Salgono i profitti delle banche: ecco il certificate per trarne profitto
L’economia italiana sta accelerando: le ultime previsioni dell’Istat dicono che il 2023 si chiuderà con una crescita del Pil dell’1,2%, contro il +0,4% che lo stesso istituto di statistica aveva stimato sei mesi fa. Previsione di crescita dell’1,2% confermata anche dall’Ocse. Non ci sono avvisaglie di crisi di governo, anzi, le elezioni locali hanno rafforzato la maggioranza. I profitti delle aziende quotate, soprattutto delle banche, mostrano segni di accelerazione così evidenti da spingere gli analisti di Intermonte ad alzare in modo significativo le previsioni sugli utili dell’intero 2023 e del 2024 delle tre principali banche italiane, Intesa Sanpaolo, Unicredit e Banco BPM.
E non c’è solo Intermonte a sottolineare le buone prospettive delle banche. In un report di metà maggio DBRS Morningstar ha messo a fuoco la sua visione positiva sui primi quattro istituti di credito italiani dopo la formidabile crescita degli utili registrata nel primo trimestre di quest’anno. La conclusione del report è che il margine di interesse, salito notevolmente negli ultimi 12 mesi, non farà marcia indietro come temono molti osservatori, ma si stabilizzerà. Inoltre, le banche italiane si caratterizzano per una posizione di liquidità solida e destinata a rimanere tale nei prossimi anni. Secondo Morningstar a fine marzo 2023 i depositi dei clienti erano ancora superiori del 24% rispetto a fine 2019, a testimonianza della grande quantità di risparmi accumulati durante la pandemia da Covid.
In un quadro di questo tipo ci sembra doveroso tornare a segnalare un bello strumento che consente di investire sulle tre principali banche italiane con grande sicurezza, avendo come obiettivo un rendimento potenziale dell’11% all’anno. Stiamo parlando del certificate ISIN CH1251797655 di Leonteq che ha per sottostanti le azioni di Banco BPM, Intesa Sanpaolo e Unicredit.
Cedole con barriera al 50%. La stessa barriera protegge il capitale a scadenza
Il certificate ha una durata di tre anni e offre un rendimento potenziale dell’11% grazie a un flusso di 36 cedole mensili (le prime due già pagate) da 9,17 euro l’una. Le cedole, dotate di effetto memoria, sono condizionate da una barriera al 50%. Alla scadenza, la stessa barriera al 50% offre una forte protezione al capitale, che verrà rimborsato al 100% del valore nominale del certificate (1.000 euro) anche in caso di ribasso di uno o più sottostanti, con il limite massino di un ribasso del 50%. In caso di una caduta più profonda delle quotazioni, il rimborso sarà proporzionale alla performance del peggiore dei sottostanti.
Per quanto riguarda le cedole, l’effetto memoria fa sì che se a una qualsiasi data di osservazione uno o più sottostanti risulteranno sotto la barriera, il premio non verrà pagato e sarà posticipato: l’investitore lo incasserà alla prima scadenza successiva in cui tutti e tre i sottostanti torneranno a quotare sopra la barriera.
Possibile rimborso anticipato soft
A partire da dicembre 2023, il certificate potrà essere rimborsato anticipatamente in una qualsiasi delle date di osservazione a totale discrezione dell’emittente. Leonteq avrà la facoltà, ma non l'obbligo, di procedere al rimborso anticipato indipendentemente dalle quotazioni dei sottostanti.
In caso di rimborso anticipato, l’investitore riceverà il 100% del valore nominale (1.000 euro), l’ultima cedola e tutte le cedole eventualmente non pagate e accantonate per l’effetto memoria.
Due ipotesi alla scadenza
Se il prodotto non viene rimborsato in anticipo, la data cruciale del certificate diventa la scadenza finale del 9 marzo 2026:
- Se quel giorno tutte e tre le azioni quoteranno sopra la barriera l’investitore riceverà l’ultima cedola, le cedole eventualmente accantonate per l’effetto memoria, e il certificate verrà rimborsato al 100% del valore nominale (1.000 euro).
- Se invece anche solo uno dei sottostanti accuserà un ribasso di oltre il 50% rispetto al fixing iniziale, l’ultima cedola non sarà pagata, non saranno pagate le cedole eventualmente accantonate, e l’investitore subirà una perdita sul capitale investito, dato che il certificate sarà rimborsato a un valore proporzionale alla performance della peggiore delle azioni. Facciamo un esempio: se il sottostante peggiore dovesse essere Unicredit con una perdita dal fixing del 60%, il certificate verrà rimborsato al 40% del valore nominale, cioè a 400 euro. Con una perdita del 70%, il rimborso avverrebbe a 300 euro (30% del valore nominale).
I numeri fondamentali del Certificate Leonteq CH1251797655
Nella tabella qui sotto riportiamo i valori fondamentali del certificate ISIN CH1251797655 di Leonteq. La data del fixing è il 9 marzo 2023.
