Maxi premio del 10% già a novembre per chi punta sulle utilities
Focus sulla nuova emissione di Cirdan legata all’andamento di tre grandi aziende del comparto utilities, con il certificato ISIN IT0006759580. Fra gli elementi di forza di questo prodotto finanziario troviamo una maxicedola iniziale incondizionata pari al 10%, ossia 100 euro per ogni certificato. Lo stacco del premio è in calendario già a novembre e non è prevista barriera cedolare. Ottimo il rapporto rischio rendimento.
Il certificato, poi, è caratterizzato da barriere decisamente ampie sia per i successivi premi (fino al 4% annuo) che per la protezione del capitale. Entrambe le barriere, infatti, sono posizionate al 50% dei prezzi iniziali. Il tutto anche a fronte di sottostanti che appaiono, almeno sulla carta, decisamente solidi: RWE, Veolia Environment e A2a. Da notare come la barriera capitale sia discreta: viene pertanto osservata soltanto alla scadenza del certificato, nell’ottobre 2026, e non in maniera continuativa come avviene nei certificates con barriera all’americana. Ottimo il rapporto rischio rendimento del prodotto anche in virtù dei sottostanti solidi e la bassa volatilità che li caratterizza. La barriera 50% a scadenza comporta un alto grado di protezione da volatilità anche alta. Nel complesso quindi un bel Maxi Cash Collect.
Investire sulle utilities
Le azioni del comparto elettrico ed energetico rientrano tradizionalmente nelle utilities. Negli ultimi due anni, anche a causa dei continui rialzi dei tassi, non sono probabilmente riuscite ad esprimere al meglio il loro potenziale. Nonostante ciò, l’attenzione verso il settore resta elevata, così come lo è il tema energetico e l’intero comparto delle rinnovabili, settore in cui RWE e Veolia sono ampiamente attive. Vediamo ora i tre titoli sottostanti del certificato.
Le azioni sottostanti del certificato ISIN IT0006759580
RWE (quotata sul Dax)
RWE AG è una multinazionale tedesca, con oltre un secolo di storia. È una delle maggiori aziende nel settore delle energie rinnovabili, con ampi margini di crescita. Il titolo nell’ultimo anno si è mosso in laterale fra 32 e 44 euro per azione e in questa fase è scambiato nel range inferiore, intorno ai 34-35 euro. La barriera al 50% appare quindi decisamente conservativa. La capitalizzazione dell’azienda in borsa è di 35 miliardi di euro.
Veolia Environment (quotata sul Cac)
Veolia Environnement è una multinazionale francese con una capitalizzazione di mercato vicina ai 20 miliardi di euro. Opera principalmente su servizi energetici, gestione dell'acqua e gestione dei rifiuti, comparti dove si registra una domanda relativamente stabile. L’azione nell’ultimo anno si è mossa fra i 19 ed i 30 euro, al momento si trova nella parte centrale di questo range. Anche in questo caso la barriera del 50% si trova su valori decisamente lontani (non raggiunti nemmeno nei mesi successivi lo scoppio della pandemia nel 2020).
A2a (quotata sul FTSE Mib)
Con A2A torniamo in Italia, sul paniere centrale del FTSE Mib. L’azienda opera nei settori ambiente, energia, calore, reti e tecnologie, rifornendo numerose aree del territorio italiano. Il titolo naviga in area 1,70, per una capitalizzazione di mercato che supera i 5 miliardi. A2A negli ultimi 5 anni si è mossa fra 0,95 e 1,95 euro, ci troviamo quindi circa il 12% sotto i massimi. Negli ultimi due anni possiamo segnalare due fasi di discesa: la prima nel 2020 (causa pandemia) ed una seconda sul finire del 2022, ormai completamente riassorbita dal mercato. Anche in questo caso, valori al 50% rispetto ai prezzi attuali non sono stati raggiunti nemmeno durante la pandemia e nel minimo del 2022.
Focus sul funzionamento del certificato
La nuova emissione di Cirdan prevede un premio incondizionato del 10%. Successivamente, il certificato stacca premi trimestrali dell’1%, pagati a patto che nessuno dei titoli perda il 50% o più dai prezzi di osservazione iniziale.
Fra le caratteristiche del prodotto troviamo anche la presenza dell’effetto memoria delle cedole. Se un sottostante si trovasse sotto la rispettiva barriera in una finestra cedolare, il premio del periodo non sarebbe pagato. Nonostante ciò, non sarebbe definitivamente perso. Verrebbe infatti portato a memoria con la possibilità di essere recuperato (in maniera cumulativa se vi fossero più cedole in memoria) in una successiva data di osservazione qualora le tre azioni tornassero sopra la barriera del 50%.
Presenza dell’opzione autocallable
A partire dal gennaio 2025 è presente l’opzione del richiamo anticipato, il cosiddetto autocallable. Nel caso in cui i tre titoli si trovassero sopra i prezzi di osservazione iniziale, il certificato sarebbe richiamato, rimborsando il valore nominale di 1000 euro, la cedola del periodo ed ogni altro premio eventualmente portato a memoria.
L’autocall si attiva con trigger al 100% nelle finestre cedolari di gennaio ed aprile 2025, per poi scendere del 5% ogni due date di osservazione. Sarà quindi al 95% nei due trimestri successivi e così via. Il prodotto potrebbe quindi essere richiamato anche se le azioni sottostanti si trovassero sotto i prezzi iniziali, ma al di sopra del trigger per l’autocall.
Alla scadenza
Se il certificato, non venisse richiamato, giungerà alla naturale scadenza nell’ottobre 2026. Qui sono possibili due scenari. Nel caso in cui le tre azioni si trovassero sopra le rispettive barriere (ossia non avessero perso il 50% o più dai prezzi iniziali) si avrebbe un rimborso pari a mille euro (valore nominale) più l’ultima cedola. A tale importo si sommerebbero anche eventuali premi precedentemente portati a memoria. In caso contrario il rimborso sarebbe lineare con la performance del sottostante worst of e quindi inferiore a 500 euro per certificato. Si otterrebbe quindi un profitto sia in caso di movimenti rialzisti, che laterali o moderatamente ribassisti. Si andrebbe invece in perdita con cali superiori al 50% da parte di uno o più titoli.
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