Conto alla rovescia per lo stacco del Maxipremio del 17,2%
Inizia il conto alla rovescia per lo stacco del maxipremio del 17,2% del valore nominale del certificato d’investimento ISIN IT0006759077 emesso da Marex che punta sul settore automotive. Il maxipremio è incondizionato, quindi verrà pagato il prossimo 31 ottobre 2023 qualsiasi sarà l’andamento dei tre sottostanti.
Ma non finisce qui, perché successivamente il prodotto staccherà premi trimestrali con memoria dell’1% condizionati ad un livello barriera posto al 50% dello strike. Ricordiamo che sia il maxipremio, sia tutti i premi che vengono riconosciuti durante la vita del certificato possono essere compensati con le minusvalenze in portafoglio, quindi meglio giocare d’anticipo e non aspettare le emissioni di fine anno. Possibilità di scadenza anticipata a partire da giugno 2024 con effetto step-down.
Investire sul settore auto
L’obiettivo dei numeri pre-covid è ancora lontano, ma il settore auto non demorde e continua a crescere. Nel mese di settembre le immatricolazioni in Italia sono aumentate del +22,8% rispetto a settembre 2022, con 136.283 auto. In nove mesi le immatricolazioni ammontano a 1.176.882 unità, oltre 200.000 vetture in più del periodo gennaio-settembre 2022 (+20,6%), ma ancora con 300.000 auto in meno (-20,3%) dello stesso periodo 2019.
Il risultato positivo è dovuto anche al superamento della fase problematica nella produzione che ha colpito il settore automobilistico a partire da settembre 2021, il che comporta che oggi vengono registrati veicoli ordinati molti mesi fa e rimasti in attesa di essere consegnati.
I veicoli elettrici a batteria registrano un calo a settembre e perdono parte della loro quota di mercato: le auto elettriche a batteria (BEV) terminano il mese al 3,6% delle immatricolazioni, mentre le ibride plug-in raggiungono il 4,0%, portando la quota complessiva dei veicoli elettrici (ECV) al 7,6%.
Come in Italia, anche in USA le vendite di auto elettriche sono aumentate. Secondo Kelley Blue Book, le vendite totali nel terzo trimestre 2023 hanno raggiunto quota 313.086, in aumento del +49,8% rispetto allo stesso periodo di un anno fa e anche rispetto alle 298.039 autovetture vendute nel secondo trimestre.
Ma, nel complesso, anche se i dati mostrano una tendenza in crescita, il tasso di crescita sta rallentando e per alcuni marchi stanno iniziando ad accumularsi scorte invendute di auto elettriche.
Grazie all’ascesa rapida di Tesla e alle crescenti regolamentazioni globali sulle emissioni inquinanti, compreso il prossimo divieto assoluto di circolazione per i veicoli a benzina, negli ultimi anni, la trasformazione dell'industria automobilistica si era accelerata. D’altro canto, l’impegno del settore per aumentare i veicoli elettrici si trova di fronte ad una dura realtà, l'interesse degli acquirenti per questi modelli si sta dimostrando meno vigoroso del previsto. Molti sono restii nel fare la transazione sia per i costi elevati sia per la scomodità di guidare veicoli con autonomia limitata e bisogno di ricariche frequenti.
Di fronte al calo della domanda, molte case automobilistiche stanno riducendo i prezzi, offrendo sconti sui veicoli elettrici e soprattutto rivedendo le loro audaci previsioni. Ford ha ritardato il piano di produzione di 600.000 veicoli elettrici all'anno, ora previsto per la fine del 2024 anziché per la fine di quest'anno. Hyundai Motor, che ha aggressivamente ampliato la sua gamma di veicoli elettrici, offre un caricabatterie gratuito per attrarre i clienti, insieme a uno sconto per l'installazione, una promozione del valore di circa 1.100 dollari. Anche Tesla, il leader del mercato dei veicoli elettrici, ha dovuto affrontare quest'anno una frenata nelle vendite globali, nonostante i significativi tagli ai prezzi dei suoi modelli.
La tendenza degli acquirenti è orientata maggiormente verso i veicoli ibridi e ibridi plug-in, che combinano un motore a benzina con l'alimentazione a batteria per risparmiare sul carburante.
Secondo Motor Intelligence, le vendite di ibridi nei primi tre trimestri dell'anno sono aumentate del 48% rispetto al periodo precedente, con un'inversione di tendenza rispetto all'anno scorso, quando erano diminuite del 6% circa rispetto al 2021. Ecco, perché Ford Motor e Toyota Motor stanno spostando più risorse sugli ibridi, che hanno attirato i consumatori a un ritmo più veloce.
