Protezione ed alta resa (13,80%), il certificate giusto per i tech

Cercate un certificato con rendimento annuo a doppia cifra e basket su titoli tech con buoni fondamentali? La risposta arriva da BNP Paribas con il certificato ISIN XS2647444400 che punta su tre giganti tech americani: Tesla, Amazon e Alphabet. Tre colossi dagli ottimi fondamentali e free cash flow imponenti (quello che serve su questi mercati per dormire sonni più o meno tranquilli) che permettono al certificato dell’emittente francese di pagare un premio mensile con memoria del 1,15%, pari al 13,8% annuo. Certo, titoli che evidenziano anche buona dose di volatilità, ma a questo ci pensa la barriera sia per i premi che a scadenza posta al 50% dello strike. Ma perché puntare oggi sui titoli tecnologici con ampia liquidità e free cash flow? Vediamolo insieme e approfondiamo le caratteristiche di questa soluzione d’investimento.
Pausa sempre più probabile ma tassi alti più a lungo: un difficile compromesso per i mercati
Nell’ultima riunione della Fed, Powell ha detto che si fermerà poiché le financial condition sono diventate abbastanza restrittive, così come le condizioni di erogazione del credito. La politica monetaria ha dunque portato i risultati sperati. Che senso avrebbe dunque andare avanti con il rialzo tassi? Il ragionamento è, perché effettuare un ulteriore rialzo visto che lo ha già fatto il mercato. Quanto alla recessione, Powell ha affermato che ancora non è in discussione.
Quanto ai dots di settembre, questi evidenziavano un rialzo dei tassi entro dicembre, ma Powell ha ricordato che non sono scritti nella pietra e potrebbero esserci dei cambiamenti intra-meeting. Cosa apprezzata dai mercati che cominciano a scontare parzialmente che il picco dei tassi sia stato raggiunto tirando un sospiro di sollievo.
Inoltre, i primi dati macro USA cominciano a mettere in evidenza il rallentamento americano. Per esempio, il forte calo dell’ISM manifatturiero ad ottobre. Dovremmo cominciare a vedere perciò dei rallentamenti più evidenti e marcati, e la recessione dovrebbe arrivare nel corso del primo semestre. Ci sono pareri discordanti tra gli esperti relativamente ad una recessione in USA e la sua intensità. A nostro avviso, la recessione ci sarà e sarà di media entità, ma come dicevamo i pareri sono discordanti. Dal sondaggio di Bloomberg fatto subito dopo il FOMC: cosa vi aspettate dalla fed? Il 49% si attende un taglio dei tassi come prossima mossa, mentre chi ritiene che nel 2024 ci sarà un aumento è il 32%. Solo il 19% ritiene possibile un aumento anche entro il 2023. L’altra domanda chiave fatta da Bloomberg: il tasso decennale ha raggiunto il picco in area 5%? Il 39% degli operatori di mercato dice di sì, il 49% pensa che ci sarà un ulteriore rialzo ma non oltre il 5,5% e solo il 12,5% pensa anche sopra il 5,5%. Quindi la maggioranza degli operatori pensa ancora che ci possa esserci un rialzo tassi ma non eccessivo.
In tale contesto come comportarsi? Secondo noi ha senso continuare a puntare sui tecnologici ma con un target ben preciso. Ovvero le società del Nasdaq 100, quelle a più alto free cash flow e liquidità in portafoglio, come i FANG. Questo perché pure immaginando un calo dei tassi dal prossimo anno, andremo verso una situazione di higher for longer, cioè di banche centrali che tengono i tassi fermi sui livelli attuali ancora per qualche trimestre. E chi vive meglio in tali contesti? Chi riesce ad andare in apnea senza soffrire troppo perché presenta bilanci con alta liquidità e che dunque non necessita di pagare gli attuali tassi molto alti sul mercato bancario. Sono penalizzati invece i titoli che hanno bisogno di prestiti e su questi pagano alti interessi. Ecco perché i giganti della tecnologia americana vengono visti dal mercato come un luogo “sicuro” del comparto azionario su cui puntare. Non per niente in molti casi, questi titoli evidenziano volatilità contenuta. Pensiamo ad esempio a Microsoft o Apple.
Tesla, Amazon e Alphabet: un basket che vale il 13,8%
Se lo scenario è chiaro, si intuisce anche la qualità del prodotto emesso da BNP Paribas che permette d’investire con ampia protezione del capitale dalla volatilità su tre titoli importanti del Nasdaq 100.
Il certificato ISIN XS2647444400 di BNP Paribas investe infatti su Tesla, Amazon e Alphabet e promette un premio mensile con memoria del 1,15%, pari ad un rendimento annuo del 13,8%. Il tutto condizionato ad una barriera al 50%, valida anche a scadenza per il rimborso del valore nominale. Ricordiamo che la memoria è un meccanismo che permette di recuperare eventuali cedole perse ad una determinata data di osservazione, a quelle successive se i titoli sono sopra la barriera. Questo meccanismo si ripete fino a scadenza inclusa quando sarà possibile ottenere sia il premio finale che eventuali premi persi precedentemente.
Il prodotto prevede poi la possibilità di rimborso anticipato discrezionale (callability). Nelle date di osservazione mensili, a partire da agosto 2024, l’emittente potrà decidere di rimborsare il prodotto. Solitamente la decisione è legata ai tassi. Un forte calo dei tassi renderebbe più probabile l’esercizio della call, poiché permetterebbe all’emittente di rifinanziarsi a tassi più bassi. Ricordiamo infatti che alla base di questi prodotti vi è sempre uno zero coupon.
A scadenza il meccanismo è quello di tutti i Memory Cash Collect. Se tutti e tre i titoli saranno sopra barriera il certificato pagherà il valore nominale più ultimo premio ed eventuali premi non pagati (effetto memoria). Se anche solo un titolo sarà sotto la barriera posta al 50% degli strike, il certificato rimborserà la performance del peggiore. Tradotto in parole povere, se il worst of dovesse chiudere con una perdita del 60%, il certificato restituirebbe 40 euro a pezzo.
Qui di seguito i riferimenti e le distanze aggiornate.

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