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Puntare sulla ripresa del turismo con la maxi-cedola del 15,5%


Da martedì 30 maggio il dato è ufficiale. Le compagnie aeree deli Stati Uniti si sono gettate dietro le spalle l’orrore del Covid e la loro attività ha finalmente superato i livelli di prima della pandemia. A certificarlo è la Transportation Security Administration (TSA) degli Stati Uniti che ha diffuso i dati sul traffico aereo del weekend del Memorial Day appena trascorso. E’ il weekend “lungo” che tradizionalmente segna l'inizio della stagione estiva dei viaggi negli Usa.

Quelli della TSA sono in ordine di tempo gli ultimi dati di una serie quasi quotidiana di numeri e statistiche che attestano la vigorosa ripresa del turismo mondiale, che quest’anno tornerà vicinissimo ai livelli di prima della pandemia.

Per scommette su questo settore, che secondo il World Travel & Tourism Council nel 2023 muoverà un giro d’affari di 9.500 miliardi di dollari (pari al 95% del livello record raggiunto nel 2019), Cirdan propone un nuovo certificate molto allettante con tre sottostanti di alta qualità: American Airlines, prima compagnia aerea al mondo, Lufthansa, quarta compagnia aerea al mondo, e Airbnb, piattaforma leader per la prenotazione di affitti brevi.

Si tratta di un Memory Cash Collect della durata di tre anni che si caratterizza per una maxi-cedola incondizionata del 15,5% che verrà distribuita fra poco meno di due mesi, seguita da 11 cedole trimestrali dell’1% (4% all’anno), condizionate da una barriera al 50%. La stessa barriera al 50% agirà come protezione del capitale alla scadenza del prodotto.

Identificato dal codice Isin IT0006757048, il certificate di Cirdan è stato emesso il 30 maggio a un valore nominale di 1.000 euro. Il 28 luglio i possessori del certificate incasseranno il premio incondizionato di 155 euro (15,5%). Successivamente, la prima data di osservazione per la cedola trimestrale da 10 euro (1%) sarà il 30 novembre prossimo.

I premi trimestrali saranno distribuiti a condizione che alle date di osservazione nessuno dei sottostanti accusi un ribasso superiore al 50% rispetto al Valore iniziale. Se a una certa data di osservazione si dovesse verificare un “evento barriera”, il premio non sarà pagato, ma non sarà perso: grazie all’effetto memoria verrà pagato alla prima scadenza successiva in cui tutti e tre i sottostanti saranno sopra la barriera.

 

Punto forte del prodotto il rimborso anticipato

Punto forte di questo certificate è la possibilità (molto probabile) del rimborso anticipato (autocall). A partire dalla scadenza del 30 novembre prossimo, e poi in tutte le successive date di osservazione, se le quotazioni di tutti e tre i sottostanti saranno pari o superiori ai Valori iniziali il certificate verrà ritirato anticipatamente. Ai possessori verrà pagato il valore nominale del prodotto (1.000 euro), l’ultima cedola trimestrale e tutti i premi precedenti eventualmente non pagati e “congelati” per l’effetto memoria.

Grazie alla maxi-cedola del 15,5%, prima si verificherà l’eventuale rimborso anticipato e più alto diventerà il rendimento del certificate. Facciamo alcuni esempi:

Rimborso anticipato dopo sei mesi: rendimento del 33%

A nostro giudizio è probabile che il certificate IT0006757048 non arrivi a scadenza. L’ipotesi migliore è che già al primo appuntamento per l’autocall (30 novembre 2023) i tre sottostanti si presentino con quotazioni superiori ai Valori iniziali. Se dovesse succedere, l’investitore che ha comprato oggi il prodotto chiuderà l’investimento avendo incassato un monte-bonus di 165 euro (155+10) in sei mesi, pari a un rendimento annuo del 33%.

Rimborso anticipato dopo un anno: rendimento del 18,5%

Se l’autocall dovesse scattare alla data di osservazione del 30 maggio 2024, l’investitore che ha comprato oggi il prodotto dopo 12 mesi avrà ricevuto tre cedole da 10 euro e il maxi-premio da 155 euro, pari a un rendimento annuo del 18,5%.

Rimborso anticipato dopo due anni: rendimento dell’11,2%

Alla scadenza del 30 maggio 2025 le cedole da 10 euro incassate saranno sette. Sommate ai 155 euro del maxi-bonus iniziale costituiranno un monte-bonus di 225 euro, pari a un rendimento annuo dell’11,2%.

Nessun rimborso anticipato: rendimento del 7,3%

E’ la situazione in cui nei tre anni di vita del prodotto non si verificano mai le condizioni per il ritiro anticipato e il certificate arriva all’ultima scadenza (primo giugno 2026) con tutti e tre i sottostanti sopra la barriera. L’investitore incasserà l’ultima cedola e tutte le cedole eventualmente accantonate per l’effetto memoria. Chi compra oggi il prodotto avrà la certezza di incassare tutte le 11 cedole da 10 euro (110 euro) che si andranno a sommare ai 155 euro del maxi-bonus iniziale per un valore totale di 265 euro, pari a un rendimento annuo del 7,3%.

