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Apple, BofA e Occidental Petroleum: il certificate sui Top Pick di Warren Buffett

Apple, Bank of America e Occidental Petroleum sono tre dei titoli preferiti da Warren Buffett. Da sola Apple rappresenta poco meno del 40% del valore del portafoglio di Berkshire Hathaway, la società di investimento del novantenne finanziere di Omaha. Fra le banche presenti nel portafoglio, Bank of America è l’unica di cui nel 2022 Buffett non abbia venduto le azioni, e come dimostrano gli ultimi dati ha avuto ragione. Occidental Petroleum continua a piacere così tanto che un mese fa Berkshire Hathaway ha ulteriormente aumentato la partecipazione con l’acquisto di 7,9 milioni di azioni, per un controvalore di 467 milioni di dollari e oggi la quota posseduta da Buffett è pari al 23,2% del capitale.

 

Rendimento annuo del 13,2% con barriera al 60%

Le azioni di queste tre società sono i sottostanti del nuovissimo certificate XS2504169389 appena lanciato da Bnp Paribas. Si tratta di un Memory Cash Collect con scadenza a due anni che paga premi mensili dell’1,1%, per un rendimento annuo del 13,2%. I premi sono condizionati da una barriera al 60% e godono dell’effetto memoria. La stessa barriera al 60% offre un buon livello di protezione al capitale investito, che alla scadenza finale sarà rimborsato al 100% anche se nel frattempo le quotazioni dei sottostanti saranno scese rispetto ai loro Valori iniziali: la barriera protegge fino a un calo massimo del 40%. Il migliorato scenario di mercato infatti comincia ad essere favorevole a certificati con barriera leggermente meno profonde rispetto a quelle viste nel 2022. Tutto a vantaggio del rendimento che va a salire. Si può infatti cominciare a lavorare su barriere al 50/60% dello strike. Questo soprattutto quando si va su titoli dai fondamentali molto solidi come i tre titoli di questo certificato, che appunto sono tra i favoriti dei Warren Buffett.

È bene chiarire subito che questo certificate non è uno strumento per replicare le strategie di Borsa di Warren Buffett. Come tutti i certificate, il Memory Cash Collect XS2504169389 propone la possibilità di realizzare un investimento caratterizzato da un interessante equilibrio fra il rischio e il rendimento potenziale. Premi dell’1,1% al mese rappresentano un obiettivo molto appetibile in uno scenario di inflazione in calo. Stando alle ultime previsioni della Banca centrale europea, l'inflazione in Italia scenderà al 6,3% nel 2023: nel corso dell'anno il tasso dovrebbe registrare una marcata riduzione, per poi collocarsi in media al 3,4% nel 2024 e al 2,3% nel 2025.

A fronte di questi dati, riuscire ad avere un rendimento annuo per tre anni del 13,2% rappresenta un ottimo risultato. Risultato ancora più apprezzabile perché ottenuto con poco stress, grazie alla barriera al 60%.

 

Le quattro regole per scegliere gli investimenti

Buffett è l’investitore di maggior successo della storia contemporanea, il più rispettato, con migliaia di fan che seguono le sue mosse sui mercati grazie al fatto che la legge americana obbliga Berkshire Hathaway a rendere nota ogni tre mesi la composizione del suo portafoglio di investimenti, evidenziando le variazioni in acquisto o in vendita.

È noto che la strategia Buffett, ispirata dal suo maestro Benjamin Graham, si basa sulla competenza, la pazienza e la disciplina, per scegliere società di valore che nel tempo realizzeranno performance migliori del mercato. La ricerca, quindi, si appunta su aziende che vengono giudicate sottovalutate rispetto al loro valore intrinseco, con l’obiettivo di tenere le azioni in portafoglio per un lungo periodo. Apparentemente le regole sono semplici: Berkshire Hathaway investe solo in attività che: 1) Buffett dice di capire, 2) con buone prospettive nel lungo termine, 3) gestite da persone oneste e competenti e 4) acquistabili a prezzi attraenti.

La tabella qui sotto riporta le principali posizioni nel portafoglio al 31 dicembre 2022 di Berkshire Hathaway, un portafoglio azionario che allora valeva circa 300 miliardi di dollari, a cui era da aggiungere una liquidità pari a circa 105 miliardi di dollari.

È ovvio che un certificate è diverso da un portafoglio così costruito.

Il richiamo a Warren Buffet, quindi, serve per aggiungere un bollino di qualità alle tre azioni americane scelte da BNP Paribas per questo prodotto.

  • Apple

Fra gli analisti la raccomandazione più diffusa è Buy e la media dei target price è 170 dollari, rispetto all’attuale quotazione di 164 dollari.

