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  Quando l'inflazione spaventa, risponde il certificato a protezione totale e leva 1,55x

L'inflazione europea rallenta, ma meno del previsto. Secondo i dati preliminari di Eurostat, l'indice dei prezzi al consumo è diminuito a febbraio su base annua all'+8,5%, inferiore alle previsioni degli analisti (+8,2%). La componente core ha registrato una crescita annuale record del +5,6%. I risultati non sono incoraggianti per mercati e investitori, alimentando le aspettative di un rialzo dei tassi d'interesse da parte della BCE più volte quest'anno.

In tale contesto caratterizzato da forte incertezza, il nostro suggerimento è quello di valutare con attenzione tutti gli strumenti di investimento disponibili sul mercato e cercare quello che permette di proteggere il capitale investito e soprattutto farlo fruttare.

Ecco perché oggi vi parliamo del certificato d'investimento a capitale protetto al 100% emesso da Mediobanca codice ISIN IT0005520488 che replica l'EURO STOXX Select Dividend 30 Index. Il prodotto replica l'indice sottostante con una leva 1,55x senza cap, ovvero senza limiti ai guadagni.

Investire sull'Europa

L'inflazione europea nel mese di febbraio, secondo la stima preliminare di Eurostat, ha registrato un aumento dell'8,5% su base annua, in lieve rallentamento dal +8,6% di gennaio, ma decisamente superiore al +5,9% dello stesso mese del 2022. La crescita su base mensile è dell'0,8%.

Dati che hanno superato le attese degli analisti, che si aspettavano una crescita su base annua dell'+8,2%.

Facendo un focus sulle principali componenti dell'inflazione, il tasso di crescita annuo più elevato a febbraio è quello relativo ai prodotti alimentari, alcolici e tabacco (15,0%, rispetto al 14,1% di gennaio), seguito dall'energia (13,7%, rispetto al 18,9% di gennaio), dai beni industriali non energetici (6,8%, rispetto al 6,7% di gennaio) e dai servizi (4,8%, rispetto al 4,4% di gennaio).

I prezzi dei beni alimentari spiegano il calo, anche se lieve, dell'inflazione nella zona euro.

La Lettonia è il Paese con l'indice dei prezzi al consumo più alta (20,1%), seguita da Estonia e Lituania. Il tasso del nostro Paese è del 9,9% mentre quello tedesco al 9,3%. Più bassa l'inflazione in Francia (7,2%) e Spagna (6,1%). Ultimo dei 20 Paesi dell'eurozona è il Lussemburgo con un +4,8%.

A spaventare maggiormente è la componente core, che ha raggiunto un livello record con un incremento su base annuale del +5,6%. La risalita è spiegata a sua volta dalla crescita dei prezzi dei servizi, che sono aumentati al 4,8% dal 4,4%, generando preoccupazione poiché il settore è molto sensibile alla crescita dei salari e suggerisce un'accelerazione del costo del lavoro.

La presidente della Bce Christine Lagarde, poco prima della diffusione del dato sull'inflazione di febbraio, ha cercato di rassicurare, in linea con quanto detto martedì dal collega Philippe Lane, spiegando che l'inflazione dovrebbe scendere molto di più nel mese di marzo. Ma, non ha escluso l'ipotesi di ulteriori rialzi dei tassi oltre a quello di mezzo punto previsto tra due settimane.

A questo punto, non escludiamo di continuare quel percorso, ha affermato, sottolineando però l'impossibilità di dire ora a quanto ammonterà il ritocco in ogni singola riunione.

Lo stesso approccio emerge dalle minute della riunione BCE di febbraio pubblicati ieri pomeriggio, nei quali emergono divergenze sulle puntuali indicazioni riguardo il meeting di marzo, definito punto di riferimento per valutare il successivo percorso di politica monetaria, anche in base a una nuova serie di proiezioni macroeconomiche.

Oltre alla necessità di mantenere la rotta, nel verbale viene sottolineata anche la tenuta dell'economia del Vecchio Continente, i cui recenti sviluppi sembrano in linea con un atterraggio morbido.

In tali circostanze, il Consiglio direttivo potrebbe essere in grado di abbassare l'inflazione senza sacrifici eccessivi per l'attività economica. Definiti come prematuri i timori di una stretta eccessiva, visti gli attuali elevati livelli di inflazione e in considerazione della probabile persistenza delle pressioni sui prezzi sottostanti.

Isabel Schnabel, membro del board, ha rimarcato che la dimensione attuale del bilancio Bce è più ampia del necessario per attuare efficacemente la politica monetaria e che quindi la riduzione del portafoglio porterebbe vantaggi.

