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Ultimo appello per investire sulle migliori banche e ottenere il maxi-bonus del 14%

In attesa che il ministero dell’Economia e della Finanza fissi il rendimento minimo del nuovo Btp Valore (che avrà durata 5 anni e secondo le attese degli operatori offrirà un rendimento annuo compreso fra il 4% e il 4,2%), molti investitori che hanno già in portafoglio il precedente Btp Valore si stanno guardando attorno alla ricerca di altri investimenti più attraenti dal punto di vista del rendimento anche se, ovviamente, con profili di rischio più elevati.

E’ proprio un buon rapporto rischio rendimento che ci porta a segnalare il certificate Multi Express di Leonteq che investe sulle tre principali banche italiane, Intesa Sanpaolo, Unicredit e Banco BPM. Identificato dal codice ISIN CH1283538796, questo prodotto ha durata di quattro anni e offre a chi lo compra oggi  un rendimento potenziale del 7,5%. Il rischio è contenuto perché il capitale è protetto da una barriera al 50% dei livelli iniziali.

Per la maxi-cedola barriera al 35% da verificare il prossimo 2 ottobre

Altra importante attrattiva del certificate CH1283538796 è la maxi-cedola iniziale del 14% che sarà pagata ai primi di ottobre, più o meno negli stessi giorni in cui arriverà sul mercato il nuovo Btp Valore. Si tratta di un bonus di 140 euro su 1.000 che è il valore nominale del certificate. Questo maxi-bonus verrà pagato se alla data di osservazione del prossimo 2 ottobre verrà rispettata una barriera di grande comfort, collocata al 35% dei fixing iniziali. La condizione, quindi,  è che nei prossimi 10 giorni nessuna delle prime tre banche italiane deve crollare in un ribasso del 65% o peggiore.

Il maxi-bonus offre un importante vantaggio fiscale, perché permette di compensare eventuali minus-valenze presenti nello zainetto fiscale. Dopo lo stacco della maxi-cedola ovviamente le quotazioni del certificate scenderanno, per poi risalire gradualmente nei prossimi anni fino alla scadenza finale dell’agosto 2027 quando, se non ci sarà una violazione della barriera al 50%, il certificate verrà rimborsato al 100% del valore nominale, cioè a 1.000 euro.

In quattro anni possibile un rendimento medio annuo del 7,5%

Nel frattempo il certificate CH1283538796 pagherà ogni mese una cedola di 3,33 euro (0,333% del valore nominale), pari a un rendimento annuo del 4%. Sommando la maxi-cedola iniziale di 140 euro con i 47 bonus mensili che l’investitore potrà incassare da qui all’agosto 2027, si ricava che chi acquista oggi questo strumento può puntare ad incassare in quattro anni un flusso cedolare di 296,51 euro, pari a un rendimento medio annuo del 7,5%.

Occorre ricordare che le cedole mensili sono condizionate al rispetto della barriera al 50% e godono dell’effetto memoria. Per cui, se a una determinata scadenza non ci saranno le condizioni per pagare il premio, la cedola verrà accantonata e sarà corrisposta alla prima scadenza successiva in cui tutti e tre i sottostanti avranno di nuovo quotazioni superiori al 50% del livello iniziale. Con l’effetto memoria basterà che la barriera venga rispettata all’ultima scadenza per avere la certezza di ricevere tutti i premi.

Due scenari possibili alla scadenza finale

Alla scadenza finale si potranno verificare due scenari.

  • Se al 16 agosto 2027 tutti e tre i sottostanti quoteranno sopra la barriera al 50%, il certificate pagherà l’ultima cedola mensile da 3,33 euro e tutte le cedole eventualmente non pagate e accantonate per l’effetto memoria. Il prodotto viene rimborsato a 1.000 euro, pari al 100% del valore nominale.
  • Se alla scadenza finale anche solo uno dei sottostanti accuserà un ribasso del 50% o più dal valore iniziale, non verrà pagata l’ultima cedola e nemmeno le cedole eventualmente accanate in memoria. Il certificate verrà rimborsato in proporzione alla performance del peggiore dei sottostanti. Facendo l’ipotesi che il peggiore dei sottostanti il 16 agosto 2027 accusi un ribasso del 60% rispetto al valore iniziale, il certificate verrà rimborsato al 40% del valore nominale, cioè a 400 euro.

