COMUNICAZIONE DI MARKETING

  Investire sull’Europa scegliendo il top fra banche, utility e tech

L’economia e le Borse dell’Europa sono state la sorpresa positiva di questi primi cinque mesi del 2023. In un certo senso, i mercati europei sono stati sostenuti da ciò che non è accaduto, piuttosto che da ciò che è accaduto. All'inizio del 2023 i timori di una crisi economica causata dalla carenza di gas naturale erano molto forti. Grazie a una combinazione positiva fra il clima invernale favorevole, gli sforzi del settore industriale per adottare pratiche più efficienti dal punto di vista energetico, e l’acquisizione di fonti di energia alternative ai giacimenti russi, la crisi non si è verificata. Ciò ha contribuito a ridurre il rischio dei mercati azionari europei e a fare rivedere al rialzo le aspettative di crescita.

Perennemente criticata per la sua enorme burocrazia e per i complicati meccanismi decisionali, negli ultimi anni l’Europa ha dimostrato la capacità dei suoi governi, delle sue istituzioni e delle sue imprese di essere all'altezza della situazione ogni volta che si è trovata di fronte a gravi minacce, che si trattasse della Brexit, del Covid o dell’invasione dell’Ucraina da parte della Russia.

Anche questi successi hanno contribuito a rendere più interessante il mercato azionario europeo agli occhi degli investitori internazionali, soprattutto di quelli americani in una fase in cui l’aggressività della Fed nell’alzare i tassi faceva temere una brusca frenata dell’economia Usa. Basti pensare che il 22 maggio il Dax di Francoforte ha segnato il suo massimo storico. Dall’inizio dell’anno l’indice della Borsa tedesca è salito del 13,4%, il parigino Cac 40 ha guadagnato il 9,2%, il nostro FtseMib è salito dell’11,2% e lo Stoxx Europe 600 segna un progresso del 7,2%.

In Usa si profila un drastico drenaggio di liquidità

Oggi, dopo l’accordo sul tetto al debito pubblico, Wall Street si prepara al forte drenaggio di liquidità che partirà fra pochi giorni con le emissioni di una grande quantità di titoli di Stato Usa per rimpinguare le prosciugate casse del Tesoro federale. Uno scenario che lascia presagire possibili prese di profitto sui mercati azionari.

Ecco quindi che l’Europa torna sotto i riflettori per le sue potenzialità, con un’economia resiliente che ha superato senza inciampi la crisi bancaria culminata nel fallimento di fatto del Credit Suisse, che ora si sta avvantaggiando del calo dell’energia e delle altre materie prime e può beneficiare di una crescente propensione al consumo da parte degli europei dopo le gelate del Covid e della guerra.

Uno strumento che combina buona redditività e alta protezione

Per investire sul mercato azionario europeo Unicredit ha messo a punto un nuovissimo strumento che offre una combinazione particolarmente interessante fra redditività e protezione. Con il certificate DE000HC75VQ0, che ha durata di quattro anni, l’investitore può ottenere un rendimento del 7,44% mentre il capitale è protetto da una barriera al 55%. I sottostanti sono l’Euro Stoxx Banks, l’Euro Stoxx Technology e l’Euro Stoxx Utilities, un tris di indici settoriali particolarmente apprezzabile per l’equilibrio che esprime, dato che mette insieme titoli ciclici come i tech con titoli difensivi come le utilities, e in più ci sono le banche che stanno beneficiando di una crescita della redditività tipica delle fasi di alta inflazione.  

Il certificate ISIN DE000HC75VQ0 si presenta come uno strumento molto ben calibrato per navigare nell’attuale situazione di incertezza, ma il fatto è che il mercato azionario europeo appare decisamente attraente dal punto di vista delle valutazioni. Come mostra il grafico qui sotto, le aziende europee (indice Stoxx 600) capitalizzano in media solo 12,6 volte gli utili previsti per l’anno in corso, un multiplo molto vicino al minimo storico. Per contro le principali società americane (S&P500) valgono ben 18,1 volte gli utili dell’esercizio in corso.

Cedole mensili con memoria, barriera al 55%

A partire da metà giugno il certificate ISIN DE000HC75VQ0 pagherà cedole mensili da 0,62 euro, pari allo 0,62% del valore nominale (100 euro). I premi saranno corrisposti se alle scadenze previste i tre sottostanti rispetteranno la barriera posta al 55% dei Valori iniziali, cioè se non saranno scesi più del 45% dalla quotazione del fixing del 2 giugno scorso.

Dotate di effetto memoria, le cedole che non saranno pagate se a una certa data di osservazione anche solo uno dei sottostanti sarà sotto la barriera, saranno poi corrisposte alla prima scadenza successiva in cui tutti e tre i sottostanti rispetteranno di nuovo la barriera.

Possibile il rimborso anticipato

A partire dal febbraio 2024 il certificate potrà essere rimborsato anticipatamente se a una data di osservazione tutti e tre i sottostanti avranno una quotazione superiore ai Valori iniziali. A quel punto l’investitore riceverà l’ultima cedola, le eventuali cedole non pagate e accantonate per l’effetto memoria, e il certificate gli verrà rimborsato al 100% del valore nominale (100 euro). Da quel momento il prodotto cessa di esistere e nessuna cedola sarà più pagata.