L’ipotesi peggiore, tutto va storto

Come tutti gli strumenti di investimento, anche il certificate IT0006757048 ha la sua componente di rischio. L’ipotesi peggiore è che il prodotto arrivi alla scadenza finale con anche solo uno dei sottostanti in ribasso di oltre il 50% rispetto al Valore iniziale. A quel punto il certificate verrà rimborsato a un valore proporzionale alla performance del sottostante peggiore. Ipotizzando che il sottostante peggiori accusi un ribasso del 60%, il certificate sarà rimborsato al 40% del valore nominale, cioè a 400 euro. Con un ribasso del 70% il rimborso sarà di 300 euro (30% del Valore nominale). L’investitore non riceverà l’ultima cedola e neanche le cedole eventualmente accantonate per l’effetto memoria.

 

L’autocall e il potenziale upside dei tre sottostanti

La nostra convinzione che ci siano buone probabilità che il certificate IT0006757048 venga ritirato anticipatamente deriva dalle indicazioni concordi dei più disparati centri studi e di ricerca che dicono che il business del turismo, finalmente uscito dalla cappa della pandemia da Covid, godrà di un periodo di forte crescita grazie a alla domanda repressa nei due anni passati. Questa indicazioni sull’intero settore si accompagnano con i giudizi degli analisti sui tre sottostanti, giudizi in larga prevalenza positivi.

Nella tabella qui sotto riportiamo i livelli dei Valori iniziali e della barriera dei tre sottostanti e li confrontiamo con i target price del consensus degli analisti, ovvero con con il prezzo che gli analisti in media indicano come obiettivo che il titolo raggiungerà fra 12 mesi.

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Quasi sempre illustrando i certificate mettiamo in risalto la distanza delle quotazioni correnti dei sottostanti dalla barriera. Nel caso del certificate IT0006757048 di Cirdan ci sembra più appropriato segnalare l’upside, ovvero il potenziale di rialzo che i tre sottostanti hanno rispetto ai Valori iniziali. Sulla base del consensus degli analisti, Lufthansa ha un upside del 37%, Airbnb può salire del 22% e anche American Airlines ha un potenziale di apprezzamento del 22%.

IL RECUPERO DELLA SPESA PER TURISMO

(Dati in miliardi di dollari)

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Il quadro generale da cui partono gli approfondimenti degli analisti è un quadro che mostra una forte crescita del turismo nei prossimi anni. Secondo l’ultimo report del World Travel & Tourism Council (WTTC), il business del turismo nel 2024 supererà il 2019 e sarà un settore in crescita nei prossimi dieci anni. Il WTTC prevede che il settore dei viaggi e del turismo aumenterà il suo contributo al Pil mondiale fino a raggiungere i 15.500 miliardi di dollari entro il 2033, arrivando a rappresentare l'11,6% dell'economia globale. Nel 2023 il settore dovrebbe valere 9.500 miliardi di dollari, pari al 7,6% del Pil mondiale.
 

American Airlines

Secondo un recente report di JP Morgan, le azioni di American Airlines potrebbero più che raddoppiare entro la fine dell'anno grazie all'aumento della domanda di viaggi internazionali e grazie al fatto che le grandi compagnie aeree tradizionali stanno avendo maggiore successo rispetto ai vettori low-cost. Lunedì 8 maggio JP Morgan ha alzato la raccomandazione su American Airlines portandola a Overweight (sovrappesare in portafoglio) da Neutral. Il target price è stato alzato a 29 dollari da 26. JP Morgan è convinta che a favore della crescita di American Airlines giocherà la capacità di intercettare la domanda di voli internazionali in forte sviluppo.

American Airlines è la più grande compagnia aerea al mondo. Il consensus degli analisti stima che i ricavi di quest’anno saliranno a 52,6 miliardi di dollari dai 48,9 miliardi del 2022 (+7,5%). L’anno dovrebbe chiudersi con un utile di 1,6 miliardi dopo il risultato in pareggio del 2022. Oggi la società capitalizza 9,3 miliardi di dollari, vale a dire 6,6 volte gli utili previsti per il 2023 e 4,8 volte gli utili stimati nel 2024 (2,19 miliardi). Secondo JP Morgan, con questi multipli l’azione American Airlines “è troppo interessante per essere ignorata, soprattutto in un momento di significativa crescita della domanda internazionale”.

