Il rendimento a doppia cifra viaggia con l’auto europea

La caduta delle quotazioni di Tesla dopo la delusione per i risultati del primo trimestre ha costretto analisti e investitori a rimettere sotto la lente il premio che la Borsa assegna alla valutazione di Tesla rispetto ai costruttori tradizionali di auto. Giovedì 20 aprile l’azione Tesla è caduta del 10% a 162,99 dollari, minimo dallo scorso 26 gennaio. Il numero che più ha deluso fra i dati del primo trimestre è quello sul Gross margin dell’attività automobilistica, sceso al 19,3% contro una previsione degli analisti di 22,4%, che già sarebbe stato in forte calo dal 27% dello stesso trimestre dell’anno scorso. La cosa che ha colpito è che il dato sconfessa la promessa che lo scorso gennaio aveva fatto il Cfo di Tesla, Zachary Kirkhorn, il quale aveva detto che il Gross margin, in ovvia contrazione a causa delle forti riduzioni dei prezzi di vendita dei modelli Tesla, non sarebbe sceso sotto il 20%.
Un altro parametro fondamentale della redditività di un’azienda automotive è il margine operativo, ovvero quanto l’Ebit (utile operativo) rappresenta in percentuale dei ricavi. Su questa voce l’anno scorso Tesla ha segnato un primato assoluto nell’industria automotive arrivando a un Ebit margin del 16,8%. Ma nel 2023, con la redditività decurtata dalla riduzione dei prezzi di vendita, il margine operativo scenderà all’11,7%. Ed ecco il colpo di scena: secondo le stime degli analisti, Mercedes chiuderà il 2023 con un margine operativo più alto, all’11,9%, e Stellantis non si posizionerà lontano con un Ebit margin al 10,8%.
Sono questi dati che spingono gli analisti a chiedersi se sia ancora giustificato premiare Tesla con una valutazione pari a 52 volte gli utili attesi per il 2023, contro un multiplo P/E di sole 5,7 volte per Mercedes, di 3,1 volte per Stellantis e di 3,9 volte per Volkswagen.
Sappiamo che il P/E, più che la redditività, riflette il potenziale di crescita di un’azienda. E qui i dati per ora sono ancora dalla parte di Tesla, con gli analisti che si aspettano nel biennio 2022-2024 una crescita dei ricavi del 60% e un incremento dell’utile del 37%. Nello stesso biennio gli esperti stimano che i ricavi di Mercedes saliranno del 4%, quelli di Stellantis del 6% e quelli di Volkswagen del 9%, con utili più o meno stabili per tutti e tre i gruppi.
Il certificate DE000VU6AZ85 con sottostanti Mercedes, Stellantis e Volkswagen
Ma allora perché vale la pena investire nelle tre grandi aziende tradizionali del settore automotive, come propone il nuovo certificate DE000VU6AZ85 di Vontobel con sottostanti Mercedes-Benz, Stellantis e Volkswagen?
Perché si tratta di tre aziende di estrema solidità, di comprovata capacità di creare reddito, e perché i numeri che abbiamo appena illustrato dimostrano che è logico aspettarsi una crescita dei loro multipli e della loro capitalizzazione di Borsa. Indubbiamente oggi appare più pericoloso comprare le azioni di Tesla, che è contornata da una crescente incertezza sulla capacità di mantenere gli altissimi livelli di redditività toccati nel 2023.
Capitale protetto da una barriera al 50%. Rendimento potenziale dell’11%
Perché abbia successo l’investimento nel Memory Cash Collect DE000VU6AZ85 di Vontobel non è necessario che le azioni di Mercedes, Stellantis e Volkswagen salgano. Quello che serve è che alla fine dei prossimi tre anni nessuno di questi titoli arrivi a perdere più del 50%. Grazie alla barriera al 50%, anche con un tonfo del 48% di uno o di tutti e tre i sottostanti l’investitore ne uscirebbe soddisfatto, avendo incassato per tre anni cedole mensili con memoria da 0,94%, per un rendimento annuo dell’11,28% per tre anni.
Niente male se paragonato a un’inflazione che in Italia dovrebbe scendere quest’anno al 6,3%, per ridursi al 3,4% nel 2024 e al 2,3% nel 2025, secondo le stime della Banca centrale europea.
La pressione sui margini di Tesla è probabilmente anche dovuta ai forti investimenti che le altre compagnie automobilistiche stanno facendo, come ad esempio Volkswagen o Mercedes. Cosa che di fatto riduce sempre di più il gap tecnologico tra l’Americana e le europee e apre alle europee un mercato veramente importante.
LA DIFFUSIONE DELL’AUTO ELETTRICA NEL MONDO
Oggi l’industria automotive mondiale ha di fronte a sé un quadro abbastanza rassicurante. La banca Ing prevede che le vendite globali di autovetture aumenteranno quest'anno nonostante le prospettive negative dell'economia globale. La combinazione di tre fattori come 1) volumi di produzione più consistenti, 2) domanda ritardata dagli ordini accumulati l’anno scorso e non evasi e 3) uno slancio economico più positivo in alcune regioni, come la Cina, dovrebbe portare a un miglioramento delle vendite di autovetture dell'ordine del 4% nel 2023. Guardando più avanti, Ing prevede una crescita tra il 4% e il 5% anche nel 2024.