Sottostanti |
Valore iniziale |
Prezzo attuale (07/06/2023) |
Performance |
Barriera |
Distanza dalla barriera |
Banco BPM |
4,14 |
3,824 |
-7,6% |
2,07 |
45,8% |
Intesa |
2,5315 |
2,303 |
-9,0% |
1,2658 |
45,0% |
Unicredit |
19,22 |
18,482 |
-3,8% |
9,61 |
48,0% |
Come mostra la tabella qui sopra, nei tre mesi che sono trascorsi dall’emissione del certificate a oggi le quotazioni delle tre banche sono leggermente scese, con cali peraltro inferiori a quello dell’indice Euro Stoxx del settore bancario europeo, che nello stesso periodo ha perso l’11,4%. La spiegazione è semplice: il certificate è stato emesso una manciata di giorni dopo l’esplosione del caso Credit Suisse, la banca svizzera con ramificazioni in tutto il mondo attorno alla quale il 15 marzo scorso è esplosa la tempesta dopo che Ammar Al Khudairy, presidente di quello che era il suo maggior azionista, la Saudi National Bank annunciò che i sauditi non avrebbero messo altri soldi per tappare i buchi della banca. Pochi giorni prima Credit Suisse aveva annunciato una perdita di 7,3 miliardi di franchi per il bilancio 2022.
Il tracollo del Credit Suisse ha affossato le quotazioni delle banche
Nei giorni successivi le azioni del Credit Suisse crollarono trascinando al ribasso l’intero settore delle banche in Europa e negli Usa (dove già era esploso il caso della Silicon Valley Bank). La valanga si fermò perché in meno di una settimana il governo e le autorità di vigilanza svizzere crearono le condizioni per l’acquisizione del Credit Suisse da parte di Ubs.
Intanto, però, nelle 12 sedute di Borsa fra l’8 e il 24 marzo l’indice Euro Stoxx Banks aveva perso il 20%. Da una tale ferita il settore non si è ancora pienamente ripreso in termini di quotazioni di Borsa, anche se i timori di un effetto contagio ormai sono del tutto svaniti. Nel complesso le banche europee si sono dimostrate solide e ben capitalizzate, e in particolare quelle italiane.
Come mostra il grafico qui sopra, Unicredit (+37%), Banco Bpm (+14%) e Intesa (+8,6%) vantano performance di Borsa ampiamente positive dall’inizio dell’anno e nettamente superiori all’indice europeo del settore (+5,4%).
Giorgetti: no a una tassa sui grandi profitti delle banche
Sulle prospettive del settore bancario italiano sono arrivate negli ultimi giorni le indicazioni positive del ministro dell’Economia Giancarlo Giorgetti e del Ceo di Unicredit, Andrea Orcel. Intervenendo all'Italy Capital Markets Forum di Bloomberg, Giorgetti e Orcel si sono trovati d’accordo nel dire che l'Italia e il suo comparto creditizio sono in grado di reggere tutti gli urti, anche se gli ostacoli, dalla fine del Tltro all'aumento del costo dei depositi, sono da mettere in conto.
È poi importante segnalare che il ministro Giorgetti ha smentito che il governo abbia in cantiere una tassa che colpisca le banche per i profitti derivanti dal rialzo dei tassi. In effetti il rialzo dei tassi ha portato a un’espansione notevole del margine di interesse delle aziende di credito e tutte e tre, Banco BPM, Intesa e Unicredit hanno avuto una fortissima crescita degli utili nel 2022 e nel primo trimestre 2023. Tutte e tre hanno alzato i target di profitti per l’esercizio in corso.
Le raccomandazioni degli analisti
Sottostanti |
Analisti che coprono il titolo |
Numero raccomandazioni di acquisto |
Media target price |
Differenza ultimo prezzo /Media target price |
Banco BPM |
14 |
13 |
5,65 euro |
+47% |
Intesa |
23 |
20 |
3,16 euro |
+37% |
Unicredit |
24 |
22 |
25,1 euro |
+36% |
Per chi ha acquistato o intende acquistare il certificate ISIN CH1251797655, il rischio sta tutto nell’ipotesi che fra tre anni uno dei tre sottostanti arrivi all’ultima data di osservazione sotto la barriera, cioè con un valore quasi dimezzato rispetto alla quotazione attuale. Secondo il parere degli analisti è un’ipotesi remota.
Nella tabella qui sopra riportiamo l’orientamento degli analisti sui tre sottostanti secondo il consensus di MarketScreener. Da notare che nessuno degli analisti censiti raccomanda di vendere le azioni delle tre banche. I pochissimi che non esprimono una raccomandazione di acquisto (Buy o Outperform), hanno un orientamento neutrale. Quindi la fiducia sulle prospettive di crescita di queste tre banche è grandissima e molto diffusa.
Disclaimer:
Il Certificate è soggetto ad un livello di rischio pari a 6 su una scala da 1 a 7. L’investimento in questa tipologia di Certificate espone il risparmiatore al rischio default dell’emittente. Tutti i rendimenti espressi sono al lordo delle imposte.
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