L'economista tedesca ha affermato: L'improntate stock di attività acquisite nell'ambito del Quantitative easing continua a fornire un significativo accomodamento che potrebbe essere in contrasto con i nostri sforzi per riportare il carovita all'obiettivo del 2% rapidamente. Il Quantitative tightening esaurirà gradualmente questo impatto.

Non ci resta che attendere la prossima riunione della BCE in programma il prossimo 16 marzo.

Dopo la giornata di ieri movimentata dal punto di vista macroeconomico, le borse dell'Europa si sono rafforzate nelle battute finali. Prevale il segno positivo, con il Dax di Francoforte +0,15%. EuroStoxx50 +0,59% e il FtseMib di Milano, +0,3%.

Scegliere la migliore soluzione d'investimento in un contesto di elevata incertezza

In questo scenario particolarmente difficile, gli investitori dovrebbero valutare tutti gli strumenti d'investimento disponibili sul mercato, tra cui i certificati d'investimento a capitale protetto.

Questa tipologia di certificato permette all'investitore di partecipare alla performance del sottostante aumentando gli elementi di protezione a scadenza del capitale investito, senza però limitare la partecipazione ai rialzi del mercato.

Queste sono le caratteristiche del nuovo certificato a capitale protetto al 100% emesso da Mediobanca codice ISIN IT0005520488 sull' EURO STOXX Select Dividend 30 Index.

L'indice sottostante è un paniere composto da 30 titoli europei ad alto tasso di dividendo rispetto al prezzo (dividend yield). La quasi totalità delle azioni sono per lo più a larga capitalizzazione ed operanti nei settori difensivi tra cui: assicurazioni (28,40%), utilities (11,10%) e banche (10,40%). La performance dell'indice da inizio anno è del +5,90%.

Il prodotto, se portato a scadenza, vanta tre punti di forza:

  • Nessuna perdita perché la protezione del capitale è al 100%;
  • Fattore di partecipazione del 1,55 sui rialzi. Ciò significa che il certificato amplifica la performance positiva dallo strike iniziale dell'indice sottostante (1.636,78 punti) con una leva del 1,55;
  • Partecipazione alla performance positiva dell'indice senza cap, quindi senza limite ai guadagni.

Rimborso a scadenza

A scadenza il certificato paga un importo che dipende dal livello di chiusura dell'indice il 30 novembre 2027.

Se il livello dell'indice è superiore al 100% del livello di strike, l'investitore riceve un importo proporzionato alla performance positiva dell'indice. Ad esempio:

  • se il livello dell'indice è pari al 110% del livello di strike, il certificato paga 100% + 1,55 × 10%, EUR 1155
  • Se il livello dell'indice è pari al 140% del livello di strike, il certificato paga 100% + 1,55 × 40%, EUR 1620

Se il livello dell'indice è inferiore al 100% del livello di strike, l'investitore riceve il valore nominale del certificato (1.000 euro).

Acquisto a sconto

Se l'investitore acquistasse il certificato oggi lo pagherebbe 980, quindi a sconto, e potrebbe incassare un rendimento certo del 2%. Quindi, se a scadenza il prodotto avrà espresso una performance positiva il guadagno a scadenza sarà maggiore rispetto all'acquisto al valore di emissione a 1000 euro.

Può risultare vincente la strategia dell'acquisto sui ribassi dell'indice su questa tipologia di prodotto. Si può comprare oggi e poi mediare al ribasso per abbassare il prezzo medio di carico e limitare la perdita massima a scadenza del certificato.

Nel caso invece in cui il certificato venga venduto prima della scadenza, non vi è alcuna garanzia del capitale né performance a leva. Semplicemente si calcolerà la performance come prezzo del certificato a chiusura rispetto al prezzo di acquisto del certificato.

Disclaimer:

Il livello di rischio di questo certificate è moderato posizionandosi in una scala da 1 a 7 (dove sette è il massimo rischio) a livello 3 alla data del presente articolo. Ricordiamo che, come tutti i certificate, l'investimento espone il risparmiatore al rischio default dell'emittente e di perdita totale dell'investimento in caso di azzeramento del sottostante. Tutti i rendimenti espressi sono al lordo delle imposte.

Trattandosi di strumenti complessi, si invita a leggere con estrema attenzione il seguente DISCLAIMER (clicca qui).

La presente comunicazione non integra in alcun modo consulenza nemmeno generica o ricerca in materia di investimenti, non è stata preparata conformemente ai requisiti giuridici volti a promuovere l'indipendenza della ricerca in materia di investimenti e non è soggetta ad alcun divieto che proibisca le negoziazioni prima della diffusione della ricerca in materia di investimenti.

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