Le due possibilità alla scadenza finale

Se il certificate non sarà stato ritirato in anticipo, alla scadenza finale del 20 maggio 2027 potranno delinearsi due possibilità:

  • se tutti e tre i sottostanti quotano sopra la barriera, l’investitore riceverà l’ultima cedola, le eventuali cedole non pagate e accantonate per l’effetto memoria, e il certificate gli verrà rimborsato al 100% del valore nominale (100 euro). L’investimento si chiude con pieno successo. La barriera al 55% proteggerà il capitale anche se un sottostante, per ipotesi, dovesse accusare fra quattro anni un ribasso del 42% dal Valore iniziale.
  • se anche solo uno dei sottostanti si trova sotto la barriera, non verranno pagate l’ultima cedola e neanche le cedole eventualmente accantonate per l’effetto memoria. L’investitore riceverà un rimborso proporzionale alla performance del peggiore dei sottostanti. Ipotizziamo che il peggiore dei sottostanti accusi un ribasso del 60%: a quel punto il certificate verrà rimborsato al 40% del valore nominale, cioè a 40 euro.

Morgan Stanley: c’è un flusso di denaro globale che torna in Europa

Graham Secker, chief European equity strategist di Morgan Stanley, ha affermato che le azioni europee sono state una "sottoperformance strutturale" tra la fine della crisi finanziaria globale del 2008 e lo scoppio della crisi del Covid  nel 2020, con un rimbalzo iniziato alla fine dello scorso anno. "Questo ha fatto uscire i titoli europei dalla loro tendenza al ribasso relativo. Significa che gli investitori si stanno adeguando e che c'è un flusso costante di denaro globale che torna in Europa", ha detto Secker.

In assenza di cattive notizie, come potrebbe essere una netta contrazione degli utili, questo afflusso di capitali sui mercati europei dovrebbe continuare. D’altronde la sottovalutazione delle società europee rispetto a quelle Usa è un fatto diffuso fra tutti i settori, come mostra il grafico qui sotto.

James Rutland, gestore di fondi azionari europei di Invesco, ha osservato che i consistenti deflussi di capitali dalle Borse europee dello scorso anno, quando si temeva per gli effetti della crisi energetica, hanno lasciato le valutazioni a livelli molto bassi. "Gli investitori globali non hanno guardato all'Europa per molto tempo, e adesso c'è modo di invertire il sentimento negativo generale", ha detto Rutland.

Di sicuro un elemento rassicurante per chi sceglie di investire sull’azionario europeo è dato dalla forza del suo sistema bancario, che ha retto molto bene all’urto psicologico del fallimento del Credit Suisse, poi pilotato  dalle autorità svizzere ad essere inglobato dalla concorrente Ubs. Considerate le dimensioni e il ruolo internazionale del Credit Suisse, avrebbero potuto esserci anche profonde ripercussioni negative sui mercati europei.

A rassicurare gli investitori sono comparsi i numeri che mostrano la solida situazione patrimoniale delle principali banche europee, come mostra il grafico qui sotto.

 

Riportiamo di seguito i 10 principali componenti di ognuno dei tre indici sottostanti al certificate DE000HC75VQ0 evidenziando sul grafico il posizionamento della barriera

 

Come si vede dal grafico sotto, la barriera per l’Euro Stoxx Banks è a 56,62 punti, nei pressi dei minimi storici dell’indice bancario. Livello dunque strategico, anche perché, come ha dimostrato questa crisi bancaria che ha colpito gli USA e una banca svizzera. Le banche europee dopo anni di derisking hanno cambiato volto e si presentano ora al mercato molto più solide e patrimonializzate.

 

Non sarà il Nasdaq, ma anche l’indice tecnologico europeo parla chiaro. Si segnano sempre nuovi massimi. È un indice estremamente efficiente che ovviamente ha sofferto nel 2021 ma che a nostro avviso ora è tra i favoriti. La barriera si colloca a 499,68 punti, ben al di sotto dei minimi del bear market dello scorso anno che ha colpito con particolar forza proprio i settori più ciclici come la tecnologia. La posizione della barriera anche in questo caso è strategica.

 

Anche in questo caso il grafico parla chiaro. La barriera si colloca addirittura sui minimi del 2013, di fatto il minimo che ha segnato la fine del mercato orso che si è abbattuto su questo indice dal 2008. Un livello dunque di grande importanza e molto lontano anche storicamente.

Disclaimer:

Il Certificate è soggetto ad un livello di rischio pari a 5 su una scala da 1 a 7. L’investimento in questa tipologia di Certificate espone il risparmiatore al rischio default dell’emittente. Tutti i rendimenti espressi sono al lordo delle imposte.

La presente comunicazione non integra in alcun modo consulenza nemmeno generica o ricerca in materia di investimenti, non è stata preparata conformemente ai requisiti giuridici volti a promuovere l’indipendenza della ricerca in materia di investimenti e non è soggetta ad alcun divieto che proibisca le negoziazioni prima della diffusione della ricerca in materia di investimenti.

Ricordiamo, prima dell’adesione, di leggere attentamente il prospetto di base, ogni eventuale supplemento, la nota di sintesi, le condizioni definitive e il documento contenente le informazioni chiave (KID) e, in particolare, le sezioni dedicate ai fattori di rischio connessi all’investimento, ai costi e al trattamento fiscale relativi ai prodotti finanziari ivi menzionati reperibili sul sito dell’emittente: clicca qui.

COMUNICAZIONE DI MARKETING