Il premio sui chip è imminente e maxi (14%)
Oggi torniamo a parlare del certificato codice ISIN DE000VM2APY2 emesso da Vontobel che punta su tre big del comparto chip: AMD, Infineon e STM. Il prossimo 23 ottobre 2023 il prodotto staccherà un maxipremio del 14% del valore nominale a condizione che oggi, 16 ottobre 2023, tutti i sottostanti rimangano sopra il livello barriera posto al 10% dello strike. Ciò signica che i sottostanti possono perdere fino al 90% dai loro livelli iniziali.
L’ultimo giorno utile per acquistare il prodotto beneficiando del maxipremio è martedì 17 ottobre, compreso.
Il prodotto successivamente staccherà premi mensili dello 0,32% condizionati ad un livello barriera posto al 50% dello strike. Stesso livello barriera per il rimborso a scadenza del capitale. Durata 3 anni e possibilità di scadenza anticipata da giugno 2024. Ricordiamo che sia il maxipremio, sia tutti i premi che vengono riconosciuti durante la vita del certificato possono essere compensati con le minusvalenze in portafoglio, quindi meglio giocare d’anticipo e non aspettare le emissioni di fine anno.
Prima di approfondire le caratteristiche di questo prodotto, come sempre vediamo di contestualizzarlo.
Investire sui chip
Secondo i dati di SIA (Associazione dell'Industria dei Semiconduttori), le vendite globali del settore dei semiconduttori hanno raggiunto i 44 miliardi di dollari nel mese di agosto 2023, segnando un aumento dell'1,9% rispetto ai 43,2 miliardi di dollari di luglio 2023, ma registrando una diminuzione del 6,8% rispetto al totale di 47,2 miliardi di dollari di agosto 2022.
John Neuffer, presidente e CEO di SIA, afferma: “Le vendite globali di semiconduttori sono aumentate su base mensile per il sesto mese consecutivo in agosto, a dimostrazione di un lento e costante aumento della domanda di mercato a metà anno. Le vendite globali sono diminuite di nuovo ad agosto rispetto all’anno scorso, ma il calo da un anno all’altro è stato inferiore a quello registrato dall’ottobre 2022, il che lascia spazio a un certo ottimismo”.
A livello geografico, le vendite su base mensile hanno registrato un aumento nelle Americhe (4,6%), in Cina (2,0%) e nell'area Asia-Pacifico (1,2%), ma sono calate lievemente in Giappone (-0,4%) ed Europa (-1,1%).
Su base annuale, invece, l’Europa registra la migliore percentuale di crescita di vendite con un +3,5%, seguita dalle Americhe con un +0,3%. In diminuzione quelle in Giappone (-2,9%), Asia Pacifico (-11,3%) e Cina (-12,6%).
In Europa è entrato in vigore a fine settembre l’European Chips Act, dopo due mesi dal via libera definitivo dei co-legislatori. La legislazione comunitaria sui microchip ha come obiettivo principale quello di raddoppiare la quota di mercato globale dell’Ue nel settore dei semiconduttori entro il 2030, dal 10 ad almeno il 20%. Ciò si traduce nel quadruplicare la produzione dei microchip, considerato il fatto che il settore è destinato a raddoppiare esso stesso nel prossimo decennio.
In una nota della Commissione Europea si legge “una serie completa di misure per garantire la sicurezza dell’approvvigionamento, la resilienza e la leadership tecnologica dell’Ue nelle tecnologie e nelle applicazioni dei semiconduttori”.
L'iniziativa europea mobiliterà 43 miliardi di euro in investimenti pubblici e privati, di cui 3,3 miliardi provvisti dal bilancio dell'Unione Europea, concentrandosi su tre pilastri essenziali.
Il primo pilastro è Chips for Europe, l’iniziativa che mette in comune le risorse dell’Unione, degli Stati membri, del settore privato e dei Paesi terzi associati ai programmi esistenti Ue per sostenere lo sviluppo di capacità tecnologiche e le relative attività di ricerca e innovazione.
Il secondo pilastro si concentra su un nuovo quadro volto a garantire la sicurezza dell'approvvigionamento e la resilienza del settore dei semiconduttori, allo scopo di attrarre maggiori investimenti.
Il terzo pilastro del piano è focalizzato sul sistema di sorveglianza della catena di approvvigionamento dei semiconduttori e sulla coordinazione delle misure in situazioni di emergenza. In tale contesto, gli indicatori di preallarme nei paesi membri verranno impiegati per attivare una notifica di carenza a livello europeo.
Ursula von der Leyen dichiara: “Da quando abbiamo proposto l’European Chips Act nel febbraio dell’anno scorso, sono stati annunciati più di 90 miliardi di euro in investimenti industriali in Europa “.
La cosiddetta ‘Silicon Saxony’ è sempre più al centro della futura sovranità tecnologica europea, il gigante TSMC ha destinato 3,5 miliardi di euro alla costruzione di una fabbrica di microchip a Dresda, coinvolgendo anche due aziende tedesche, Bosch e Infineon Technologies AG, e l'olandese NXP Semiconductors, con investimenti che superano i 10 miliardi di euro.
