COMUNICAZIONE DI MARKETING

Investire sul mercato azionario italiano con l’attenta guida di Intermonte


L’economia italiana accelera e corre a una velocità superiore alla media europea. A dirlo sono i dati dell’Ocse contenuti nell’Economic Outlook diffuso mercoledì 7 giugno. Nel 2023 la crescita del Pil italiano dovrebbe essere dell'1,2% e dell'1% nel 2024. Nel precedente rapporto, datato novembre 2022, l'Ocse prevedeva uno sviluppo dello 0,2% per il 2023 e sempre +1% nel 2024. Per l’Eurozona l’Ocse prevede adesso una crescita quest’anno dello 0,9%, rivista al rialzo dal +0,5% di sei mesi fa.

Si potrebbe dire che il prestigioso ufficio studi dell’Ocse è arrivato a certificare una realtà che gli investitori internazionali avevano visto mesi fa avviando una consistente scommessa sul mercato azionario italiano, che infatti si avvicina al giro di boa dei primi sei mesi dell’anno con una performance di tutto rispetto: il rialzo dal primo gennaio a oggi dell’indice FtseMib è del 13,4%, meglio della Borsa di Parigi (+10%), di Londra (+0,2%) e anche di Wall Street (S&P500 +12,8%). Fra le grandi Borse europee soltanto Francoforte ha fatto meglio di Milano, con l’indice Dax in rialzo dall’inizio dell’anno del 14,4%.

La riscoperta del mercato azionario italiano rientra in un più ampio movimento di riposizionamento da parte degli investitori internazionali che si stanno accorgendo di quanto le azioni europee sono sottovalutate rispetto a quelle americane. Secondo Goldman Sachs Research, il mercato sta mandando segnali che un cambiamento è in corso.

I titoli europei continuano a essere scambiati con uno sconto maggiore del normale rispetto a quelli statunitensi e le azioni europee passano di mano a circa 13 volte gli utili previsti dal consensus per l’anno in corso, contro le 19 volte delle loro controparti statunitensi. Secondo Goldman Sachs questo sconto è il più ampio da oltre un decennio e ben più significativo rispetto a uno sconto medio del 20% degli ultimi 20 anni.

Secondo Sharon Bell, Senior strategist del team European Portfolio di Goldman Sachs, sono diversi i motivi per cui le valutazioni statunitensi ed europee non sono più in sintonia. La crisi finanziaria globale ha colpito in modo particolare gli indici finanziari europei. Da allora, il boom dell'innovazione e degli investimenti tecnologici negli Stati Uniti ha permesso alle aziende americane di trarre maggior vantaggio da un periodo di bassi tassi d'interesse, spingendo la capitalizzazione di mercato dei titoli statunitensi a 2,6 volte quella dei titoli europei, il valore più alto mai raggiunto dall'inizio degli anni Ottanta. Il settore tecnologico quotato in Borsa negli Stati Uniti è 10 volte più grande di quello europeo.

Sebbene questi fattori siano ben radicati, Bell ritiene che il divario di valutazione tra le società statunitensi ed europee potrebbe presto ridursi e il primo motivo è il rialzo dei tassi di interesse. Infatti, il mercato statunitense ha beneficiato più dell'Europa degli anni in cui il costo del denaro era a zero, data la sua quota maggiore di aziende tecnologiche e a forte crescita, e ora rischia di soffrire di più se i tassi resteranno a lungo alti, come prevedono Bell e il suo team.

Un altro elemento di vantaggio in prospettiva per le Borse europee è dato dalla maggiore solidità del sistema bancario del Vecchio continente, grazie ai rigorosi stress test e agli elevati coefficienti patrimoniali.

Inoltre, i rischi legati al debito pubblico di alcuni Paesi in Europa sembrano essersi ridotti con l'impegno della Banca Centrale Europea ad ammortizzare gli spread attraverso acquisti mirati di bond governativi in caso di necessità. Questo è un tema cui è particolarmente sensibile la Borsa italiana, che nei passati decenni troppe volte è rimasta vittima della sfiducia dei mercati sulla capacità dei governi italiani di tenere sotto controllo il debito pubblico.
 

Un certificate per seguire le indicazioni di Borsa degli advisor più bravi

Anche dopo i recenti rialzi, la Borsa italiana ha quindi buone potenzialità per continuare a crescere. Per chi vuole seguire i ragionamenti di Goldman Sachs e puntare su Piazza Affari segnaliamo un interessante prodotto di BnpParibas, il certificate AMC Intermonte Italia Top Selection Index con codice ISIN XS2484667311. Questo certificate ha come unico sottostante un indice appositamente creato per riflettere l’andamento di un paniere di titoli azionari italiani scelto e continuamente aggiornato da Intermonte. Nata 25 anni fa come Sim (Società di intermediazione mobiliare), oggi Intermonte è una banca d’affari che opera a tutto tondo sul mercato finanziario e resta un’eccellenza nel campo della consulenza sul mercato azionario italiano grazie a due caratteristiche: l’indipendenza (Intermonte ha come principali azionisti i suoi stessi manager) e l’altissima qualità del suo Ufficio studi.