Nei confronti di American Airlines alcuni investitori hanno perplessità a causa dell’alto indebitamento, fortemente cresciuto negli anni della pandemia. A fine 2022 il debito netto della compagnia era di 26,7 miliardi di dollari, in deciso calo dal picco di 32,5 miliardi del 2020. Secondo JP Morgan, oggi l’azione della compagnia aerea non è più "intrappolata dall'onere del debito", dato che la società ha raggiunto il 60% del suo obiettivo di ridurre il debito di 15 miliardi di dollari entro la fine del 2025.

Dall’inizio dell’anno l’azione American Airlines è salita del 16%. Su 21 analisti che coprono il titolo, cinque raccomandano di comprare le azioni American Airlines, due consigliano di vendere e 14 hanno un giudizio neutrale. La media dei target price è 18 dollari, un obiettivo di prezzo che indica un potenziale di rialzo del 22%.
 

Lufthansa

In una recente intervista a Bloomberg, il Cfo (Chief financial officer) di Lufthansa, Remco Steenbergen, ha affermato che la compagnia ha sufficiente forza finanziaria per proseguire la sua strategia di espansione con altre acquisizioni anche dopo l’acquisto di Ita. Nell’intervista Steenbergen mette le mani avanti sottolineando che ci vorrà un po’ di tempo per portare Ita all’utile e intanto il gruppo tedesco continuerà a giocare da protagonista sullo scacchiere europeo dove ci sono ancora compagnie regionali che potrebbero essere oggetto di acquisizione. Nel consolidamento del trasporto aereo europeo i protagonisti sono tre: Lufthansa, Air France- KLM e IAG, il gruppo anglo spagnolo che controlla Iberia e British Airways. Al momento compagnie alla ricerca di partner sono la portoghese Tap e la svedese Sas e Lufthansa è interessata a entrambe.

Intanto l’ingresso di Ita nel gruppo darà uno slancio ai ricavi, sostiene il Cfo di Lufthansa. L’Italia, che già rappresenta per la compagnia tedesca il mercato più importante dopo Germania e Stati Uniti, è sempre stata capace di attirare turisti da tutto il mondo, inoltre è anche destinazione di numerosi viaggi d’affari. Agli investitori che temono che l’operazione possa rivelarsi troppo complessa, nei mesi scorsi il management di Lufthansa ha risposto ricordando i successi raggiunti negli anni scorsi con le acquisizioni di Swiss, Edelweiss, Austrian Airlines, Brussels Airlines e Air Dolomiti.

Oggi, contando su un totale di 11 compagnie aeree, il gruppo Lufthansa ha il quarto fatturato al mondo dopo i tre principali competitor americani, con ricavi previsti per il 2023 di 37,3 miliardi di euro (+14% sull’anno precedente) e un margine operativo che dovrebbe salire al 6,7% dal 4,6% del 2022. Il consensus degli analisti si aspetta nel 2023 il raddoppio dell’utile a 1,4 miliardi di euro.

L’indebitamento netto a fine 2023 dovrebbe scendere a 5,6 miliardi di euro per ridursi nel 2024 a 4,2 miliardi.

Dall’inizio dell’anno l’azione Lufthansa è salita del 16% e in 12 mesi ha guadagnato il 36%. Alla quotazione di oggi la società capitalizza 10,9 miliardi di euro, che corrisponde a 7,6 volte l’utile previsto per il 2023. Su 17 analisti che coprono Lufthansa, nove consigliano di comprare le azioni e sei hanno un giudizio neutrale. La media dei target price è 12,6 euro (+37% sul prezzo attuale).
 

Airbnb

A metà maggio Airbnb ha pubblicato i risultati trimestrali, accolti con cautela dal mercato. Tuttavia, il 2023 è iniziato piuttosto bene. Il volume delle prenotazioni ha raggiunto un record di 121 milioni nel trimestre, rispetto ai 102 milioni dello stesso periodo dell'anno precedente. Anche il numero degli alloggi offerti sulla piattaforma è cresciuto a un ritmo simile del 18%. I ricavi sono saliti del 20%.

Airbnb è riuscita a far assorbire ai propri utenti i forti aumenti di prezzo. Dopo una battuta d'arresto l'anno scorso, il volume e il valore medio delle transazioni (168 dollari a notte contro 122 dollari di quattro anni fa) è tornato a crescere.

Il consensus degli analisti stima che i ricavi del 2023 saliranno a 9,5 miliardi di dollari, il doppio del 2019. L’utile dovrebbe attestarsi a 2,1 miliardi grazie a un margine operativo del 22,7%. La società non ha debito, ma vanta una posizione finanziaria netta positiva per 9,4 miliardi di dollari.

Dall’inizio dell’anno il titolo è salito del 29% e la società capitalizza oggi 67,5 miliardi, ovvero 30 volte gli utili previsti per il 2023. La concorrente Booking vale 20 volte gli utili 2023. Dei 41 analisti che coprono il titolo, 17 raccomandano di comprare le azioni e 20 hanno un giudizio neutrale.

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