COMUNICAZIONE DI MARKETING

  Rende l'11%, protegge al 50% e non si scorda i premi: le tre virtù del certificate su auto

Il mercato auto europeo non si arresta. Secondo i dati diffusi da Acea, a giugno le immatricolazioni nell'area composta da Ue, Paesi Efta e Regno Unito sono state 1.265.678 unità, il 18,7% in più rispetto a un anno fa. La crescita è stata trainata da un lato dalla maggiore disponibilità di prodotto presso le reti di vendita, dall’altro l’effetto statistico della bassa base di raffronto con l’anno scorso.

L’aumento delle immatricolazioni è stato registrato nei quattro principali mercati: Spagna (+24,0%), Italia (+22,8%), Francia (+15,3%) e Germania (+12,8%).

A giugno continuano a dominare le vetture a benzina, che hanno rappresentato il 36,3% del totale delle immatricolazoni. Nella prima metà dell’anno sono state vendute oltre 2 milioni di auto alimentate a benzina registrando un aumento del +15,9% rispetto al 2022.

Le nuove immatricolazioni di auto ibride-elettriche sono aumentate del 32,4%, raggiungendo le 254.100 unità, grazie ai guadagni sostanziali nei maggiori mercati del blocco: Germania (+59,1%), Italia (+29,9%), Francia (+27,9%) e Spagna (+22,7%).

Cumulativamente, le vendite di auto ibride-elettriche hanno registrato un notevole aumento del 27,9% da gennaio a giugno, raggiungendo quasi 1,4 milioni di unità e conquistando il 25% del mercato.

Anche il mercato delle nuove auto ibride plug-in è rimbalzato, con un aumento delle immatricolazioni del 13,4%. Nonostante il calo significativo delle vendite del 39,2% in Germania, il più grande mercato per questo tipo di carburante, il notevole aumento in Francia (+ 49,9%) e Spagna (+ 51,7%) ha ampiamente compensato questo calo. La quota di mercato complessiva delle auto ibride plug-in è scesa al 7,9% dall'8,2% di giugno dello scorso anno, nonostante l'aumento delle immatricolazioni di giugno.

Trend opposto quello registrato dalle immatricolazioni di auto diesel, che rispetto al mese precedente sono calate del 9,4% rappresentando solo il 15,1% del mercato.

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Il Gruppo Volkswagen si conferma al primo posto come costruttore con 325.612 (+26,8%) unità, seguito da Stellantis con 210.495 e dal Gruppo Renault con 124.230 auto.

Robusta crescita anche di Tesla, che vende 47.606 auto, registrando una crescita del 105%. Bene anche Volvo, che fa registrare un +69,2%, raggiungendo quota 25.660 vetture. Molto bene anche il Gruppo Toyota, con 81.607 immatricolazioni (+11,3%); la casa giapponese ha venduto 81.607 auto, con un +6% rispetto allo scorso anno, mentre il marchio di lusso Lexus ha fatto registrare un più 168,5% con 6.476 vetture.

I dati di giugno rincuorano, grazie alle numerose immatricolazioni, il settore sta recuperando la crisi nata durante la pandemia e sta tornando sui massimi livelli. Inoltre, per stare al passo con le nuove esigenze, tendenze e l’economia in generale, gli analisti prevedono nel futuro ingenti investimenti, che potrebbero rendere il settore auto interessante agli occhi degli investitori.

Se da un lato i dati in Europa sono positivi, dall’altro l’avvento dell’elettrico e della deglobalizzazione potrebbe mettere a rischio il settore. Questo è ciò che emerge dal recente studio del Boston Consulting Group.

In futuro, infatti, si profilano tre scenari possibili: l’industria dell’auto europea potrebbe essere sorpassata dalla concorrenza americana e cinese oppure mantenere la velocità di crociera, limitando i danni. Infine, potrebbe spingere sul pedale dell’elettrificazione e della transizione energetica, battendo con un colpo di scena i rivali globali.

Secondo l’analisi, lo scenario futuro più probabile è che l’auto europea vada incontro a un graduale rallentamento, passando da una quota di mercato globale del 26% a una del 12% nel 2040 e cedendo il passo alla concorrenza asiatica e americana, specie in Europa.

Le conseguenze si riassumono in 145 miliardi di PIL in meno, 1,5 milioni di posti di lavoro persi, 35 miliardi di ammanco fiscale per gli Stati e una perdita in Borsa da 283 miliardi.

