Cedolone incondizionato del 19% già a settembre per chi crede nei chip
Ultimo aggiornamento alle 10:00 del 16/09/2024
- Tipologia:
- Maxi Cash Collect
- Sottostante:
- AMD - NVIDIA - Intel
- Rendimento medio annuo:
- 9,22%
Come spesso accade, la recente correzione dei mercati azionari ha offerto un'interessante punto d'ingresso per molti investitori che hanno deciso di sfruttare il ritracciamento di metà luglio per riposizionarsi al rialzo. In ogni caso, nonostante il rimbalzo delle ultime sedute occorre ancora prestare la massima prudenza, dato che in calendario non mancano gli appuntamenti macroeconomici il cui eventuale esito sotto le attese potrebbe riaccendere la volatilità e innescare nuove brusche correzioni sui listini. Un contesto dunque ideale per il nuovo Maxi Cash Collect di Natixis (ISIN IT0006764473) che punta sul settore dei chip e che tra poche settimane pagherà la sua Maxi cedola incondizionata del 19%.
Un prodotto di investimento adatto soprattutto per chi vuole continuare a puntare su un comparto in continua evoluzione, tramite uno strumento in grado di ottimizzare il proprio portafoglio anche in ottica fiscale. Questo perché sia la maxi cedola incondizionata, sia tutti gli altri premi in calendario generano redditi diversi, permettendo così a chi lo acquista di compensare le proprie minusvalenze in scadenza nello zainetto fiscale. I sottostanti? Tre big tech molto attive nell'intelligenza artificiale: AMD, NVIDIA e Intel.
Maxi incondizionata del 19% e poi premi mensili
Davvero ottimo il profilo di rischio-rendimento che è riuscito a strappare l'emittente francese Natixis con questo nuovo certificato ISIN IT0006764473. Infatti, una volta pagato il maxi-premio incondizionato iniziale del 19%, continuerà a remunerare gli investitori con premi mensili con memoria dello 0,33%, arrivando così ad un rendimento del 4% annuo.
Come dicevamo, il ricco bonus iniziale sarà pagato indipendentemente dall'andamento dei titoli del basket worst of, mentre per il pagamento delle successive cedole mensili sarà osservato il rispetto di una barriera profonda posta al 50% dei valori iniziali (strike).
In particolare, la cedola iniziale e incondizionata del 19% è prevista in pagamento per il 20 settembre 2024 e sarà dunque pagata a chiunque abbia comprato il prodotto entro e non oltre la cum date del 17 settembre 2024 (ultima data utile d’acquisto per aver diritto alla maxi).
Teniamo anche presente che il certificato è Quanto e quindi è protetto dal rischio cambio.
Premi con memoria e Autocall dal 9° mese
Per incassare le cedole mensili dello 0,33% occorre che alle date di osservazione nessuno dei tre sottostanti abbia perso più del 50% dal valore di strike. Ma niente paura perché se in corrispondenza di una data non si fossero realizzate le condizioni per il pagamento della cedola, quest'ultima non verrà persa, ma resterà nella memoria del prodotto e sarà pagata alla prima scadenza successiva in cui tutti e tre i sottostanti saranno nuovamente tornati al di sopra della barriera, o allo stesso livello.
La barriera del 50% entrerà tra l'altro in gioco anche alla data di scadenza finale (agosto 2027) per la protezione del capitale. Infatti, il certificato ISIN IT0006764473 verrà rimborsato al valore nominale di 1.000 euro anche se uno o tutti e tre i sottostanti avranno quotazioni inferiori alla quotazione iniziale. In tal senso, la protezione copre fino a un ribasso massimo del 50%, mentre in caso di crolli più profondi il rimborso sarà proporzionale alla performance del sottostante peggiore.
E così, se nei tre anni il prodotto in questione pagherà tutti i suoi 35 premi mensili, alla scadenza finale l’investitore avrà incassato cedole per un valore complessivo di 30,32 euro (compresa la maxi cedola di 19 euro).
