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  Cina rallenta, no stress per chi ha la protezione al 105%

Cina delude i mercati finanziari. I dati macroeconomici di giugno 2023 relativi all’inflazione e ai prezzi alla produzione alimentano le preoccupazioni sui rischi di deflazione e spingono gli investitori a rimanere cauti.

Nel mese di giugno i prezzi al consumo registrano una crescita nulla rispetto l’anno precedente, un risultato lontano dal consensus di mercato fissato al +0,2%. Questa lettura si è rivelata la più bassa dal febbraio 2021, trascinata dal calo dei prezzi dei beni non alimentari. In particolare, i prezzi della carne di maiale, un alimento base della dieta cinese, sono diminuiti del 7,2% rispetto all’anno precedente.

L'inflazione core, che esclude i costi volatili di cibo ed energia, è calata al 0,4% dal 0,6%.

Secondo gli analisti, l'inflazione complessiva dovrebbe salire a circa l'1% entro la fine del 2023, non limitando la capacità della Banca centrale cinese di allentare ulteriormente la politica monetaria. Il mese scorso la Cina ha tagliato i tassi ufficiali per aumentare la liquidità e ha promesso di adottare misure mirate per promuovere i consumi delle famiglie, rispetto a un obiettivo per l'inflazione media al consumo stimato da Pechino a marzo di circa il 3% per l'intero 2023. I prezzi sono aumentati del 2% nel 2022.

Precipitano i prezzi alla produzione, secondo il National Bureau of Statistics, del 5,4% su base annua a giugno 2023, un calo più marcato del 4,6% del mese precedente e peggiore delle previsioni di mercato di un -5%. È stato il nono mese consecutivo di deflazione della produzione e il calo più rapido da dicembre 2015 a causa dell'indebolimento della domanda e della moderazione dei prezzi delle materie prime.

Su base mensile, i prezzi alla produzione sono diminuiti dello 0,8%, il terzo mese consecutivo, dopo il -0,9% di maggio.

"Diretti, concreti e produttivi" così definiti i recenti colloqui tra la segretaria del Tesoro americana Janet Yellen con diversi alti funzionari del governo cinese. Il rapporto tra Stati Uniti e Cina migliora con "basi più solide".

La Cina ha invitato gli Stati Uniti a intraprendere "azioni concrete" in risposta alle sue "forti preoccupazioni" sulle sanzioni alle imprese cinesi. La Yellen ha assicurato che gli Stati Uniti continueranno a compiere "azioni mirate" per preservare la propria sicurezza nazionale, ma tali restrizioni commerciali non servono per "ottenere un vantaggio economico" sulla Cina.

In un comunicato del ministero delle Finanze cinese si legge che la Cina ha concordato di "mantenere scambi e comunicazioni di alto livello a tutti i livelli in campo economico”.

I dati dell’economia cinese rivestono un ruolo importante e sono tenuti in considerazione da investitori ed analisti di tutto il mondo, talvolta utili per comprendere anche quale sarà il futuro, a breve o medio termine, di altre economie mondiali.

Purtroppo, sui mercati finanziari la borsa cinese è stata deludente, l’indice CSI 300 chiude i primi sei mesi dell’anno con una perdita di circa il 7%. L’avvio del secondo semestre ha presentato finora due rialzi e un ribasso per un bilancio positivo di circa un punto percentuale.

L’analisi tecnica mostra come il quadro di breve è da tempo laterale/cedente all'interno di un range che vede i suoi estremi tra 3.800 e 4.200 punti circa. Finora ha premiato l'operatività in controtrend all'avvicinamento degli estremi. Ripartenza dell'uptrend in caso di risalita oltre 4mila/4.200 punti. Gli analisti tecnici di Intermonte rimangono ottimisti nel lungo termine.

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Scegliere la migliore soluzione d'investimento in un contesto di elevata incertezza

In questo scenario particolarmente difficile, gli investitori dovrebbero valutare tutti gli strumenti d'investimento disponibili sul mercato, tra cui i certificati d'investimento a capitale protetto.

Questa tipologia di certificato permette all'investitore di partecipare alla performance del sottostante aumentando gli elementi di protezione a scadenza del capitale investito, senza però limitare la partecipazione ai rialzi del mercato.