La stessa Ing, però, avverte che il quadro potrebbe cambiare. “Ci siamo abituati a diversi fattori inaspettati che si sono manifestati negli ultimi tre anni, dal Covid-19, alla carenza di forniture di semiconduttori, all'invasione dell'Ucraina da parte della Russia. Accettiamo la possibilità di ulteriori sorprese nel 2023. Un evento contrario attualmente ben articolato è la debolezza delle prospettive economiche, accompagnata da un aumento dei tassi di interesse e da un'elevata inflazione nelle principali economie occidentali. Pertanto, riteniamo che un indebolimento della domanda dei consumatori dovuto alle pressioni economiche sulle famiglie sia probabilmente il fattore di rischio maggiore per le nostre aspettative di vendita di autovetture, in particolare nell'ultima parte dell'anno”.
È a fronte di rischi di questo tipo che l’investitore che sceglie di acquistare un certificate con barriera al 50% può sentirsi rassicurato. Il rispetto della barriera è la condizione per il pagamento dei premi mensili, ma è anche l’elemento che protegge il capitale investito, che alla scadenza verrà restituito al 100% anche in caso di ribasso dei sottostanti, purché il ribasso non superi il 50%.
Il certificate DE000VU6AZ85, Strike e barriera al 50%
Nella tabella qui sotto riportiamo i livelli di Strike e di barriera del certificate DE000VU6AZ85 di Vontobel. Lo Strike, ovvero il Valore iniziale del certificate, è il prezzo di chiusura del 21 aprile 2023.
La visione degli analisti
Tutti e tre i gruppi automobilistici beneficiano di giudizi ampiamente positivi da parte degli analisti.
- Su Mercedes la media delle raccomandazioni è Buy e la media dei target price è 91 euro, un obiettivo di prezzo che indica un potenziale di rialzo del 30%.
Il consensus degli analisti stima per quest’anno un fatturato di 152 miliardi di euro, destinato a salire nel 2024 a 156 miliardi (+2,6%). Gli analisti si attendono un utile di 12,9 miliardi quest’anno e di 13 miliardi nel 2024. - Stellantis gode di un ampio sostegno degli analisti con 19 raccomandazioni di acquisto su 23 esperti che coprono il titolo. Il target price medio è 21,6 euro, più alto del 46% rispetto al prezzo attuale di Borsa.
La società italo-francese dovrebbe realizzare quest’anno un fatturato di 184 miliardi di euro con un utile di 14,8 miliardi. Per il 2024 gli analisti stimano una crescita dei ricavi del 3,2% a 190 miliardi con un utile di 15,3 miliardi (+3,3%). - Su 20 analisti che coprono Volkswagen, 10 raccomandano di comprare le azioni e otto suggeriscono di averle comunque in portafoglio (Hold). Il target price medio è 164 euro (+35% sul prezzo attuale).
Nel 2023 il gruppo dovrebbe realizzare ricavi per 299 miliardi, previsti in crescita nel 2024 a 305 miliardi (+2%). Più interessante l’incremento dell’utile che l’anno prossimo dovrebbe salire del 7% a 16,7 miliardi di euro, dai 15,6 miliardi previsti per il 2023.
Cedole con effetto memoria e possibile rimborso anticipato
I premi del certificate DE000VU6AZ85 godono dell’effetto memoria. Questo vuole dire che se a una certa data di osservazione uno o più sottostanti risultano sotto la barriera, il premio non viene pagato, ma non è perso. Il premio viene accantonato e sarà distribuito alla prima scadenza successiva in cui tutti e tre i sottostanti saranno sopra la barriera.
Grazie all’effetto memoria, la scadenza fondamentale per il certificate diventa l’ultima data di osservazione del 21 aprile 2026. Se quel giorno tutti i sottostanti sono sopra la barriera, l’investitore avrà la certezza di incassare tutti i premi mensili maturati da quando ha acquistato il prodotto.
Il certificate prevede la possibilità del rimborso anticipato con step down, ovvero trigger decrescente del 5% ogni sei mesi. A partire dal gennaio 2024 fino a giugno 2024 se a una data di osservazione tutti e tre i sottostanti hanno quotazioni superiori (o uguali) al 100% dei Valori iniziali il certificate viene ritirato anticipatamente. L’investitore riceve un rimborso pari al valore nominale del certificate (100 euro), l’ultimo premio relativo a quella data di osservazione e tutti i premi eventualmente non pagati e accantonati per l’effetto memoria. L’investimento si chiude e l’investitore non avrà diritto a nessun altro premio.
Dal luglio 2024 al dicembre 2024 il rimborso anticipato scatterà con tutti e tre i sottostanti sopra il 95% dei Valori iniziali (o allo stesso livello). Per i sei mesi successivi basterà il 90% e via così, con una riduzione del 5% ogni sei mesi fino ad arrivare a un trigger dell’80% nel gennaio 2026. Il rimborso sarà sempre pari al 100% del Valore nominale (100 euro).
Cosa succede alla scadenza finale
Alla scadenza finale del 21 aprile 2026, se il certificate non sarà stato rimborsato anticipatamente, si potranno verificare due ipotesi.
- Tutti e tre i sottostanti quotano sopra la barriera o allo stesso livello. Il certificate viene rimborsato a 100 euro (100% del Valore nominale) e l’investitore riceve l’ultimo premio e tutti i premi precedenti eventualmente non pagati e accantonati per l’effetto memoria.
- Anche solo uno dei sottostanti accusa un ribasso di oltre il 50% rispetto al Valore iniziale, quindi è stata perforata la barriera al 50%. L’investitore non riceve nessun bonus e il certificate viene rimborsato in proporzione alla performance del peggiore dei due sottostanti. Ipotizziamo che il peggiore sia Mercedes con una discesa del 60% dallo Strike: il certificate verrà rimborsato al 40% del valore nominale, cioè a 400 euro.
Disclaimer:
Il Certificate è soggetto ad un livello di rischio pari a 6 su una scala da 1 a 7.
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