Rimborso anticipato: sale il rendimento

Esiste la possibilità che il certificate con Isin CH1283538796 venga rimborsato anticipatamente. Leonteq, l’emittente, non ha indicato le condizioni che fanno scattare il rimborso anticipato (autocall). Si è semplicemente tenuta la facoltà di procedere al rimborso anticipato a sua discrezione in una qualsiasi delle date di osservazione a partire dal 18 dicembre 2023 (in questo caso si chiama softcall).

E’ piuttosto improbabile che il prodotto venga rimborsato anticipatamente, ma se dovesse accadere l’effetto per l’investitore sarebbe di ottenere un rendimento medio annuo più elevato. Questo grazie alla maxi-cedola iniziale.
Ipotizziamo un softcall fra un anno, a settembre 2024. Chi compra oggi si troverà fra 12 mesi ad avere incassato 140 euro di maxi-cedola e 40 euro di bonus mensili, per un totale di 180 euro che corrisponde a un rendimento medio annuo del 18%.
Con un rimborso anticipato fra due anni, a settembre 2025, il rendimento medio annuo sarebbe dell’11%.

Gli analisti scommettono sul rialzo delle tre banche

Nella tabella qui sotto riportiamo i punti di riferimento del certificate con Isin CH1283538796. I valori del fixing iniziale corrispondono ai prezzi di chiusura del 18 agosto 2023. La media dei target price degli analisti è quella calcolata da Market Screener e il valore percentuale fra parentesi rappresenta la distanza fra il prezzo attuale e il target price (potenziale di rialzo). Per tutte e tre le banche li analisti indicano consistenti possibilità di rialzo.

Banco BPM, Intesa e Unicredit si presentano come tre titoli ampiamente rassicuranti per fare da sottostanti a un certificate che punta a coniugare un rendimento allettante con un rischio contenuto.  Tutte e tre le banche hanno beneficiato nel 2022 e nel primo semestre del 2023 del rialzo dei tassi, che ha permesso di allargare il margine di interesse. Il consensus degli analisti si aspetta ulteriori forti incrementi dell’utile 2023 rispetto al 2022: quello di Banco BPM dovrebbe salire  del 60% a 1,12 miliardi di euro, quello di Intesa è previsto in crescita del 67% a 7,2 miliardi. Unicredit dovrebbe chiudere il 2023 con un utile di 7,3 miliardi (+13%).

La tassa sugli extra-profitti? Una pillola amara già digerita

Le quotazioni delle tre banche  hanno superato senza traumi l’annuncio della tassa straordinaria sugli extra-profitti varata dal governo lo scorso 8 agosto. Dopo le forti critiche ricevute da più soggetti, privati e istituzionali (Bce e Commissione Ue), è ormai chiaro che in sede di conversione in legge il decreto sarà ampiamente modificato, ma il prelievo comunque ci sarà perché, come ha detto la premier Meloni, l’importante è che il provvedimento porti nelle casse dello Stato i previsti 3 miliardi di euro. Per quanto indigesta, la Borsa ormai ha digerito la pillola e la tassa oggi è nei prezzi.

Dall’inizio dell’anno Banco BPM è salita del 30%. Grazie al suo forte radicamento nelle zone più ricche del Nord Italia, la banca appare come un soggetto in grado di ben fronteggiare i rischi di rallentamento dell’economia e di beneficiare più di altri di un eventuale accelerazione del ciclo. L’ultima volta che l’azione Banco BPM ha segnato un prezzo inferiore alla barriera è stato nel febbraio 2021.

Intesa Sanpaolo dall’inizio dell’anno è salita del 15%. Considerata una delle banche meglio gestite in Europa, si caratterizza per l’alto rendimento delle sue azioni, con un dividend yield che nel 2023 sarà dell’11,6%. Sono 10 anni che le quotazioni sono costantemente al di sopra della barriera del certificate.

Andrea Orcel, il pagatissimo Ceo di Unicredit, ha fatto un lavoro molto apprezzato dagli investitori, tanto è vero che il titolo è salito del 64% dall’inizio dell’anno e del 110% negli ultimi 12 mesi.

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