Fed del 1° novembre di non aumentare i tassi, accompagnata dalle dichiarazioni del presidente Jerome Powell, secondo il quale la Federal Reserve procederà sui tassi "con cautela, riunione dopo riunione", in base "ai dati economici e all'outlook economico". Economisti e investitori hanno preso queste parole come l’annuncio che dopo ben 11 rialzi dei tassi la stretta monetaria negli Stati Uniti è arrivata al suo culmine. D’ora in poi i tassi americani potrebbero restare stabili per alcuni mesi e magari inizieranno a scendere in primavera. A rendere più consistente questa previsione sono gli ultimi dati sul mercato del lavoro Usa, che finalmente mostrano un segnale di debolezza, con solo 150mila nuovi posti creati a ottobre, contro i 180mila previsti dagli economisti. Se l’economia rallenta, è più facile che l’inflazione scenda.
Con la rivoluzione tecnologica dell’intelligenza artificiale (AI) che è appena partita, e lo scenario dei tassi di interesse destinato a migliorare, Wall Street e le altre Borse mondiali potrebbero avere di fronte un lungo periodo di crescita.
Rendimento annuo dell’8,10% e barriera sul capitale al 60%
Per cavalcare la prospettiva di un movimento positivo nel medio periodo delle Borse degli Stati Uniti, dell’Europa e del Giappone, Marex ha lanciato un nuovissimo certificate che ha per sottostanti gli indici Nasdaq 100, Euro Stoxx 50 e Nikkei 225. Il prodotto, identificato dal codice ISIN IT0006760067, si caratterizza per la durata di cinque anni e un rendimento potenziale molto interessante, pari all’8,10% all’anno. Il capitale gode di una buona protezione grazie a una barriera collocata al 60% dei valori iniziali. Da notare che i tre indici selezionati sono tra i più efficienti nei rispettivi mercati di appartenenza. Nel senso che sono indici che tendenzialmente negli ultimi anni hanno sempre segnano nuovi massimi. Questo è vero per il Nikkei 225, per il Nasdaq 100 e per l’Euro Stoxx 50.
Premi trimestrali con memoria del 2,025%
Il certificate paga ogni tre mesi premi di 20,25 euro (2,025% sul valore nominale), condizionati dal rispetto della barriera al 60%: significa che alle date di osservazione nessuno dei tre sottostanti dovrà accusare un ribasso del 40% o più dal valore iniziale, altrimenti la cedola non verrà pagata. Le cedole, comunque, godono dell’effetto memoria, per cui quelle che eventualmente non saranno pagate resteranno nella memoria del certificate e verranno corrisposte alla prima scadenza successiva in cui di nuovo tutti e tre i sottostanti quoteranno sopra la barriera.
Grazie a questo meccanismo, l’investitore sa già fin da oggi che per incassare tutte le 20 cedole previste (per un valore complessivo di 405 euro) basterà che tutti e tre i sottostanti rispettino la barriera alla scadenza finale del 16 novembre 2028.
Possibile il rimborso anticipato dopo 12 mesi
Il certificate ISIN IT0006760067 potrebbe non arrivare fino alla scadenza, perché è prevista la possibilità del ritiro anticipato (autocall). A partire da novembre 2024 il prodotto potrà essere rimborsato anticipatamente se alle date di osservazione tutti e tre i sottostanti supereranno livelli prestabiliti. Per la prima scadenza il target level è il 100% dei valori iniziali. Questo target scende ogni trimestre di un punto percentuale, fino ad arrivare nell’agosto 2028 al livello minimo del 85%.
Le due ipotesi alla scadenza finale
Se il certificate non verrà ritirato anticipatamente, alla scadenza finale nel novembre 2028 si potranno verificare due ipotesi:
- Se tutti e tre i sottostanti quotano sopra la barriera l’investitore viene rimborsato con una cifra pari al 100% del valore nominale (1.000 euro), incassa l’ultima cedola e le eventuali cedole non pagate rimaste nella memoria del certificate.