Il certificate è paragonabile grosso modo alla quota di un fondo di investimento, quindi, quello che conta per l’investitore sarà vedere crescere il valore del certificate (quotato al mercato Tlx), che riflette il valore del paniere azionario. È ovvio che esiste anche il rischio che il certificate perda valore in quanto il prodotto replica l’andamento dell’indice sottostante (Intermonte Italia Top Selection Index).

Il certificate non ha scadenza, quindi chi acquista questo prodotto potrà decidere di tenerlo in portafoglio per tutto il tempo che desidera, così come potrà venderlo in qualsiasi momento. BNP Paribas agisce da market maker e garantisce la liquidità.
 

Più attraente di un fondo di investimento

Il certificate AMC Intermonte Italia Top Selection Index ISIN XS2484667311 ha tre caratteristiche che lo distinguono da un fondo azionario, rendendolo più attraente per un investitore interessato alla Borsa italiana.

  • Le eventuali plusvalenze, originate dalla differenza fra il prezzo di acquisto e di vendita del prodotto, sono compensabili con le eventuali minusvalenze presenti nello zainetto fiscale dell’investitore.
  • Il prodotto è quotato sul mercato Tlx e questo significa che è immediatamente acquistabile e rivendibile a un prezzo certo e trasparente. Sappiamo invece che quando si vende un fondo di investimento passano quattro o cinque giorni lavorativi prima che il controvalore sia accreditato sul conto.
  • Il gestore ha estrema libertà di azione, senza vincoli di settore o di peso nella scelta dei titoli, e questo gli permette di essere fortemente reattivo sia per cogliere le occasioni positive, sia per impostare strategie difensive quando necessario.

 

Una storia di oltre 20 anni di sovraperformance

Lanciato sul mercato il 6 marzo a un valore nominale di 1.000 euro, il certificate AMC (Actively Managed Certificate) è acquistabile oggi a 1.014 euro. Anche se è stato emesso solo tre mesi fa, è possibile ugualmente fare un confronto significativo sulle performance storiche del prodotto e l’andamento della Borsa italiana. Questo certificate, infatti, riflette il portafoglio modello di Intermonte sul mercato azionario italiano, un portafoglio che esiste da oltre 20 anni.

Il grafico che riportiamo qui sotto evidenzia la sovraperformance del portafoglio Intermonte negli ultimi 18 anni nei confronti dell’indice Ftse Italia All Share.

Nei 18 anni presi in considerazione dal grafico il tasso di crescita annuale composto (Cagr) del portafoglio di Intermonte   è stato del 5,15%, mentre quello del Ftse Italia All Share è stato negativo dello 0,9%. Ricordiamo che il portafoglio modello di Intermonte è Total Return, quindi i dividendi azionari sono reinvestiti. Se per rendere più omogeneo il confronto ipotizziamo il reinvestimento dei dividendi anche nell’indice Ftse Italia All Share, la performance dell’indice ufficiale diventa positiva dell’1,5%. Ma la differenza con il portafoglio di Intermonte resta molto forte.
 

Niente benchmark per un paniere di circa 70 titoli

Il portafoglio è composto da una settantina di titoli selezionati in base a un requisito di liquidità: ogni azione deve avere alimentato negli ultimi sei mesi scambi quotidiani per un valore medio superiore ai 5 milioni di euro. Il gestore ha piena libertà di azione con la possibilità tutti i giorni di acquistare e vendere titoli, senza limitazioni di settore o di peso.  Sono però escluse operazioni intraday e operazioni short (vendite allo scoperto). “E’ un prodotto azionario che in una fase di alta volatilità e forte incertezza del mercato può aumentare la componente cash fino a un massimo del 50%”, dice Diego Toffoli, Responsabile Investimenti di Intermonte e leader del team di Advisory e Gestione.

Ovviamente non è stato fissato un benchmark.
 

Il calcolo delle commissioni

Per quanto riguarda i costi, la commissione di gestione annua dell’AMC Italia Top Selection è dell’1,5%, oltre ad una commissione di strutturazione dello 0,5%. Inoltre, è prevista una performance fee del 20% con highwatermark assoluto. Questo significa che verrà applicata solo sui reali incrementi di valore del certificato e non in seguito a risultati relativi rispetto ad un benchmark, che non esiste. Inoltre, in caso di performance fee applicate per una performance positiva dell’indice, in caso di successivo calo non verrà mai più applicata una commissione di performance fino al raggiungimento del precedente massimo. In sostanza la commissione di performance può essere calcolata solo se il valore della quota è cresciuto e il valore raggiunto è superiore a quello più elevato mai raggiunto in precedenza.

Disclaimer:

Il Certificate è soggetto ad un livello di rischio pari a 4 su una scala da 1 a 7.

La presente comunicazione non integra in alcun modo consulenza nemmeno generica o ricerca in materia di investimenti, non è stata preparata conformemente ai requisiti giuridici volti a promuovere l’indipendenza della ricerca in materia di investimenti e non è soggetta ad alcun divieto che proibisca le negoziazioni prima della diffusione della ricerca in materia di investimenti.

Ricordiamo, prima dell’adesione, di leggere attentamente il prospetto di base, ogni eventuale supplemento, la nota di sintesi, le condizioni definitive e il documento contenente le informazioni chiave (KID) e, in particolare, le sezioni dedicate ai fattori di rischio connessi all’investimento, ai costi e al trattamento fiscale relativi ai prodotti finanziari ivi menzionati reperibili sul sito dell’emittente: clicca qui.

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