Il certificate dalla maxicedola verde: un 15% pulito pulito

Comunicazione di marketing

Bnp Paribas ha emesso un nuovo Maxi Cash Collect Certificate su settore green energy isin XS2320988996 su paniere composto da Ballard Power Systems, Sunrun e Iberdrola. I punti di forza di questo certificato sono due: il maxipremio del 15% del valore nominale del certificato (100eu) e il tema d’investimento.

Per il super coupon, la data di osservazione è il 10 dicembre 2021, con una barriera fissata al 50% dello strike. Questo implica che se, quel giorno, i titoli del paniere non avranno perso oltre il 50% dai valori attuali, il certificato pagherà. Insomma, lo strumento idoneo per tutti i “ritardatari” con la necessità di compensare minusvalenze in scadenza quest’anno e più in generale per tutti coloro che vogliono ottenere rendimento a breve termine.

Il tema d’investimento: il megatrend del clean energy. Il tutto con un timing perfetto. I livelli di strike sono stati fissati qualche giorno fa, inserendo così le barriere al di sotto di importanti supporti.

Infatti, l’indice di riferimento è l’S&P Global Clean Energy che dopo mesi di lateralità, ha dato un segnale di fermento con la rottura l’importante resistenza a 1.516 punti, di cui era prigioniero da aprile 2021.

Un segnale tecnico importante che potrebbe aprire gradualmente verso i massimi di gennaio 2020.

COP26: accordo sul clima di Glasgow

Due settimane fa si è conclusa la Cop26, conferenza sul clima delle Nazioni Unite a Glaslow, con un colpo di martello del presidente britannico Alok Sharma, commosso e «profondamente frustrato» per l’esito del summit.

Il documento finale, il cosiddetto patto climatico di Glasgow, rimane “storico” perché per la prima volta viene scritto nero su bianco l’obbiettivo di ridurre le emissioni di anidride carbonica.

Si parla di riduzione perché nella nottata finale delle trattative, Cina e India hanno avanzato un cambio formula da “phasing out” a “phase down unabated fuels” per annacquare l’accordo. Ciò si tradurrebbe in riduzione delle fonti fossili e non l’uscita, la differenza, tra “eliminazione” e “riduzione”, è notevole.

Tutti i paesi firmatari dovranno rafforzare i loro obiettivi di riduzione delle emissioni per il 2030, fino a raggiungere lo zero netto entro il 2050. Questo è necessario per abbassare il riscaldamento globale a 1,5 C, limite massimo indicato dagli scienziati per evitare catastrofi.

L’Agenzia internazionale per l'energia (IEA) ha sottolineato nel suo recente World Energy Outlook che gli impegni climatici odierni dei paesi, dato che non sono ancora avallati da politiche e misure di breve termine, permettono di raggiungere solo il 20% della riduzione di emissioni necessaria per conseguire lo zero netto entro il 2050. Della stessa idea gli scienziati Carbon Action Tracker, una delle organizzazioni più accreditate per la ricerca sul clima, hanno reso noto nel report intitolato “Gap di credibilità di Glasgow per il 2030” che, con le promesse e gli impegni in campo (inclusi quelli di Glasgow), il mondo si avvia verso un riscaldamento di solo il +2,4° C entro la fine del secolo.

Non resta quindi che guardare all’anno prossimo: gli accordi di Glasgow richiedono infatti di ridiscutere i nodi irrisolti alla COP27, che si terrà in Egitto.

Il premier britannico Boris Johnson, capo del Paese che ha ospitato la conferenza, afferma che l’accordo è un grande passo avanti, ma c’è molto da fare negli anni a venire. Greenpeace e Wwf commentano che l’accordo è debole e manca di coraggio, ma va comunque nella giusta direzione. "Solo bla bla bla, il lavoro vero comincia fuori da quelle stanze. E non ci arrenderemo mai, mai" commento ormai diventato virale di Greta Thunberg.

La conferenza sul clima è stato oggetto di analisi da parte dell’agenzia di rating S&P intitolata “COP26: 5 key takeaways from S&P Global Sustainable1”, in cui viene affermato che gli impegni al vertice fanno ben sperare, ma esiste ancora un deficit significativo. Nel documento sono stati evidenziati alcuni punti chiave dell'evento, tra cui gli annunci ottimistici dei paesi che intensificano le loro ambizioni di zero netto e definiscono a livello quantitativo il finanziamento necessario all'adattamento.

Maxi Premio del 15% e barriera capitale al 60%

In tale contesto, risulta interessante valutare il nuovo prodotto offerto da Bnp che punta su tre titoli del settore: Ballard, Sunrun e Iberdrola.

Partiamo dalla più nota Iberdrola, colosso spagnolo specializzato nella produzione, distribuzione e commercializzazione di energia elettrica e gas naturale. Società, che nonostante sia appesantita dall’aumento dei prezzi dell’energia, dai cambiamenti di regime fiscale in Spagna e nel Regno Unito e da voci straordinarie legate alla pandemia, non frena gli investimenti. L’azienda recentemente ha avviato i lavori per il primo grande parco eolico offshore negli Stati Uniti attraverso Vineyard Wind. Il progetto genererà abbastanza energia eolica per soddisfare la domanda di più di 400 mila case e impedirà anche l’emissione di più di 1,6 milioni di tonnellate di anidride carbonica all’anno.

Dalla Spagna passiamo in territorio americano con Sunrun, società specializzata nella fornitura di pannelli solari residenziali e batterie domestiche, il quale è reduce da ottimi risultati del terzo trimestre 2021 con ricavi più che raddoppiati su base annuale e numero di clienti che ha superato quota 600.000. L’acquisizione di Vivid Solar a fine 2020 ha consolidato la posizione di Sunrun come il più grande installatore residenziale negli Stati Uniti.

