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Le banche performano: il certificate diventa a protezione totale e alto rendimento

A gennaio l'arrivo sul mercato del bond Eni ha scoperchiato la fortissima domanda di protezione degli investitori italiani. Con un'inflazione che supera il 10%, decine di migliaia di investitori si sono messi in fila per acquistare l'obbligazione del gruppo petrolifero di Stato che garantisce per cinque anni un rendimento del 4,3%. A fronte di un'offerta di bond per un miliardo di euro (poi raddoppiata a due miliardi), si è scatenata una domanda per oltre 5 miliardi.

Il meccanismo del riparto ha fatto assaggiare il bond a tutti, concedendo un lotto minimo a ogni richiedente. E' stato come servire un piccolo aperitivo che non ha soddisfatto nessuno, ma ha fatto crescere l'appetito. Oggi tutti gli investitori italiani sono alla ricerca di strumenti finanziari in grado di offrire rendimenti certi e una robusta protezione del capitale. Basta parlare con qualsiasi private banker o promotore finanziario per averne la conferma.

Sappiamo che banche e altre istituzioni finanziarie stanno studiando emissioni sulla falsariga del bond Eni, ma intanto sul mercato c'è già un prodotto con caratteristiche di rendimento e protezione molto interessanti che merita di essere valutato con attenzione. E' il certificate Memory Cash Collect Switch-to-Protection di Bnp Paribas, uno strumento davvero ben congegnato per andare incontro alle esigenze di rendimento e protezione oggi così sentite.

Identificato dal codice Isin XS2326871857, è un Cash Collect con durata di quattro anni e con sottostanti le azioni di Unicredit e Intesa Sanpaolo. Emesso il 25 gennaio 2023 a un prezzo nominale di 100 euro, lo strumento paga cedole trimestrali del 2,05% (rendimento annuo dell'8,2%) condizionate da una barriera al 60%. La stessa barriera al 60% protegge il capitale alla scadenza finale:  in caso di ribassi dei sottostanti è garantito il rimborso del 100% del capitale fino a una discesa massima del 40% dal fixing iniziale.

Il meccanismo Switch-to-protection

Fino a qui sembra un normale Cash Collect, un prodotto come tanti altri. La particolarità accattivante è il meccanismo in più dello Switch-to-protection che funziona così: se nel primo anno di vita del prodotto nessuno dei due sottostanti scende mai sotto un'altra barriera, posta al 70% del Valore iniziale, il certificate si trasforma nei rimanenti tre anni in un prodotto con capitale garantito al 100% e con cedole trimestrali garantite del 2,05%. In pratica viene cancellata la barriera al 60%, sia per i premi che per la valutazione finale.

Due sono gli aspetti da tenere presenti nel valutare questo certificate

  • Il primo è il rendimento: l'8,2% all'anno per quattro anni è quasi il doppio del 4,3% offerto dal bond Eni. Per quanto riguarda la tassazione, le cedole dei due strumenti sono sottoposte allo stesso prelievo con un'aliquota fissa del 26%, ma i premi del Cash Collect possono essere utilizzati per compensare le minusvalenze eventualmente presenti in portafoglio. Non è così per le cedole del bond Eni.A valle del prelievo fiscale, il certificate XS2326871857 offre un rendimento netto del 6,06%, competitivo anche con il rendimento del Btp Italia, le cui cedole sono legate all'inflazione. Il Btp Italia con scadenza giugno 2030 (17a emissione) offre oggi un rendimento annuo del 7,2%, che al netto del prelievo fiscale agevolato al 12,5% diventa del 6,3%.

Attenzione, però: se nei prossimi anni l'inflazione calerà, scenderà anche il rendimento del Btp Italia. Invece, il rendimento del Cash Collect resterà invariato per quattro anni fino alla scadenza. Le ultime previsioni della Bce indicano per il 2023 un'inflazione nella zona euro al 5,9%, destinata a scendere al 2,7% nel 2024 e al 2% nel 2025.

  • Il secondo elemento di valutazione riguarda la probabilità che scatti il meccanismo dello Switch-to-protection, ovvero che nel primo anno di vita del prodotto nessuno dei due sottostanti scende mai sotto la barriera posta al 70% del Valore iniziale. Che probabilità ci sono che nei prossimi 355 giorni (da qui al 30 gennaio 2024) Unicredit o Intesa Sanpaolo arrivino a segnare un ribasso del 30% rispetto alla quotazione di 10 giorni fa? Senza una sfera di cristallo ben funzionante è impossibile dare una risposta. Possiamo sottolineare, però, che i bilanci delle banche stanno traendo grande giovamento dal rialzo dei tassi di interesse e le quotazioni di Borsa riflettono questo buon momento del settore bancario.

L'indice europeo del settore bancario Stoxx 600 Banks segna un rialzo del 14% dall'inizio del 2023. L'azione Unicredit è in rialzo del 35% dall'inizio dell'anno e del 20% dal Valore iniziale (fixing) del certificate. L'azione Intesa Sanpaolo è in rialzo del 16% dall'inizio dell'anno e dell'8,9% dal fixing. Ricordiamo che il fixing (Valore iniziale dei sottostanti) è il prezzo di chiusura dello scorso 24 gennaio.