La conservazione dello stato attuale consentirebbe invece, di mantenere l’apporto dell’auto sostanzialmente invariato o al più, lievemente diminuito. Qualora però le case europee dovessero riprendere la testa dell’innovazione, allora la quota di mercato globale potrebbe salire al 32%, il contributo al PIL a 530 miliardi, l’occupazione a 4,8 milioni, le imposte versate a 122 miliardi e la capitalizzazione di Borsa a 763 miliardi.

Per quanto difficile, la rimonta è un esito auspicabile per tutti i soggetti coinvolti: governi, costruttori, lavoratori, fornitori e investitori.

Come investire sul settore auto

Dato il contesto caratterizzato da incertezza, il nostro suggerimento è quello di muoversi con prudenza e scegliere le migliori soluzioni d'investimento per proteggere il capitale a scadenza e soprattutto farlo fruttare.

Uno strumento, che combina le esigenze di protezione e profitto, è il nuovo certificato d’investimento codice ISIN DE000VU6AZ85 emesso da Vontobel che punta su Mercedes-Benz Group, Volkswagen e Stellantis.

Da inizio anno le performance dei tre sottostanti sono positive, in primis Stellantis che ha registrato un aumento del +40,74%, seguita da Mercedes con un+18,66% e infine quella di Volkswagen con un +3,85%.

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Rendimento cedolare del 11,28%

Il prodotto prevede lo stacco di premi mensili di importo pari a euro 0,94, a condizione che nelle date di osservazione tutti e tre i sottostanti non scendano oltre al profondo livello barriera molto profondo fissato al 50% dello strike. La prossima data di osservazione è fissata per lunedì 21 agosto 2023. Tutti i premi godono dell’effetto memoria, ciò significa che, se i livelli dei tre sottostanti toccano o superano il livello barriera in una qualsiasi data di osservazione mensile dei premi, oltre ad essere pagato il premio mensile, vengono recuperati tutti i premi non incassati in precedenza.

Scadenza anticipata

Il certificate gode della possibilità di rimborso anticipato con osservazione mensile che sarà attivo da gennaio 2024, che scatterà se i tre sottostanti si riporteranno ad un valore superiore a quello iniziale. Da luglio 2024 cambia leggermente il meccanismo perché per far scattare il rimborso anticipato le quotazioni dei sottostanti dovranno superare il 95% del Valore iniziale e così via. Ogni semestre il livello di autocall scenderà del 5% fino a raggiungere l’80% dell’ultima data di valutazione di marzo 2026. Se la condizione, nelle date di autocall mensili, non sarà soddisfatta, il prodotto continuerà a quotare fino alla scadenza naturale fissata al 21 aprile 2026.

Rimborso a scadenza

Nel caso in cui non si sia verificato l’evento di scadenza anticipata, il prodotto scadrà alla data naturale fissata ad aprile 2026. Alla data di osservazione finale si possono verificare due scenari:

– se tutti e tre i sottostanti sono ad un valore uguale o superiore del livello barriera, l’investitore riceve il rimborso dato dalla somma del nominale di importo pari a 100 euro, il premio mensile in corso e quelli eventualmente mai distribuiti (per effetto memoria);

– se uno dei sottostanti si trova sotto il livello barriera l’investitore subisce una perdita. La perdita corrisponde al prodotto tra il valore nominale e la performance del peggiore sottostante rispetto al proprio strike.

Qui di seguito i riferimenti e le distanze aggiornate.

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Al momento tutti e tre i sottostanti si trovano al di sopra del livello barriera, questo incrementa la probabilità che l’investitore incassi il primo premio di 0,94 euro ad agosto. Nonostante il prezzo del certificate sia leggermente a premio, potrebbe offrire all’investitore finale un rendimento medio annuo potenziale di circa il 9,86%, al lordo delle imposte.

Disclaimer:

Il Certificate è soggetto ad un livello di rischio pari a 6 su una scala da 1 a 7.

La presente comunicazione non integra in alcun modo consulenza nemmeno generica o ricerca in materia di investimenti, non è stata preparata conformemente ai requisiti giuridici volti a promuovere l’indipendenza della ricerca in materia di investimenti e non è soggetta ad alcun divieto che proibisca le negoziazioni prima della diffusione della ricerca in materia di investimenti.

Ricordiamo, prima dell’adesione, di leggere attentamente il prospetto di base, ogni eventuale supplemento, la nota di sintesi, le condizioni definitive e il documento contenente le informazioni chiave (KID) e, in particolare, le sezioni dedicate ai fattori di rischio connessi all’investimento, ai costi e al trattamento fiscale relativi ai prodotti finanziari ivi menzionati reperibili sul sito dell’emittente: clicca qui.

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