Enel, ENI, UniCredit: trio con rendimento all'11,16% e barriere profonde
Il nuovo certificate di BnpParibas, lanciato sul mercato il 30 novembre con codice Isin XS2664590929, investe su un paniere composto da Enel, Eni e Unicredit e offre un rendimento potenziale dell’11,16% all’anno. A renderlo interessante non è solo un rendimento pari a tre volte quello del Btp di pari durata (tre anni), ma anche l’alto livello di protezione di cui gode il capitale, grazie a una barriera al 50%. Lo strumento paga premi mensili con memoria dello 0,93%, condizionati dal rispetto della stessa barriera, posta al 50% del Valore iniziale.
Per chi decide di investire in questo strumento, l’unico rischio è che fra tre anni anche una sola delle azioni sottostanti si trovi a valere meno della metà del prezzo di chiusura di mercoledì 29 novembre 2023, scelto come valore iniziale (strike). Se questo dovesse succedere, l’investitore registrerà una perdita proporzionale alla performance del peggiore dei sottostanti.
Rimborso anticipato a discrezione dell’emittente
C’è poi una seconda incognita, che non è un rischio ma una eventualità, rappresentata dalla possibilità del rimborso anticipato del prodotto. Infatti, a partire da settembre 2024 l’emittente BnpParibas potrà decidere a propria discrezione di richiamare anticipatamente il certificate. Nel caso di rimborso anticipato l’investitore non subirà nessun danno, perché il certificate gli verrà rimborsato al 100% del valore nominale, pari a 100 euro. Semplicemente, dal momento del richiamo il prodotto non pagherà più nessuna cedola.
I premi godono dell’effetto memoria, il che vuole dire che se a una scadenza non ci saranno le condizioni per pagare la cedola, il bonus non andrà perso, ma resterà nella memoria del certificate e verrà corrisposto alla prima scadenza successiva in cui tutti e tre i sottostanti quoteranno di nuovo sopra la barriera (o allo stesso livello). Di conseguenza, per assaporare il pieno successo dell’investimento con il certificate XS2664590929, basterà che tutti e tre i sottostanti quotino sopra la barriera (o allo stesso livello) alla scadenza finale del 30 novembre 2026.
Uno strumento per scommettere in sicurezza sulla Borsa italiana
Le caratteristiche tecniche di questo nuovo certificate lo definiscono come un prodotto di grande semplicità. Nessun tecnicismo di cui tenere conto, soltanto l’andamento di Borsa di tre delle prime cinque società di Piazza Affari. Come capitalizzazione, Enel è la prima società del mercato italiano, Eni la terza e Unicredit la quinta. Insieme, rappresentano più del 25% della market cap complessiva dell’indice FtseMib. Ai curiosi riveliamo che nella classifica delle maggiori società italiane per capitalizzazione, la seconda e la quarta posizione sono occupate da Ferrari e Intesa Sanpaolo.
Il certificate XS2664590929 è quindi, sostanzialmente, uno strumento per continuare a scommettere sulla crescita della Borsa italiana, al momento la migliore nella zona euro. Grazie al forte rialzo delle banche, ampiamente rappresentate in Piazza Affari, l’indice FtseMib è salito dall’inizio dell’anno del 25% tornando su livelli che non toccava dal 2008.
Giù l’inflazione in Germania, si avvicina il calo dei tassi
A spingere le quotazioni è la convinzione che il ciclo del rialzo dei tassi sia ormai concluso. Anche se la presidente della Bce, Christine Lagarde, continua a ripetere che i tassi resteranno alti ancora a lungo, i forti segnali di rientro dell’inflazione inducono gli investitori a pensare che già nel 2024 potrebbero esserci le prime riduzioni. Pochi giorni fa ha sorpreso il dato dell’inflazione in Germania del mese di novembre: l’inflazione armonizzata ha registrato mese su mese una variazione pari a -0,7%, rispetto al -0,2% precedente e al -0,3% atteso. L’incremento dei prezzi su base annua è stato del 2,3%, che risulta inferiore al 3% precedente e al 2,7% atteso. L’obiettivo della Bce dell’inflazione al 2% è diventato improvvisamente a portata di mano.
I vantaggi per Eni ed Enel se scende il costo del denaro
Il rialzo dei tassi ha fatto molto bene ai bilanci delle banche e a questo settore si deve, infatti, la brillante performance del FtseMib. Ma se nei prossimi tre anni (la durata del certificate) i tassi scenderanno, cosa succederà a Piazza Affari? Di sicuro un calo del costo del denaro non potrà che fare bene a Enel, che si appresta a chiudere il 2023 con un indebitamento netto di 56,6 miliardi di euro.