Queste sono le caratteristiche del nuovo certificato a capitale protetto al 105% emesso da Leonteq codice ISIN CH1243093064 sull’indice Leonteq China Multi Asset 10% RC.

L'indice sottostante tiene traccia un portafoglio che viene investito dinamicamente per il 40% sull'ETF iShares MSCI China A UCITS (azionario cinese) e per il 60% sull'ETF iShares China CNY Bond UCITS. Quest’ultimo è un Etf che traccia un paniere di bond emessi dal Tesoro di Pechino e dalle banche governative della Cina.

Il prodotto, se portato a scadenza, vanta tre punti di forza:

  • Nessuna perdita perché la protezione del capitale è al 105%;
  • Fattore di partecipazione del 1,2 sui rialzi. Ciò significa che il certificato amplifica la performance positiva dallo strike iniziale dell'indice sottostante con una leva del 1,2;
  • Partecipazione alla performance positiva dell'indice senza cap, quindi senza limite ai guadagni.

Rimborso a scadenza

A scadenza il certificato paga un importo che dipende dal livello di chiusura dell'indice il 18 gennaio 2027.

  • Se il livello dell'indice è superiore al livello di strike (1.063,28 punti), l'investitore riceve un rimborso pari al valore nominale del certificato (1.000 euro) aumentato della performance dell’indice moltiplicata per 1,2.
  • Se il livello dell'indice è inferiore o allo stesso livello di strike (1.063,28 punti), l'investitore riceve un rimborso pari al 105% del valore nominale del certificato (1.050 euro).

Acquisto a sconto

Se l'investitore acquistasse il certificato oggi lo pagherebbe 956, quindi a sconto, e potrebbe incassare un rendimento certo di quasi il 10%. Quindi, se a scadenza il prodotto avrà espresso una performance positiva il guadagno a scadenza sarà maggiore rispetto all'acquisto al valore di rimborso garantito a 1050 euro.

Può risultare vincente la strategia dell'acquisto sui ribassi dell'indice su questa tipologia di prodotto. Si può comprare oggi e poi mediare al ribasso per abbassare il prezzo medio di carico e limitare la perdita massima a scadenza del certificato.

Nel caso invece in cui il certificato venga venduto prima della scadenza, non vi è alcuna garanzia del capitale né performance a leva. Semplicemente si calcolerà la performance come prezzo del certificato a chiusura rispetto al prezzo di acquisto del certificato.

Opzione quanto e meccanismo di volatility control

Da notare che il prodotto si caratterizza per l'opzione Quanto che scherma l'investimento dal rischio di cambio. Segnaliamo inoltre che essendo un certificato dovrebbe mantenere il vantaggio fiscale, rispetto all'investimento diretto sui singoli ETF. Come noto, le plusvalenze generate dal certificato sono redditi diversi, dunque compensabili con le minusvalenze in portafoglio. Questo non è possibile invece con gli Etf, le cui plusvalenze non sono compensabili con minus pregresse. Abbiamo usato il condizionale perché nel caso dei capitale protetto è sempre buona norma sentire la propria banca depositaria per essere sicuri delle regole applicate in materia di fiscalità.

Il certificato vanta anche un meccanismo di volatility control al 10% per evitare picchi di volatilità del sottostante. Quindi se la volatilità annua sale sopra il 10% parte del portafoglio viene investito in cash. Questo rappresenta un vantaggio sia per l'investitore che per l'emittente.

Disclaimer:

Il Certificate è soggetto ad un livello di rischio pari a 3 su una scala da 1 a 7.

La presente comunicazione non integra in alcun modo consulenza nemmeno generica o ricerca in materia di investimenti, non è stata preparata conformemente ai requisiti giuridici volti a promuovere l’indipendenza della ricerca in materia di investimenti e non è soggetta ad alcun divieto che proibisca le negoziazioni prima della diffusione della ricerca in materia di investimenti.

Ricordiamo, prima dell’adesione, di leggere attentamente il prospetto di base, ogni eventuale supplemento, la nota di sintesi, le condizioni definitive e il documento contenente le informazioni chiave (KID) e, in particolare, le sezioni dedicate ai fattori di rischio connessi all’investimento, ai costi e al trattamento fiscale relativi ai prodotti finanziari ivi menzionati reperibili sul sito dell’emittente: clicca qui.

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