Digital Health: il certificate protetto al 112% che rinvigorisce il portafoglio
Se c’è un tema d’investimento che rappresenta un megatrend inarrestabile, sicuramente quello dell’invecchiamento della popolazione è tra i principali.
Quando anche la Cina mostra questa tendenza, la conferma è inequivocabile. La popolazione cinese è scesa nel 2022 a 1,411 miliardi, in calo di circa 850.000 persone rispetto all’anno precedente. Gli analisti hanno affermato che il declino è stato il primo dal 1961. Anche il tasso di natalità è sceso al minimo storico 6,77 nati per 1.000 abitanti, il livello più basso dalla fondazione della Cina comunista nel 1949. Pechino ha già abbandonato nel 2015 la sua decennale e molto controversa politica del “figlio unico”, ma questo non ha risolto il problema di una società sempre più formata da anziani.
Come molto spesso accade, alcune problematiche strutturali per le economie mondiali, possono tramutarsi in gigantesche opportunità di business per interi settori. Questo è il caso del Digital Health che in un mondo sempre più “anziano” diventa imprescindibile. Con la pandemia poi, ha visto un’accelerazione monstre che gli analisti prevedono rimanga a doppia cifra anche nei prossimi anni. In un mondo che invecchia, tutto ciò che è in grado di migliorare l’esperienza medica per i pazienti è destinata a crescere velocemente.
In questo articolo ci soffermiamo proprio sul tema del Digital Health e di come investire su questo settore. Tante le possibilità, oggi vi parliamo della soluzione pensata da BNP Paribas per chi ha un profilo di rischio basso ma che vuole comunque partecipare a questo megatrend inarrestabile. Ci riferiamo al certificato ISIN XS2484917526 che investe sull’MSCI World IMI Digital health index. Il certificato vanta una struttura molto efficiente sia per l’indice sottostante che per il payoff che promette a scadenza. Il certificato ha una durata di 5 anni e a scadenza vanta una protezione del capitale al 112%. Questo significa che in caso di performance negative dell’indice rispetto al livello iniziale, l’investitore riceverà comunque 112 euro a certificato (valore nominale 100 euro). Nel caso in cui il sottostante invece sarà sopra strike, il certificato replicherà la performance ma con una partecipazione 200% (quindi una leva 2X). Interessante è che il certificato non prevede alcun cap ai guadagni e nessuna possibilità di richiamo da parte dell’emittente. Come sempre partiamo dal tema d’investimento per poi analizzare nel dettaglio il prodotto.
Il futuro della medicina è già qui
Il tema d’investimento di questo certificato è tanto interessante, quanto ricercato. Di fatto si parla dell’applicazione delle più recenti tecnologie digitali alla sanità. La migliore definizione di Digital Health, conosciuta anche come salute digitale o eHealth, infatti è: l’uso delle tecnologie dell’informazione e della comunicazione a sostegno della salute e di tutto ciò che gli sta attorno, tra cui la promozione del benessere. Comprende diversi ambiti come: telemedicina, social media, app, wearable, smartphone e tablet, intelligenza artificiale, gamification e ovviamente le terapie digitali. Tradotto in termini pratici, Digital Health significa cartelle cliniche elettroniche, aderenza alla terapia via smartphone, ricette elettroniche, interfacce vocali, ospedali senza carta e così via. Come si può ben immaginare, con la veloce diffusione del Covid-19 in tutto il mondo, si è creata la necessità di assistenza sanitaria immediata e accessibile. Questo ha portato a un’impennata nell’uso delle tecnologie digitali per la salute, con un impatto sulla crescita del settore. Inoltre, il gran numero di casi e la necessità di tracciare gli effetti a lungo termine dei vaccini ha spinto la domanda di soluzioni di Electronic Health Record (EHR, la versione digitale della cartella clinica cartacea, ma aggiornata in tempo reale) e di analitica sanitaria. Una mole immensa di dati da analizzare. Un trend che però è stato solo rafforzato dal Covid ma che era già in crescita.
Come abbiamo detto, la Digital Health si compone di tantissime applicazioni. Ne ricordiamo alcune, anche per inquadrare meglio in cosa la sanità digitale consiste. Le terapie digitali (DTx), sono interventi terapeutici a tutti gli effetti. Sono già diverse le malattie per le quali una DTx è stata approvata o è in sperimentazione e, tra queste, ci sono le dipendenze, le malattie croniche, quelle del sistema nervoso centrale e le condizioni psicologiche e psichiatriche. Il trattamento si basa sul cambiamento dello stile di vita attraverso la raccolta di dati utili per il raggiungimento dell’obiettivo prefissato. Interessanti anche i dispositivi Wearable, ovvero la tecnologia “indossabile”. Pensate ai Fitbits, ma anche l’Apple Watch che è già stato registrato negli Stati Uniti dalla FDA come dispositivo medico in grado di rilevare episodi di fibrillazione atriale grazie alla esecuzione di un elettrocardiogramma a una derivazione. Recentemente hanno sviluppato anche strumenti indossabili, ad esempio, per tenere sotto controllo il diabete e in grado di comunicare in tempo reale con gli ospedali per un monitoraggio molto stretto della salute del paziente. Negli ultimi anni, l’intelligenza artificiale si è evoluta ed è diventata un punto di riferimento per l’innovazione in molti ambiti, incluso quello medico. I dati raccolti dal sistema sanitario sono difficili da analizzare dalla mente umana: queste tecnologie permettono di trarre informazioni utili da questi ammassi di dati, implementando e migliorando i meccanismi di innovazione della medicina. Interessante anche la gamification, ovvero l’applicazione di elementi tipici del gioco ad altri ambiti, tra cui quello medico. Il concetto alla base è quello di modificare il comportamento attraverso situazioni divertenti e giocose, stimolando a livello sensoriale e motorio l’utente. Si pensi ai bambini con l’ADHD, o disturbo da deficit di attenzione iperattività.