Se ne avvantaggerà anche Eni, che nei quattro anni 2023-2026 prevede di investire oltre 6 miliardi di euro nell’upstream petrolifero e 6,5 miliardi nelle nuove iniziative della Green value chain. Le azioni di queste due società sono salite dall’inizio dell’anno rispettivamente del 24% e del 12%. Ottime performance, ma poca roba rispetto al +88% di Unicredit, il cui rialzo svetta fra le principali banche europee.
Unicredit già al lavoro in vista del nuovo scenario
Unicredit e tutte le banche italiane hanno avuto un grande vantaggio dal rialzo dei tassi. Avranno contraccolpi se inizierà una discesa? Il Ceo di Unicredit, Andrea Orcel, ha le idee molto chiare al proposito. In una recente intervista al Sole 24 Ore ha detto: “Dobbiamo prepararci per la decelerazione, la fase in cui i tassi di interesse inizieranno a scendere e si comprimeranno i margini delle banche”. Per Unicredit questo lavoro significa “rilanciare le fabbriche prodotto interne, investire in persone e in tecnologia”. La finalità di tutto questo, ha indicato il manager, è garantire agli investitori “redditività e distribuzioni generose nel tempo, e non solo nel brevissimo”. Unicredit ha realizzato nei primi nove mesi del 2023 un utile netto record di 6,7 miliardi di euro, in crescita del 67% sullo stesso periodo dell’anno precedente.
Fioccano previsioni positive su Wall Street
A deporre a favore di una buona tenuta del mercato azionario italiano sono arrivate nei giorni scorsi le previsioni positive di Deutsche Bank e di altri istituti su come si comporterà Wall Street nel 2024. Sappiamo che i mercati mondiali sono interconnessi, con la Borsa di New York che quasi sempre indica la direzione agli altri listini.
Secondo gli analisti di Deutsche Bank, l’indice principale degli Stati Uniti, lo S&P500 toccherà livelli record nel prossimo anno. La banca tedesca ha indicato uno degli obiettivi più rialzisti per Wall Street fino ad ora. Tra i motivi principali del “bullish sentiment”, gli analisti citano la robusta crescita dell’economia americana, che ha allontanato le prospettive di recessione e utili in crescita delle società Usa.
Il team di analisti di Deutsche Bank, guidato da Binky Chad, ha indicato per l’indice S&P500 un target di 5.100 punti entro la fine del 2024, il che implica un rialzo di circa il 12% rispetto ai livelli attuali. Alla base di questa previsione ci sono il forte calo dell’inflazione e il miglioramento degli utili delle società americane. Nel report di Deutsche Bank si legge: “Continui cali riporterebbero l’inflazione ai livelli pre-pandemia senza rallentare troppo la crescita del Pil”.
Anche RBC Capital Markets e Bank of America si aspettano che l’indice S&P 500 raggiunga i 5.000 punti nel 2024. L’indice principale degli Stati Uniti ha segnato il suo massimo storico di 4.796,56 punti nel gennaio 2022.
Per quanto riguarda gli utili delle società Usa, Deutsche Bank prevede un aumento del 10% anche nel caso di una lieve recessione di breve durata. Tuttavia, se il prodotto interno lordo dovesse crescere del 2%, i profitti delle società aumenterebbero del 19%. Nel terzo trimestre 2023 il il degli Stati Uniti ha messo a segno una crescita annua del 5,2%, battendo non solo le stime preliminari (4,9%), ma anche le attese degli economisti, ferme al 5%.
Chadha, il capo degli analisti di Deutsche Bank, è stato tra i pochi analisti che hanno correttamente previsto il rally dell’S&P 500 nel primo trimestre del 2023.
I livelli del certificate XS2664590929
Nella tabella qui sotto riportiamo i livelli significativi del certificate XS2664590929 . I Valori iniziali sono i prezzi di chiusura del 29 novembre 2023. La media dei target price è quella calcolata dal sito Market Screener. L’upside è il potenziale di rialzo, ovvero la differenza percentuale fra il prezzo attuale e il target price medio.
Disclaimer:
Il Certificate è soggetto ad un livello di rischio pari a 6 su una scala da 1 a 7. L’investimento in questa tipologia di Certificate espone il risparmiatore al rischio default dell’emittente. Tutti i rendimenti espressi sono al lordo delle imposte.
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