Grazie a questi rialzi, la distanza dalla barriera al 70% è aumentata: per arrivare a toccarla Unicredit dovrebbe perdere il 41% e Intesa il 35%. Inoltre va tenuto conto che le due banche hanno appena annunciato bilanci con utili record per il 2022 ed entrambe si apprestano a lanciare consistenti buyback che avranno l'effetto di sostenere le quotazioni fino alla fine dell'anno: Unicredit acquisterà azioni proprie per 3,34 miliardi di euro, Intesa per 1,7 miliardi.

I numeri del certificate XS2326871857

Nella tabella qui sotto riassumiamo i numeri importanti del Cash Collect Switch-to-protection di Bnp Paribas. Il Valore iniziale dei sottostanti (strike) è il prezzo di chiusura del 24 gennaio 2023.

La doppia scommessa

Per l'investitore che compra oggi, questo certificate contiene una doppia scommessa, una alternativa all'altra. L'ipotesi migliore è che nei prossimi 12 mesi nessuno dei sottostanti finisca sotto la barriera al 30%. A quel punto il gioco è fatto: per i successivi tre anni le cedole scorreranno copiose nelle tasche dell'investitore  senza che nessun fatto possa turbare il flusso, ad eccezione del rimborso anticipato che andiamo a spiegare qui sotto. Inoltre è garantito che alla scadenza finale, nel febbraio 2027, l'investitore verrà rimborsato con il 100% del valore nominale del prodotto, pari a 100 euro.

Se invece nel primo anno verrà infranta la barriera al 70%, il certificate continuerà a pagare ogni tre mesi cedole da 2,05 euro a patto che alle date di osservazione le azioni di Intesa e di Unicredit non accusino un ribasso superiore al 40% rispetto al Valore iniziale (barriera al 60%).

Cedole con Effetto memoria

Nel caso di evento barriera la cedola non verrà pagata, ma non sarà persa. Il premio sarà accantonato e verrà pagato alla prima scadenza successiva in cui verrà rispettata la condizione della barriera. In questo modo l'appuntamento più importante diventa l'ultima data di osservazione del 30 gennaio 2027: se quel giorno nessuno dei due sottostanti accuserà un ribasso superiore al 40% dal Valore iniziale, l'ultima cedola e tutte le altre cedole precedenti eventualmente accantonate saranno pagate.

Tre scenari diversi alla scadenza

Alla scadenza finale del 30 gennaio 2027, ultima data di osservazione, potranno esserci tre scenari diversi, a patto che il certificate non sia stato rimborsato anticipatamente.

  • Se è scattata la clausola Switch-to-protection, l'investitore riceverà l'ultima cedola da 2,05 euro e verrà rimborsato con il 100% del valore nominale del prodotto (100 euro), qualsiasi siano le quotazioni dei due sottostanti.
  • Se la clausola Switch-to-protection non è scattata e il prezzo finale dei due sottostanti è pari o superiore alla barriera al 60%, l'investitore riceverà l'ultima cedola da 2,05 euro, le eventuali cedole accantonate e non pagate, e verrà rimborsato con il 100% del valore nominale del prodotto (100 euro).
  • Se la clausola Switch-to-protection non è scattata e il prezzo finale anche di uno solo dei due sottostanti è inferiore alla barriera al 60%, l'investitore non incasserà l'ultima cedola da 2,05 euro e nemmeno le eventuali cedole accantonate e non pagate. Il rimborso del capitale sarà proporzionale alla performance del peggiore dei due sottostanti. Se per esempio il peggiore risultasse Unicredit con un ribasso del 55% rispetto al Valore iniziale, all'investitore andrebbe un rimborso pari al 45% del valore nominale, cioè 45 euro. Con un ribasso del 65%, il rimborso sarebbe di 35 euro.

Ipotesi rimborso anticipato

Il certificate XS2326871857 potrà non arrivare alla scadenza finale se scatteranno le condizioni per il rimborso anticipato. Se in una delle tre date di osservazione precisamente indicate, il 30 gennaio 2024, il 30 gennaio 2025 e il 30 gennaio 2026, entrambi i certificati quoteranno sopra il 100% del Valore iniziale, scatterà il rimborso anticipato. L'investitore riceverà la cedola da 2,05 euro prevista per la scadenza, le eventuali cedole accantonate e non pagate, e verrà rimborsato con il 100% del valore nominale del prodotto (100 euro). Da quel momento l'investimento si chiude e nessuna altra cedola sarà pagata.
Il rimborso anticipato può verificarsi in entrambe le situazioni, sia che sia scattata la clausola Switch-to-protection, sia che non sia scattata.

Disclaimer:

Il Certificate è soggetto ad un livello di rischio pari a 6 su una scala da 1 a 7.

La presente comunicazione non integra in alcun modo consulenza nemmeno generica o ricerca in materia di investimenti, non è stata preparata conformemente ai requisiti giuridici volti a promuovere l'indipendenza della ricerca in materia di investimenti e non è soggetta ad alcun divieto che proibisca le negoziazioni prima della diffusione della ricerca in materia di investimenti.

Ricordiamo, prima dell'adesione, di leggere attentamente il prospetto di base, ogni eventuale supplemento, la nota di sintesi, le condizioni definitive e il documento contenente le informazioni chiave (KID) e, in particolare, le sezioni dedicate ai fattori di rischio connessi all'investimento, ai costi e al trattamento fiscale relativi ai prodotti finanziari ivi menzionati reperibili sul sito dell'emittente: clicca qui.

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