Sui mercati finanziari, l’indice americano del settore auto registra da inizio anno un aumento di circa il 78%, più contenuta la crescita dell’indice europeo Eurostoxx600 Auto di che si attesta a quasi il 15%.
In tale contesto di volatilità per gli investitori che intendono esporsi nei confronti del settore auto, un ottimo strumento da prendere in considerazione sono i certificati. Tali prodotti offrono maggiori garanzie rispetto alle azioni e permettono di impostare una strategia di investimento a lungo termine, con un profilo di rischio rendimento molto interessante: da un lato abbiamo l’elevata protezione, e dall’altro i premi periodici che vengono erogati se i sottostanti restano sopra le barriere.
Si aggiunge il vantaggio fiscale, dal momento che tutti i premi che vengono riconosciuti possono essere compensati con le minusvalenze. Meglio giocare d’anticipo e non aspettare le emissioni di fine anno per compensare eventuali minus.
Opportunità d’investimento con il certificato emesso da Marex
Oggi torniamo a parlare del Maxi Cash Collect certificate codice ISIN IT0006759077 emesso da Marex che punta su tre big del comparto auto mondiale: Stellantis, BMW e Tesla.
I tre titoli nell’ultimo anno hanno registrato performance positive, sul podio Stellantis con un rialzo del 45%, seguita da BMW con +26,59% circa e infine Tesla con +15,74%.
La correlazione del basket è mista nonostante l’appartenenza dei tre sottostanti allo stesso settore. L’indice di correlazione più alto è tra Stellantis e BMW, inferiori le altre.
Al momento il consensus su Bloomberg, sui titoli Stellantis e Tesla, come riportato dalla tabella (aggiornata 18 ottobre 2023), mostra come gli analisti sono sostanzialmente positivi su entrambi i titoli, mentre è misto quello sul titolo BMW.
Dopo aver analizzato il paniere passiamo alle caratteristiche principali del prodotto.
Countdown al Maxipremio del 17,2% incondizionato
Tra pochi giorni, il 31 ottobre 2023, sarà la data di pagamento del Maxipremio incondizionato del 17,2% del valore nominale (1000eu), che sarà distribuito indipendentemente dall’andamento dei tre sottostanti. Ricordiamo che la maxicedola è utile per compensare eventuali minusvalenze in portafoglio.
Ma non finisce qui, dopo lo stacco del Maxipremio il prodotto prevede lo stacco di premi trimestrali di importo pari a euro 10 (prima data di osservazione il 13 marzo 2023), a condizione che nelle date di osservazione tutti e tre i sottostanti non scendano oltre il livello barriera fissato al 50% dallo strike. Tutti i premi trimestrali godono dell’opzione effetto memoria.
Scadenza anticipata con effetto step-down
Il certificato prevede la possibilità di scadenza anticipata, con un trigger di attivazione discendente. L’emittente rimborserà il prodotto a partire dalla terza finestra cedolare (25 giugno 2024) con un trigger del 100%, ossia se i tre titoli si troveranno sopra i rispettivi prezzi di osservazione iniziale. Stesso scenario tre mesi più tardi, mentre il trigger per l’attivazione del richiamo anticipato poi scende del 5% ogni due date di osservazione. Pertanto, si troverà al 95% a dicembre 2024 e marzo 2025, per poi scendere al 90% e via dicendo.
Rimborso a scadenza
Nel caso in cui non si sia verificato l’evento di scadenza anticipata, il prodotto scadrà alla data naturale fissata il 23 settembre 2026. Alla data di osservazione finale si possono verificare due scenari:
- se tutti e tre i sottostanti sono al di sopra del livello barriera, l’investitore riceve il rimborso dato dalla somma del nominale di importo pari a 1000 euro, il premio trimestrale in corso e quelli eventualmente mai distribuiti (per effetto memoria);
- se uno dei sottostanti si trova sotto il livello barriera l’investitore subisce una perdita. La perdita corrisponde al prodotto tra il valore nominale e la performance del peggiore sottostante rispetto al proprio strike.
Qui di seguito i riferimenti e le distanze aggiornate del certificato.
Disclaimer:
Il Certificate è soggetto ad un livello di rischio pari a 6 su una scala da 1 a 7. L’investimento in questa tipologia di Certificate espone il risparmiatore al rischio default dell’emittente. Tutti i rendimenti espressi sono al lordo delle imposte.
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