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Certificates su intelligenza artificiale: premi mensili del 1,6% e airbag al 40%

Anche Goldman Sachs negli ultimi giorni ha rilanciato il tema intelligenza artificiale. In un'intervista con CNBC, il CEO di Goldman Sachs, David Solomon, ha affermato che l'intelligenza artificiale è "una delle tecnologie più importanti del nostro secolo". Goldman Sachs sta investendo molto nell'IA e crede che abbia il potenziale per trasformare l'industria finanziaria. Non solo, lo strategist della banca d’affari Peter Oppenheimer ha rincarato la dose dichiarando che non c'è bolla sul settore e che le valutazioni dei titoli sono alte ma non come è avvenuto in passato, in altri periodi di irrazionale esuberanza sui mercati. La corsa all'intelligenza artificiale è solo iniziata, le società esposte a questa nuova supertecnologia possono battere il listino anche in futuro. Ancora tanta l’attenzione dunque su questo tema che sta rivoluzionando diverse industrie.

Ha senso puntare sul settore dell’IA e per l’investitore ci sono diversi modi di farlo. Dallo stock picking sui titoli più rappresentativi, all’utilizzo di ETF, strumento sempre valido poiché permette ampia diversificazione. Visto i forti rialzi delle azioni quotate nel segmento quest’anno, si può anche optare per soluzioni a capitale condizionatamente protetto come i certificati. Vere e proprie strategie impacchettate che permettono di estrarre rendimento su un determinato tema d’investimento condizionatamente alla tenuta dei livelli barriera. Alcuni riescono a mettere insieme rendimenti molto elevati affiancati da protezione anche importante. L’obiettivo in questo caso è estrapolare rendimento dal comparto sotto forma di cedole, proteggendosi dalla volatilità, anche importante, tipica di questi titoli, grazie alla presenza di barriere profonde.

A tal proposito in evidenza il certificato ISIN XS2537639143 di BNP Paribas che punta ad un rendimento mensile del 1,6%, ovvero poco meno del 20% annuo. Il certificato investe su un basket volatile di titoli composto da C3.ai, UiPath e Meta Platforms. Lo fa però, come abbiamo detto, mettendo a disposizione dell’investitore un set di strumenti difensivi a scadenza. Innanzitutto, i premi del primo anno sono incondizionati, inoltre il certificato vanta una barriera al 40% con Airbag al 40%. Un tale Airbag è raro e fornisce una protezione importante a scadenza (fattore airbag del 2,5X). Vediamo allora più nel dettaglio come funziona questo prodotto.

Certificates su AI paga 1,6% mensile, prima fisso poi con barriera 40%

Per chi vuole dunque puntare sull’intelligenza artificiale sfruttando la strategia insita nei certificati d’investimento Cash Collect, il prodotto ISIN XS2537639143 di BNP Paribas può essere una valida soluzione. Investe su C3.AI, UiPath e Meta Platforms. Paga cedole mensili con memoria del 1,6%, pari ad un rendimento annuo del 19,2%. I primi dodici premi sono anche incondizionati. Elemento molto utile perché i premi incondizionati sono sempre validi per la compensazione fiscale ed inoltre rappresentano una prima forma di protezione per un certificato, comunque, ad alto rischio visto i titoli molto volatili. Di fatto, il prodotto rappresenta una scommessa sull’intelligenza artificiale e su titoli che potrebbero in futuro diventare dei riferimenti per il settore. Come tutte le scommesse però i rischi sono elevati e il certificato si presta bene a quegli investitori con una propensione al rischio alta. Per chi vuole approfondire le caratteristiche delle società del basket si rimanda al nostro precedente approfondimento al link.

Dopo il primo anno i premi mensili, sempre del 1,6%, sono condizionati ad una barriera posta al 40% degli strike e vantano la memoria. Questo significa che se anche un titolo dovesse perdere più del 60% dallo strike, il premio verrà memorizzato e sarà sempre possibile ottenerlo nelle successive date di pagamento, se tutti i titoli saranno sopra barriera.

Da luglio 2024 il certificato, dopo aver pagato tutti i premi incondizionati, può scadere anticipatamente se tutti e tre i titoli saranno sopra strike in una delle date mensili di osservazione.

A scadenza (luglio 2026), la barriera è sempre posta al 40% degli strike, ma presenta l’importante meccanismo difensivo dell’airbag, sempre al 40%. Questo significa che se i tre titoli saranno sopra barriera, il certificato pagherà il valore nominale di 100 euro, più l’ultimo premio e tutti i premi eventualmente non pagati. Se invece anche un solo titolo avrà perso più del 60%, allora il certificato pagherà la performance del peggiore moltiplicata per il fattore airbag pari al 2,5X. Spieghiamolo meglio con un esempio.

Immaginiamo che il worst of del paniere, C3 per esempio, a scadenza abbia perso l’80%. Uno scenario estremamente negativo. Un normale Cash Collect (comprato al valore nominale) pagherebbe 20 euro a certificato, a cui certo dovremmo aggiungere quanto meno i premi incondizionati per un valore di 19,2 euro. Risultato 39,2 euro di rimborso. Con una perdita per l’investitore del 61% circa. Il certificato di BNP invece, grazie alla presenza dell’airbag avrebbe restituito 50 euro (20 euro X 2,5=50 euro). Aggiungendo i premi incondizionati il rimborso sarebbe di 69,2 euro, pari ad una perdita per l’investitore del 31% circa. L’airbag al 40% dunque ha la capacità di assorbire parecchio i rischi ed eventuali crolli del worst of. Nel caso di una perdita del 70% del Worst of dalla strike, il certificato restituirebbe 94,2 euro, con una perdita del 6% per l’investitore. Ovviamente non abbiamo considerato il pagamento dei premi condizionati, altrimenti il risultato sarebbe a crescere.

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