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  Inizia il countdown alla maxicedola tricolore del 15% incondizionata

La nuova proposta di investimento di Unicredit ISIN DE000HC9KWL9 si caratterizza per un ricco premio iniziale incondizionato del 15%, che viene quindi pagato indipendentemente dall’andamento dei titoli sottostanti. Ricordiamo che l'ultimo giorno utile per acquistare il certificato beneficiando della maxicedola è il 20 novembre 2023. Successivamente, sono previste cedole trimestrali dello 0,75%, per un ulteriore rendimento potenziale del 3% su base annua. Va segnalato come il primo coupon trimestrale sia in calendario già fra meno di un mese, con data di rilevazione 14 dicembre 2023 e barriera per l’incasso al 50%.

Complessivamente si ha quindi la possibilità di incassare premi fino al 15,75% entro fine anno: un 15% incondizionato ed uno 0,75% condizionato ad un’ampia barriera del 50%. Un margine decisamente rassicurante se consideriamo che i tre titoli sottostanti sono big cap di Piazza Affari: Banco BPM, Nexi e STMicroelectronics. Inoltre, le tre azioni si trovano tutte sopra strike, ampliando quindi la distanza dalle rispettive barriere. Per Banco BPM e Nexi, nel dettaglio, i rialzi rispetto ai prezzi di osservazione iniziale superano il 15%. Ciò ha quindi spinto il prezzo del certificato sopra la pari sul mercato secondario, anche se i numeri tornano grazie, alla quasi certezza di incassare premi per un totale del 15,75% sul valore nominale del prodotto nel giro di un mese.

Cedole e compensazione delle minusvalenze

Per chi opera con intermediari che effettuano la compensazione immediata, questo certificato appare quindi indicato per la compensazione di eventuali minusvalenze pregresse. Grazie all’efficienza fiscale dei certificates, qualora vi fossero minusvalenze nello zainetto fiscale, i premi incassati potrebbero diventare netti.

Per ipotesi, nel caso in cui un investitore avesse minusvalenze pregresse per 1.000 euro, acquistando 50 pezzi di questo certificato (valore nominale di 100 euro), incasserebbe cedole lorde per un ammontare complessivo di 750 euro. I premi, però, grazie alle precedenti minusvalenze, non sarebbero tassati e sarebbero incassati netti. Discorso simile per la cedola condizionata di dicembre, che potrebbe quindi diventare netta. Una volta superata quota 1.000 euro (la minusvalenza pregressa che abbiamo ipotizzato a titolo di esempio), l’investitore inizierebbe invece a pagare regolarmente la tassazione del capital gain (26%).

Scenari alla scadenza del certificato

La vita massima del certificato è pari a quattro anni, con scadenza nel settembre 2027. A partire da giugno 2024, però, è presente l’opzione del richiamo anticipato. Nel caso in cui i tre titoli si trovassero sopra il prezzo di trigger autocallable (dapprima fissato al 100% e poi discendente fino all’80%) il certificato sarebbe richiamato anticipatamente. In tal caso l’investitore incasserebbe il premio del periodo, ogni altra cedola eventualmente portata a memoria ed il rimborso del valore nominale, pari a 100 euro per certificato.

Nel caso in cui non si attivasse il richiamo anticipato, alla scadenza sono possibili due scenari. Se i tre titoli si troveranno sopra il 50% dei prezzi iniziali, il certificato rimborserebbe 100 euro più le cedole. In caso contrario il rimborso sarebbe pari al valore nominale decurtato del calo percentuale fatto registrare dal worst of, con una potenziale perdita per l’investitore.

Prezzi di osservazione dei sottostanti

I prezzi di osservazione iniziale sono pari a 4,555 euro per Banco BPM, 5,778 euro per Nexi e 39,81 euro per le azioni di STMicroelectronics. Per incassare le cedole trimestrali ed ottenere la protezione del capitale a scadenza è condizione sufficiente che nessuno dei tre titoli perda il 50% o più dai prezzi di osservazione iniziale. Il certificato si basa infatti sul classico meccanismo del worst Of.

Focus sui sottostanti del certificato

Banco BPM – Per esprimere il concetto di “solido trend rialzista in borsa” è sufficiente mostrare il grafico delle azioni di Banco BPM dall’estate 2020 ad oggi. Il titolo è tornato sopra quota 5 euro, sui massimi dal 2016, con una capitalizzazione di mercato di circa 8 miliardi. Dallo strike iniziale Banco BPM guadagna circa oltre il 15% e la barriera dista quindi quasi 60 punti percentuali.

Da notare, poi, come la Banca guidata da Giuseppe Castagna abbia recentemente pubblicato la trimestrale relativa ai dati del Q3 2023, confermando l’ottimo trend visto nel primo semestre 2023. L’utile netto è infatti arrivato a 943 milioni di euro (con una crescita superiore al 90% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente), ma sono migliorati tutti i principali parametri di analisi.

Nexi – Al momento le azioni dell’azienda dei pagamenti digitali valgono poco meno di 7 euro. Anche in questo caso sono in rialzo del 15% rispetto al prezzo di osservazione iniziale del certificato. Lontanissima la barriera, posizionata sotto i 2,9 euro per azione.

Nelle scorse settimane, dopo la pubblicazione dei bilanci di WorldLine, c’è stato un momento di panico, che ha trascinato al ribasso gli altri titoli del comparto, mentre gli analisti si interrogavano su questioni legate alla sostenibilità del business. I solidi numeri pubblicati da Nexi, con bilanci migliori delle previsioni degli analisti, hanno riportato il sereno sul titolo (e forse sull’intero comparto?). Le azioni di Nexi sono addirittura tornate sopra i valori precedenti il crollo, con una volatilità in calo. Segnale di fiducia, mentre la brusca discesa sembrerebbe quindi essere stata una reazione più di pancia dei mercati che una scelta dettata dallo studio dei bilanci. Al momento Bloomberg riporta un target price di 8,89 euro, frutto di 14 buy, 8 hold ed un sell, con un margine di upside nell’ordine del 25%.

STMicroelectronics – STM resta sotto i riflettori, con il tema della scarsità dei microchip sempre attuale. Le azioni sono inserite in un trend rialzista di lungo termine, che ha portato il titolo a toccare un massimo storico sopra quota 50 euro la scorsa estate. Ne è seguito un corposo ritracciamento, con STM che ha però trovato un solido supporto in area 35 euro per azione, valori da cui sono ripartiti gli acquisti, con il titolo tornato sopra i 40 euro. La barriera, sotto quota 20 euro, è su valori che non si vedono dal 2020. Altri tempi, ormai.

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