 

Per descrivere la forza di Apple basta un dato: da 10 anni secondo la società di ricerche specializzate Interbrand quello della Mela è il marchio di maggiore valore al mondo. I prodotti della Apple sono tutti noti e ben riconoscibili, il che tende a generare una forte fedeltà nel consumatore e ad esercitare una altrettanto forte attrattiva verso nuovi possibili clienti. Il Ceo Tim Cook sta gradualmente spostando l’attività sempre più verso la vendita di servizi, il che dovrebbe rendere il business più resiliente anche in un quadro economico difficile.

Con 2.600 miliardi di dollari di market cap, Apple è la società di maggior valore al mondo. Dall’inizio del 2023 il titolo è salito del 33% e rispetto a 12 mesi fa è sostanzialmente invariato. Il 4 maggio la società renderà noti i risultati del periodo gennaio-marzo (il suo secondo trimestre) e la media delle stime degli analisti indica ricavi a 92,8 miliardi di dollari, in calo del 4,5% sullo stesso periodo del 2022. L’utile è atteso a 22,6 miliardi, in calo del 10%.
Per il futuro della società, la strategia di Cook punta sulla crescita in India, sia dal punto di vista commerciale che della produzione. In India si sta sviluppando una classe media con un crescente potere d’acquisto, per la quale i prodotti Apple non sono più irraggiungibili. “L’India offre le potenzialità commerciali e produttive della Cina di 20 anni fa”, ha detto recentemente Cook, che sta trattando con il premier Narenda Modi per la costruzione nel Paese di alcune fabbriche di iPhone.

 

  • Bank of America

Fra gli analisti la raccomandazione più diffusa è Outperform (farà meglio della media del settore) e la media dei target price è 36 dollari, più alta del 21% rispetto all’attuale prezzo di Borsa.

Probabilmente non c'è un settore di investimento che Warren Buffett conosca meglio delle banche, e tra le banche Usa nessuna gli è cara come Bank of America.

L'aspetto più interessante di Bank of America è la sua sensibilità ai movimenti dei tassi d'interesse. Con la Federal Reserve che non ha altra scelta se non tenere i tassi elevati per fronteggiare l'inflazione, gli istituti di credito con impieghi a tasso variabile vedono aumentare i loro ricavi. Bank of America è l’istituto che ne sta beneficiando di più con la forte crescita del reddito netto da interessi.

Presentati lo scorso 18 aprile, i risultati del primo trimestre di Bank of America confermano il positivo stato di salute della seconda banca degli Stati Uniti, anche se incombe un taglio di 4mila posti di lavoro. I profitti sono lievitati del 15% a 8,2 miliardi di dollari e i ricavi del 13% a 26,3 miliardi. Il net interest income, il guadagno da interessi, è balzato del 25% a 14,4 miliardi. Solida l’attività legata a Wall Street, nonostante l’investment banking abbia sofferto cadute del 20% a 1,2 miliardi e il trading azionario sia sceso del 19% a 1,6 miliardi. Questi cali sono stati compensati da un’ascesa del 27% a 3,5 miliardi del trading su titoli a reddito fisso, commodities e valute.
Sotto attenta osservazione i depositi: da inizio anno sono diminuiti leggermente, dell’1% a 1.910 miliardi, erosi dalla tendenza dei clienti a cercare migliori rendimenti. Bofa ha però indicato che i deflussi sarebbero stati superiori senza nuovi arrivi innescati dalle scosse sugli istituti regionali. Secondo alcune stime la banca avrebbe rastrellato oltre 15 miliardi in nuovi depositi all’indomani del crollo di Svb (Silicon Valley Bank) e di altri due istituti minori.

 

  • Occidental Petroleum

La raccomandazione più diffusa fra gli analisti è Outperform e la media dei target price è 71 dollari, un obiettivo di prezzo che indica un potenziale di rialzo del 14%.

L’industria petrolifera è un altro settore prediletto da Buffett, che ha oltre 29 miliardi di dollari investiti nel gigante Chevron. E poi c’è Occidental Petroleum, una vera passione per l’anziano investitore.

Secondo gli analisti di Cowen, Occidental si distingue come una società “con attività resistenti che continuano a beneficiare di miglioramenti della produttività e di riserve interessanti”. Nel mese di marzo Berkshire ha intensificato gli acquisti di azioni Occidental comprando circa otto milioni di azioni dal 13 al 15 marzo e altri sei milioni di azioni all'inizio del mese. I primi acquisti della Berkshire sono stati resi noti più di un anno fa.

Gli ultimi acquisti hanno alimentato le speculazioni sull'entità della quota di Occidental che verrà acquistata dalla Berkshire e sul fatto che Buffett voglia l'intera società.