Tuttavia, dobbiamo anche considerare che il Maxi Cash Collect ISIN IT0006764473 potrebbe non arrivare a fine corsa per essere rimborsato anticipatamente dall'emittente (Autocall). In particolare, a partire da maggio 2025 e con cadenza mensile, se le quotazioni di tutti e tre i sottostanti saranno pari o superiore al 100% del valore di strike, allora il certificate verrà estinto anticipatamente al valore nominale di 1.000 euro.
Facciamo due ipotesi per vedere come funziona:
– Autocall a maggio 2025. Chi compra oggi incasserà 19 euro di maxi-premio + 8 premi mensili da 0,33 euro, arrivando così ad un rendimento del 21,64% in 9 mesi.
– Autocall a dicembre 2025. Chi compra oggi incasserà 15 cedole da 0,33 euro che si vanno ad aggiungere ai 19 euro del maxi-bonus iniziale, per un totale del 24%.
Cosa succede alla data di scadenza
Se poi non dovesse scattare l’autocall, allora alla data di scadenza finale del 16 agosto 2027 si potranno verificare due scenari alternativi.
- Se alla scadenza finale tutti e tre i sottostanti quoteranno sopra la barriera al 50% o allo stesso livello, il certificate verrà rimborsato al valore d’emissione di 1.000 euro. In tal caso, l’investitore riceverà l’ultima cedola prevista, oltre che tutte quelle eventualmente non pagate e trattenute nella memoria del prodotto.
- Se invece alla data di osservazione finale anche solo uno dei sottostanti dovesse quotare sotto la barriera, il certificate verrà rimborsato in proporzione alla performance del peggiore dei sottostanti. Ipotizzando che il titolo peggiore accusi un ribasso del 60% dal suo strike, allora il prodotto verrà rimborsato a 40 euro (40% del valore iniziale).
Puntare sui colossi dei chip in attesa dei conti di Nvidia
I fari del mercato continuano ad essere puntati sui titoli del comparto tecnologico, e in particolare su quello dell'AI, con tutti gli analisti che sono ora in attesa dei conti trimestrali della regina del'AI, Nvidia. In tal senso, la data da segnare in rosso sul calendario è il prossimo 28 agosto, giorno che si candida ad essere un importante market mover per stabilire la futura direzione dei listini globali. Infatti, le vendite osservate tra la seconda metà di luglio e l'inizio di agosto hanno colpito anche le quotazioni delle big tech e dei produttori di chip che dai recenti massimi storici sono arrivati a perdere parecchio terreno. Ma adesso, l'attenuarsi delle preoccupazioni per la crescita economica negli Stati Uniti hanno innescato un nuovo cambio di umore nei listini che sono tornati a mostrare i muscoli.
NVIDIA ha un passo dai top
Tutto pronto per i risultati del secondo trimestre del colosso dei chip Nvidia, con le attese degli analisti che, nonostante le sfide, vedono ancora una forte crescita del fatturato e dell'utile trainata dalla domanda di intelligenza artificiale, data center e gaming. In particolare, i ricavi sono attesi a 28,6 miliardi di dollari, un dato in aumento rispetto i 26 miliardi realizzati nei primi tre mesi dell'anno (+211% rispetto il medesimo periodo dello scorso anno). Visto in aumento anche l'utile per azione che è stimato a 0,64$, contro lo 0,61$ del primo trimestre.
Per la regina dei chip gli analisti si aspettano che il segmento dei data center e quindi le vendite di GPU, apparecchiature di rete e software di intelligenza artificiale, crescerà ulteriormente man mano che importanti clienti come Amazon AWS, Microsoft Azure adotteranno sempre più chip NVIDIA per i carichi di lavoro di intelligenza artificiale. Ma non solo, perché anche le applicazioni per i giochi e per l'intrattenimento continueranno ad essere un fattore chiave per la crescita del fatturato.