- Se anche solo uno dei tre sottostanti accusa un ribasso del 40% o più, il certificate viene rimborsato con una cifra proporzionale alla performance del peggiore dei sottostanti. Ipotizzando per il peggiore un ribasso del 55%, il rimborso avverrà al 45% del nominale, quindi a 450 euro. Non verrà pagata l’ultima cedola e nemmeno quelle eventuali custodite nella memoria del prodotto.
A trattenere gli investitori dal puntare sui principali mercati azionari (Usa, Europa e Giappone) potrebbe essere il timore che, dopo la fiammata rialzista legata al boom dell’intelligenza artificiale, le quotazioni si sgonfino: soprattutto quelle dei principali titoli tech, in grado di condizionare l’andamento del Nasdaq 100.
Dall’inizio dell’anno a oggi l’indice Nasdaq 100 è salito del 40%, l’Euro Stoxx 50 ha guadagnato il 7% e il Nikkei il 25%. Per scendere sotto la barriera, il Nasdaq 100 e il Nikkei 225 dovrebbero tornare ai minimi segnati nella primavera del 2020, nel clou del panico da coronavirus. L’Euro Stoxx 50 dovrebbe tornare molto più indietro, ai livelli dell’autunno 2012.
A Wall Street rialzo guidato da 15 società
L’esplosione dell'interesse per l'intelligenza artificiale ha alimentato nel 2023 un grande rally dei titoli tecnologici, con un gruppo concentrato di grandi aziende statunitensi che hanno guidato il mercato al rialzo. Da sole, 15 società hanno alimentato oltre il 90% della performance dell'indice S&P 500 da gennaio a giugno. Secondo Goldman Sachs, questo gruppo di "vincitori precoci", tra cui i produttori di semiconduttori necessari per costruire la tecnologia AI e i fornitori di servizi cloud con l'infrastruttura informatica per commercializzarla, ha registrato un rendimento di circa il 60% nei primi otto mesi del 2023.
In un recente report il Chief global equity strategist di Goldman Sachs, Peter Oppenheimer, ha spiegato perché il rialzo delle società legate all’AI non è paragonabile al travolgente rialzo delle società Internet della fine degli Anni ‘90. Oppenheimer esclude il rischio di drammatici aggiustamenti, come fu lo scoppio della bolla delle dot-com nel 2000.
Anche se questi titoli hanno registrato un'impennata sostanziale, non sembrano essere in una bolla, scrive Peter Oppenheimer. Le valutazioni dei titoli che guidano il mercato non sono così “tirate” come in altri periodi e in particolare nella bolla Internet. Oggi queste società hanno bilanci solidi e offrono agli investitori alti rendimenti. "Riteniamo che ci troviamo ancora nelle fasi relativamente iniziali di un nuovo ciclo tecnologico che probabilmente porterà a un'ulteriore sovraperformance", scrive Oppenheimer.
Goldman Sachs esclude il rischio di una bolla AI
Secondo Goldman Sachs, le valutazioni del settore tecnologico sono certamente elevate rispetto agli standard storici. Rispetto alla mediana e all'intervallo di 10 anni, l'attuale rapporto prezzo/utile (P/E) del settore tecnologico statunitense si colloca vicino ai livelli massimi. Ma questa non è l'intera storia. Le sette maggiori società statunitensi, considerate leader nella corsa alla commercializzazione della tecnologia dell'intelligenza artificiale generativa, hanno un P/E medio di 25. Questo dato si confronta con un P/E di 52 per le maggiori società al culmine della bolla internet.
Anche il mercato statunitense nel suo complesso si trova al top del suo range decennale di valutazione, trainato dai leader del settore tecnologico. Se si escludono le grandi società tecnologiche, la valutazione del mercato appare più in linea con i livelli storici.
Un’altra osservazione dello strategist di Goldman Sachs è che le valutazioni del settore tecnologico statunitense hanno sviluppato un premio insolito rispetto alle società tecnologiche europee. Ciò dimostra quanto sia stata importante la narrativa sull'AI per i rialzi del mercato, dato che la maggior parte delle aziende leader in questo settore ha sede negli Stati Uniti.
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