Ultime ore per la Maxi cedola incondizionata del 16,5% sulle banche
Ultimo aggiornamento alle 10:00 del 03/10/2024
- Tipologia:
- Maxi Cash Collect
- Sottostante:
- BPER Banca - UniCredit - Banca MPS
- Rendimento medio annuo:
- 9,42%
Lunedì 30 settembre sarà l’ultimo giorno valido per acquistare il certificate con ISIN XS2821099996 e potere beneficiare della maxi-cedola incondizionata del 16,5% sul valore nominale del prodotto.
Arrivato sul mercato il 26 agosto scorso, questo Maxi Cash Collect della francese BNP Paribas investe su un paniere di titoli bancari italiani composto da Bper Banca, Unicredit e Banca Monte dei Paschi. Il 4 ottobre pagherà un premio senza condizioni di 16,5 euro. Per chi punta alla maxi-cedola, l’ultimo giorno valido per acquistare il prodotto è il 30 settembre.
La quotazione attuale sul mercato secondario è intorno alla pari a 100 euro.
Barriera al 50% per cedole e capitale
Il rischio è piuttosto contenuto, considerando che il capitale investito è protetto da una barriera al 50%. Vuole dire che alla scadenza, nell’agosto 2027, il certificate verrà rimborsato al valore nominale di 100 euro anche se nel frattempo le quotazioni di Borsa dei sottostanti saranno scese rispetto al fixing iniziale. La discesa massima consentita è del 50%. In caso di ribasso maggiore l’investitore subirà una perdita proporzionale alla performance del peggiore dei sottostanti.
Il vantaggio fiscale per chi ha minusvalenze in scadenza
Il vantaggio fiscale è notevole per chi ha nello zainetto fiscale minusvalenze che vanno a scadere a fine anno. Infatti, la maxi-cedola, così come tutti gli altri premi mensili, sono considerati “reddito diverso” e quindi compensabili con minusvalenze pregresse. Da questo punto di vista i certificate sono lo strumento fiscalmente più efficiente.
Rendimento medio annuo del 9,47%
Una volta pagato il maxi-premio, il certificate con ISIN XS2821099996 proseguirà la sua corsa pagando ogni mese un premio di 0,34 euro (0,34%). Le cedole sono condizionate al rispetto di una barriera sempre al 50%.
Nel caso in cui a una data di osservazione anche solo uno dei sottostanti quotasse al di sotto della barriera, il premio non verrà pagato ma resterà nella memoria del prodotto e verrà corrisposto alla prima scadenza successiva in cui tutti e tre i sottostanti saranno tornati sopra la barriera.
Quindi, basterà che tutti e tre i sottostanti quotino sopra la barriera all’ultima data di osservazione (23 agosto 2027) per avere la certezza di incassare tutte le 35 cedole mensili previste e chiudere l’investimento con un rendimento medio annuo del 9,47%.
Ma non solo, perché questo rendimento potrebbe diventare sensibilmente più alto in caso di rimborso anticipato. Il prodotto, infatti, prevede la possibilità dell’Autocall (rimborso anticipato automatico) a partire dalla data di osservazione del 23 maggio 2025. Se quel giorno, e in tutte le successive date di osservazione, tutti e tre i sottostanti mostreranno prezzi di chiusura superiori ai fixing iniziali, il certificate verrà ritirato.
In tal caso, agli investitori spetterà un rimborso pari al 100% del Valore nominale (100 euro), il pagamento dell’ultima cedola mensile e delle eventuali cedole non pagate e conservate in memoria. Da quel momento nessuna altra cedola sarà più pagata.
E’ evidente che tanto prima dovesse scattare l’Autocall, tanto più alto sarebbe il rendimento medio annuo del prodotto.
Ad esempio, in caso di rimborso già a maggio 2025, chi compra oggi il certificate chiuderebbe l’investimento fra otto mesi con 16,5 euro di maxi-cedola e 2,72 euro dati dagli otto premi mensili. In totale incasserà cedole per 19,22 euro, ovvero il 19,22% in otto mesi. Il rendimento medio annuo sarebbe del 30%.
Se invece il rimborso anticipato avvenisse dopo 18 mesi, a marzo 2026, il totale delle cedole incassate sarebbe di 24,62 euro, e il rendimento medio annuo sarebbe del 15,7%.
Dal punto di vista del rendimento potenziale, quindi il Maxi Cash Collect è decisamente uno strumento di investimento interessante, al quale si aggiunge il possibile vantaggio fiscale per chi avesse minusvalenze in scadenza.
Analisi del rischio: le banche, le extra-tasse e i tassi in calo
Lunedì 23 settembre Bper, Banca Monte Paschi e Unicredit sono state oggetto di vendite dopo che nel weekend erano uscite indiscrezioni sulla possibilità che il governo istituisca un contributo di solidarietà a carico delle banche per rimpinguare i conti pubblici nella prossima manovra. Il tema è quello, più volte dibattuto, degli extra-profitti che le banche hanno realizzato grazie al rialzo dei tassi di interesse negli ultimi anni.
L’ipotesi di cui si parla oggi è di un prelievo aggiuntivo del 2% sull’utile lordo degli ultimi 12 o 24 mesi. Equita ha calcolato che anche nello scenario peggiore per le banche “l'impatto sarebbe assolutamente marginale”.
Quindi, se anche dovesse venire varata una tale misura (contro la quale è schierata Forza Italia), le quotazioni dei tre sottostanti del certificate con ISIN XS2821099996 non dovrebbero subire grandi scossoni.
Per quanto riguarda la politica monetaria della Bce, lo scenario resta fortunatamente quello di un’inflazione sotto controllo e di conseguenza ci si aspetta che la Banca centrale europea proseguirà ad abbassare gradualmente i tassi di riferimento dell’euro.
Inevitabilmente per le banche si ridurrà il margine di interesse, ma sarà comunque una contrazione graduale ed è difficile che si torni entro i tre anni (l’orizzonte di durata del certificate) a una politica di tassi a zero. Nel frattempo tutte le banche hanno avviato piano strategici basati sulla crescita delle commissioni.
Le valutazioni degli analisti
In ogni caso, gli analisti e il mercato hanno da tempo incorporato nelle valutazioni delle banche il calo degli utili futuri.
BPER - Il consensus su Bper Banca stima per il 2024 un utile netto di 1,4 miliardi di euro, in calo dagli 1,5 miliardi del 2023. Per il 2025 la previsione è di un’ulteriore discesa a 1,2 miliardi. Tutto ciò, come dicevamo, è incorporato nei target price degli analisti. Il target medio di 6 euro è più alto del 22% rispetto alla quotazione attuale. E la quotazione attuale dista 48% dalla barriera.
UNICREDIT - Le stime degli analisti su Unicredit indicano per quest’anno un utile di 9,2 miliardi di euro, in calo dai 9,5 miliardi del 2023, con la previsione di un’ulteriore discesa a 8,8 miliardi nel 2025. Pur prevedendo profitti in calo, la media dei target price è 45,8 euro (+20% sul prezzo attuale). Partendo dal prezzo attuale, per andare a toccare la barriera del certificate Unicredit dovrebbe scendere del 51%.
MPS - Il discorso si ripropone nello stesso modo per Banca MPS, che ha chiuso il bilancio 2023 con un utile di 2 miliardi, che dovrebbe scendere nel 2024 a 1,6 miliardi e nel 2025 a 1,3 miliardi. I modelli degli analisti che incorporano queste stime di profitti indicano un target price medio di 6,4 euro, più alto del 30% rispetto al prezzo attuale.
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