Sempre in Sassonia Infineon Technologies Ag sta pianificando la costruzione di un nuovo stabilimento di semiconduttori a Dresda. Nel frattempo, Intel ha avviato la costruzione di due stabilimenti a Magdeburgo, in seguito alla firma di una lettera d'intenti per aumentare gli investimenti a 30 miliardi di euro in cambio di un maggiore sostegno governativo.
Al di fuori della Germania, sono stati destinati 12 miliardi di euro in Polonia, a Breslavia, per la realizzazione di impianti di confezionamento e test di microchip, di cui 4,2 miliardi da parte di Intel. Inoltre, importanti investimenti sono stati annunciati a Catania, Italia, e Grenoble, Francia, per le attività di ricerca e sviluppo e di pre-industrializzazione, grazie a un prestito di 600 milioni di euro concesso all'azienda STMicroelectronics.
Tutti i Paesi dell’Europa si stanno attivando e investendo per poter migliorare la propria capacità produttiva, in modo tale da diminuire la dipendenza da altri paesi al di fuori dell’Europa.
In tale contesto, per il settore è probabile che si registri sui mercati finanziari molta volatilità; quindi, il nostro suggerimento è quello di muoversi con prudenza e scegliere le migliori soluzioni di investimento per proteggere il capitale a scadenza e soprattutto farlo fruttare.
Uno strumento, che combina le esigenze di protezione e profitto, è il certificato d’investimento codice ISIN DE000VM2APY2 emesso da Vontobel che punta su tre big del settore: STM, AMD e Infineon.
Maxi Premio del 14%
Punto di forza del prodotto è il maxipremio pari al 14% del valore nominale che verrà pagato in data 23 ottobre se, oggi (16 ottobre 2023), tutti i sottostanti si troveranno sopra il livello barriera posto al 10% dello strike. Ricordiamo che il maxipremio può dare la possibilità all’investitore di compensare eventuali minusvalenze in portafoglio. Inoltre, segnaliamo, che nel giorno di stacco della maxicedola, il prezzo del prodotto scenderà largo circa il valore del maxipremio.
Premi mensili condizionati
A partire dal 14 novembre 2023, il prodotto staccherà premi mensili condizionati pari a 0,32 euro se i sottostanti, nelle date di valutazione, non perderanno oltre il 50% dal livello iniziale (barriera al 50% dello strike). Se, in una data di osservazione dei premi mensili, uno dei sottostanti dovesse perdere oltre il 50% dallo strike, il premio non viene incassato, ma potrà essere recuperato grazie all’effetto memoria dei premi mensili condizionati. Tutti i premi mensili sono caratterizzati dall’effetto memoria, che permette all’investitore di incassare tutti i premi non precedentemente incassati qualora, in una data di osservazione dei premi trimestrali, tutti i sottostanti si trovino sopra il livello barriera pari al 50% del livello iniziale.
Rimborso anticipato mensile
Il certificate gode della possibilità di rimborso anticipato che sarà attivo da giugno 2024, e che scatterà se i tre sottostanti si riporteranno, nelle date di valutazione mensili, ad un valore superiore a quello iniziale. Da dicembre 2024 cambia leggermente il meccanismo perché per far scattare il rimborso anticipato le quotazioni dei sottostanti dovranno superare il 95% del Valore iniziale e così via. Ogni semestre il livello di autocall scenderà del 5% fino a raggiungere l’80% dell’ultima data di valutazione di agosto 2026. Se la condizione, nelle date di autocall mensili, non sarà soddisfatta, il prodotto continuerà a quotare fino alla scadenza naturale fissata il 14 settembre 2026.
Rimborso a scadenza
Nel caso in cui non si sia verificato l’evento di scadenza anticipata, il prodotto scadrà alla data naturale fissata a settembre 2026. Alla data di osservazione finale si possono verificare due scenari:
- se tutti e tre i sottostanti sono ad un valore uguale o superiore del livello barriera, l’investitore riceve il rimborso dato dalla somma del nominale di importo pari a 100 euro, il premio mensile in corso e quelli eventualmente mai distribuiti (per effetto memoria);
- se uno dei sottostanti si trova sotto il livello barriera l’investitore subisce una perdita. La perdita corrisponde al prodotto tra il valore nominale e la performance del peggiore sottostante rispetto al proprio strike.
Qui di seguito i riferimenti e le distanze aggiornate.
Al momento è interessante acquistare il prodotto perché quota a sconto a 99 euro e incrementa il rendimento potenziale medio annuo offerto all’investitore pari quasi all’8%. Al momento tutti i sottostanti si trovano sopra il livello barriera posto al 10% dello strike, ciò rende più probabile il pagamento della maxicedola con data di osservazione oggi (16 ottobre 2023).
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