Un giro d’affari monstre per un CAGR circa del 30% al 2030
Il giro d’affari è veramente importante. Si pensi che solo in Italia, tra i molteplici interventi attesi dal PNRR (Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza) c’è quello chiamato Missione 6 Salute che prevede lo stanziamento di 15,63 miliardi di euro per la Digital Health. Il mercato europeo della salute digitale, secondo uno studio di Klecha&Co., investment bank paneuropea indipendente specializzata nei settori tech, è il secondo più grande al mondo dopo quello degli Stati Uniti: oggi vale 41 miliardi di dollari (+412% in 5 anni). È in costante aumento l’attenzione degli investitori, che sulle start up hanno investito 4 miliardi di dollari nel 2020. E se nel 2021, a livello globale, il settore è arrivato a valere 175,6 miliardi di dollari, toccherà quota 1,5 trilioni di dollari nel 2030, con un Cagr del 27,7% durante il periodo di previsione.
Investire sul Digital Health con protezione 112% e leva 2X senza cap
Se è chiaro il tema d’investimento, è arrivato il momento di approfondire il prodotto. Bisogna dire che BNP Paribas non fa tantissimi certificati a capitale protetto, ma quando li fa, generalmente lancia degli ottimi prodotti. Spesso molto innovativi.
È il caso del certificato ISIN XS2484917526 che investe sull’indice l’MSCI World IMI Digital Health Select 5% Risk Control EUR. Il prodotto è a partecipazione e la durata è di cinque anni. A scadenza (marzo 2028) sono possibili due scenari, entrambi favorevoli per l’investitore. Se l’indice sottostante, che ora andremo ad analizzare, ovvero l’MSCI World IMI Digital Health Select 5% Risk Control EUR, sarà sotto il valore iniziale (1.456,79 euro), il certificato pagherà comunque un rendimento del 12%. Se per esempio il sottostante a scadenza dovesse perdere il 40% (improbabile visto il controllo della volatilità al 5%), il certificato rimborserà comunque 112 euro, con una sovraperformance notevole. E questo si ripete per qualsiasi risultato negativo dell’indice.
Al contrario, in caso di performance positiva del sottostante abbiamo due possibilità. Fino ad una performance del 106% (quindi un +6% dell’indice dal valore iniziale), il certificato pagherà comunque 112 euro. Da performance positive superiori al 6%, che è il livello di strike del prodotto (1.544,1974 euro), si attiva la leva 2X (fattore di partecipazione del 200%). Se il sottostante dovesse fare il 110%, il certificato pagherà 120 euro. Se il sottostante dovesse fare il 30%, il certificato pagherà 160 euro, e via così.
MSCI World IMI Digital Health Select 5% Risk Control EUR
L’indice MSCI World IMI Digital Health investe su un paniere globale di titoli operanti nel settore della salute digitale. Vengono infatti selezionati solo titoli con elevata esposizione ai seguenti business: robotica medica, automazione dei laboratori clinici, diagnostica automatizzata, telemedicina e teleassistenza, bioinformatica e analisi dei dati, materiali e dispositivi medici avanzati, infotech per l'assistenza sanitaria. In particolare, vengono scelti solo quelli che hanno almeno il 25% di esposizione tematica, preferendo quelle società a più alto flottante (quindi più liquide).
L’indice è excess return, quindi il prezzo è al netto dei costi di finanziamento, ed è stato implementato con il meccanismo di risk control al 5%. Questo significa che la volatilità annua viene contenuta entro il 5%. Un meccanismo che facilità l’emittente nella strutturazione poiché rende la call meno costosa.
Il grafico evidenzia le performance di tutto rispetto dell’indice. In dieci anni il rendimento annualizzato è del 4,16%. Da considerare però che il certificato vanta una leva 2X. Di conseguenza il rendimento medio annuo potenziale potrebbe salire parecchio ad oltre l’8%.
Ricordiamo infine che l’emittente BNP Paribas vanta il rating più alto nel mondo dei certificati (S&P's A+ / Moody's Aa3 / Fitch AA-).
Disclaimer:
Il Certificate è soggetto ad un livello di rischio pari a 1 su una scala da 1 a 7.
La presente comunicazione non integra in alcun modo consulenza nemmeno generica o ricerca in materia di investimenti, non è stata preparata conformemente ai requisiti giuridici volti a promuovere l’indipendenza della ricerca in materia di investimenti e non è soggetta ad alcun divieto che proibisca le negoziazioni prima della diffusione della ricerca in materia di investimenti.
Ricordiamo, prima dell’adesione, di leggere attentamente il prospetto di base, ogni eventuale supplemento, la nota di sintesi, le condizioni definitive e il documento contenente le informazioni chiave (KID) e, in particolare, le sezioni dedicate ai fattori di rischio connessi all’investimento, ai costi e al trattamento fiscale relativi ai prodotti finanziari ivi menzionati reperibili sul sito dell’emittente: clicca qui.