Intanto, su Nvidia la quasi totalità degli analisti che seguono il titolo mantengono ancora una view fortemente positiva sul titolo. Il 90% degli analisti intervistati da Bloomberg ha una view rialzista sul titolo, mentre nessuno dice sell sul titolo. Il target price a 12 mesi è mediamente posto a 141$, il che implica un rendimento potenziale di oltre il 13% dai prezzi attuali a Wall Street.
Dal punto di vista grafico, il titolo mantiene un'impostazione rialzista mostrando da inizio anno una performance già di oltre il +158% (+200% nell'ultimo anno di negoziazione). Con le prese di beneficio di luglio il titolo si è appoggiato all'area supportiva a 95$ (livello vicino alla media mobile a 200 giorni) e da lì ha rimbalzato già di un ottimo +40% tornando nuovamente al di sopra di area 100-109$. Il recente rimbalzo è molto favorevole per il certificato ISIN IT0006764473 che ha fissato i prezzi di strike su livelli decisamente più alti rispetto a solo una decina di giorni prima. In tal senso, risulterà ancora più profonda e più sicura la barriera al 50% che per il titolo si trova a 59$, prezzo al di sotto di importanti aree supportive (linee verdi sul grafico settimanale qui sotto).
AMD si rafforza nell'AI per competere con NVIDIA
Continua la lotta per il predominio nell'AI, con AMD che nella giornata di ieri ha annunciato l'acquisizione di ZT System un importante provider nel campo del cloud computing e nell'intelligenza artificiale. L'operazione si è perfezionata per un valore di 4,9 miliardi di dollari e risponde chiaramente all'obiettivo di AMD di contrastare il dominio della rivale Nvidia. Infatti, questo è solo l'ultimo di una serie di investimenti fatti nell'ultimo anno da AMD per rafforzarsi significativamente nell'AI.
Ottimi anche gli ultimi conti trimestrali per AMD che ha archiviato il secondo trimestre dell'anno con un fatturato in aumento e oltre le attese a 5,83 miliardi di dollari (+9% anno su anno). Sopra le stime anche l'utile per azione che si è attestato a 0,69$. Per AMD, il segmento dei data center dell'azienda è stato il più performante, con un'impennata dei ricavi del 115% fino a raggiungere la cifra record di 2,8 miliardi di dollari. Ottimi spunti anche in termini di prospettici con il gruppo che stima un ulteriore crescita significativa dei ricavi nella seconda metà dell'anno. Il colosso prevede inoltre di continuare ad aumentare i suoi investimenti in hardware e software per sfruttare le opportunità nel mercato dell'intelligenza artificiale e la recente acquisizione di ZT System ne è la conferma.
Buon andamento del titolo in borsa che nella seduta di ieri e dopo l'annuncio dell'acquisizione di ZT System, è balzato di oltre il 4,5%. Dai minimi di inizio agosto il titolo ha già guadagnato il +27% riportandosi al di sopra dell'area supportiva a 140$ e a -15% dai massimi di luglio di quest'anno.
Intel in sofferenza, ma la barriera è sui livelli del '96!
Discorso un po' diverso per l'ultimo titolo del paniere ISIN IT0006764473, Intel. Il titolo da inizio anno mostra infatti una flessione del -56%, passando così dai 49$ di inizio anno agli attuali 21 dollari ad azione. Sull'andamento di Intel hanno pesato i suoi deludenti risultati trimestrali ma soprattutto le sue deludenti prospettive per il prossimo futuro soprattutto in settori chiave come il business dei data center e quello dei personal computer. Ma non solo, perché gli investitori sono stati sorpresi anche dall'annuncio della sospensione dei dividendi come parte di una più ampia strategia di riduzione dei costi. Questa mossa, unita ai piani di licenziamento di migliaia di lavoratori, non fanno altro che sottolineare le sfide finanziarie e operative che Intel sta affrontando.
In ogni caso, anche su Intel la barriera si trova al 50% e in particolare a quota 9,96 dollari, prezzi che Intel non rivede dalla fine degli anni '90. Le più importanti aree supportive per il titolo si trovano prima in area 17 dollari e poi più in basso verso i 12 dollari per azione.
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