Probabilmente l'acquisto del resto di Occidental costerebbe a Berkshire più di 50 miliardi di dollari, ipotizzando un prezzo di circa 75 dollari per azione. Barron's stima che Berkshire abbia pagato un prezzo medio intorno ai 50 dollari per la partecipazione in Occidental.

Occidental Peteroleum capitalizza 56 miliardi di dollari con gli analisti che stimano per il 2023 un fatturato di quasi 30 miliardi e un utile netto di 5,2 miliardi. La società quindi vale 11,7 volte gli utili stimati per quest’anno.

Ma Occidental Petroleum non è solo gas e petrolio. Sta infatti investendo oltre 1 miliardo nel carbon capture, ovvero nelle tecnologie di cattura dell’anidride carbonica. Strategia che dovrebbe permetterle di mantenere la licenza per continuare a operare come trivellatore per decenni nel futuro. L'amministratore delegato Vicki Hollub, che ha la benedizione del principale investitore della società, Warren Buffett, ha dichiarato che il piano aiuterà l'azienda a raggiungere emissioni nette pari a zero in tutte le sue operazioni, nel consumo di energia e nell'uso dei suoi prodotti da parte dei clienti, entro il 2050, e le consentirà di continuare a investire nell'estrazione di petrolio. Un modo molto intelligente di rendere sostenibile il proprio business.

Il certificate XS2504169389, Strike e barriera al 60%

Nella tabella qui sotto trovate i livelli di Strike e di barriera del certificate XS2504169389 di BnpParibas. Lo Strike, ovvero il Valore iniziale del certificate, è il prezzo di chiusura del 21 aprile 2023.

Cedole con effetto memoria e rimborso anticipato

I premi del certificate XS2504169389 godono dell’effetto memoria. Questo vuole dire che se a una certa data di osservazione uno o più sottostanti risultano sotto la barriera, il premio non viene pagato, ma non è perso. Il premio viene accantonato e sarà distribuito alla prima scadenza successiva in cui tutti e tre i sottostanti saranno sopra la barriera.

Grazie all’effetto memoria, la scadenza fondamentale per il certificate diventa l’ultima data di osservazione del 21 aprile 2025. Se quel giorno tutti i sottostanti sono sopra la barriera, l’investitore avrà la certezza di incassare tutti i premi mensili maturati e non pagati da quando ha acquistato il prodotto.

Il certificate prevede la possibilità del rimborso anticipato. A partire dal gennaio 2024 se a una data di osservazione tutti e tre i sottostanti hanno quotazioni superiori ai valori iniziali il certificate scade anticipatamente. L’investitore riceve un rimborso pari al valore nominale del certificate (100 euro), l’ultimo premio relativo a quella data di osservazione e tutti i premi eventualmente non pagati e accantonati per l’effetto memoria. L’investimento si chiude e l’investitore non avrà diritto a nessun altro premio.

Cosa succede alla scadenza finale

Alla scadenza finale del 21 aprile 2025, se il certificate non sarà stato rimborsato anticipatamente, si potranno verificare due ipotesi.

  • Tutti e tre i sottostanti quotano sopra la barriera o allo stesso livello. Il certificate viene rimborsato a 100 euro (100% del valore nominale) e l’investitore riceve l’ultimo premio e tutti i premi precedenti eventualmente non pagati e accantonati per l’effetto memoria.
  • Anche solo uno dei sottostanti accusa un ribasso di oltre il 40% rispetto al valore iniziale, quindi è stata perforata la barriera al 60%. L’investitore non riceve nessun bonus e il certificate viene rimborsato in proporzione alla performance del peggiore dei due sottostanti. Ipotizziamo che il peggiore sia Apple con una discesa del 60% dallo Strike: il certificate verrà rimborsato al 40% del valore nominale, cioè a 400 euro.

Disclaimer:

Il Certificate è soggetto ad un livello di rischio pari a 6 su una scala da 1 a 7.

La presente comunicazione non integra in alcun modo consulenza nemmeno generica o ricerca in materia di investimenti, non è stata preparata conformemente ai requisiti giuridici volti a promuovere l’indipendenza della ricerca in materia di investimenti e non è soggetta ad alcun divieto che proibisca le negoziazioni prima della diffusione della ricerca in materia di investimenti.

Ricordiamo, prima dell’adesione, di leggere attentamente il prospetto di base, ogni eventuale supplemento, la nota di sintesi, le condizioni definitive e il documento contenente le informazioni chiave (KID) e, in particolare, le sezioni dedicate ai fattori di rischio connessi all’investimento, ai costi e al trattamento fiscale relativi ai prodotti finanziari ivi menzionati reperibili sul sito dell’emittente: clicca qui.

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