E infine la società canadese Ballard Power System, produttrice di celle a combustione (settore idrogeno), che vanta un fatturato pari a 25 milioni di dollari nel terzo trimestre del 2021. La guidance per il 2022 prevede maggiori investimenti, come il recente progetto avviato con la collaborazione di Caterpillar e di Microsoft con cui sarà in grado di fornire un generatore di energia a celle combustibili a idrogeno ClearGen-II da 1,5 megawatt, e importanti acquisizioni di nuovi clienti.

Al momento è positivo anche il consensus su Bloomberg, come riportato dalla tabella (aggiornata 25 novembre 2021), che mostra come gli analisti sono sostanzialmente buy su tutti i titoli sottostanti.

Diverso il quadro della volatilità implicita a 3 mesi in quanto Ballard e Sunrun, rispetto a Iberdrola, presentano una volatilità superiore al 60%. Ma l’alta volatilità viene compensata dalla buona correlazione tra i due titoli (0,66), che potrebbe significare un andamento simile durante la vita del certificato d’investimento. Il titolo Iberdrola risulta poco correlato sia con Ballard che con Sunrun, ma è anche il titolo meno volatile e con un grafico tecnico particolarmente efficiente.

Dopo aver analizzato il basket, focalizziamo l’attenzione sul prodotto evidenziandone struttura e caratteristiche. I certificati d’investimento possono offrire un buon rendimento eliminando i problemi di timing tipici dell’investimento sui singoli sottostanti e limitare l’impatto di eventuale volatilità sul settore nel portafoglio, grazie alla protezione condizionata del capitale a scadenza.

Maxipremio

Punto di forza è il Maxipremio condizionato pari al 15% del valore nominale, con data di osservazione il 10 dicembre 2021, e verrà pagato a condizione che i tre sottostanti non perdano oltre il 50% dal prezzo di riferimento iniziale. Il maxipremio può dare la possibilità all’investitore di compensare eventuali minusvalenze in portafoglio.

Premi trimestrali condizionati

A partire dal 10 marzo 2021, il prodotto staccherà coupon trimestrali condizionati pari a 1,5 eu se i sottostanti, nelle date di valutazione, non perderanno oltre il 40% dal livello iniziale (barriera al 60% dello strike). Se, in una data di osservazione dei premi trimestrali, uno dei sottostanti dovesse perdere oltre il 40% dallo strike, il premio non viene incassato, ma potrà essere recuperato grazie all’effetto memoria dei premi trimestrali condizionati.

Effetto memoria dei premi trimestrali condizionati

Tutti i premi trimestrali sono caratterizzati dall’effetto memoria, che permette all’investitore di incassare tutti i premi non precedentemente incassati qualora, in una data di osservazione dei premi trimestrali, tutti i sottostanti si trovino sopra il livello barriera pari al 60% del livello iniziale. Da sottolineare che l’effetto memoria è valido anche per il maxi premio! Che sarà dunque recuperabile in qualsiasi data di valutazione successiva se non dovesse essere pagato entro fine anno.

Rimborso anticipato trimestrale

Il certificate gode della possibilità di rimborso anticipato che sarà attivo da giugno 2022, e che scatterà se i tre sottostanti si riporteranno, nelle date di valutazione trimestrali, ad un valore superiore a quello iniziale. Se la condizione, nelle date di autocall trimestrali, non dovesse essere soddisfatta, il prodotto continuerà a quotare fino alla scadenza naturale fissata al 25 novembre 2024.

Rimborso a scadenza

Se il certificate non scade anticipatamente, alla data di valutazione finale l’investitore riceverà 100 euro più il premio relativo al trimestre in corso e i premi precedentemente incassati.

Se il prezzo di anche solo un sottostante, alla data di valutazione finale, si troverà sotto al suo livello di barriera (60%), l’investitore riceverà un pagamento uguale alla performance del peggior sottostante rispetto al livello iniziale.

Livello barriera

Ricapitolando, il livello barriera per incassare il maxipremio a dicembre è fissato al 50% dello strike, mentre per incassare i premi trimestrali e il rimborso del capitale a scadenza il livello barriera è fissato al 60% del livello iniziale.

Qui di seguito i riferimenti e le distanze aggiornate.

Al momento il certificato quota leggermente sotto la pari e potrebbe offrire un rendimento potenziale medio annuo del 10%, al lordo delle imposte. Inoltre, se alla data di osservazione del premio nel mese di giugno tutti i sottostanti supereranno il livello iniziale, il prodotto potrebbe scadere in via anticipata offrendo un rendimento di circa il 20%, al lordo delle imposte.

Disclaimer

Il Certificate è soggetto ad un livello di rischio pari a 6 su una scala da 1 a 7.

L’investitore è esposto anche al rischio default dell’emittente e alla perdita totale del capitale investito, in caso di azzeramento del valore di uno dei sottostanti.

Ricordiamo, prima dell’adesione, di leggere attentamente il prospetto di base, ogni eventuale supplemento, la nota di sintesi, le condizioni definitive e il documento contenente le informazioni chiave (KID) e, in particolare, le sezioni dedicate ai fattori di rischio connessi all’investimento, ai costi e al trattamento fiscale relativi ai prodotti finanziari ivi menzionati reperibili sul sito dell’emittente. Clicca qui.

La presente comunicazione non integra in alcun modo consulenza – nemmeno generica – o ricerca in materia di investimenti, non è stata preparata conformemente ai requisiti giuridici volti a promuovere l’indipendenza della ricerca in materia di investimenti e non è soggetta ad alcun divieto che proibisca le negoziazioni prima della diffusione della ricerca in materia di investimenti.

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