Trading ITALIA

Le borse dell'Europa sono in calo dopo l'annuncio dei tassi da parte della BCE. Come da attese il rialzo è stato di 75 punti base a 1,25%-1,50%. Indice EuroStoxx 50 -1,1%. Ftse Mib -1,1%. Dax di Francoforte -1,7%. Nel comunicato, l'istituto di credito centrale alza le stime sull'inflazione nei prossimi tre anni, quella sul 2022 passa da 6,8% a 8,1%, quella sul 2023 da 3,5% a 5,5%. Nel 2024 i prezzi al consumo sono stimati a +2,3%, sopra il +2,1% stimato qualche mese fa. Le previsioni sul Pil del 2022 vengono ritoccate leggermente al rialzo per quanto riguarda il 2022 a +3,1%, pesantemente riviste al ribasso quelle sul 2023, a +0,9%, di poco ritoccate al ribasso quelle sul 2024, +1,9%. A Wall Street il future sul Nasdaq è in rosso. Il dato settimanale sulle nuove richieste di sussidio di disoccupazione risulta poco sotto le attese: 222mila vs 235mila.


FTSE MIB (21.211,9 punti, -1,3%). Indice in prossimità dell'importante supporto compreso nella fascia tra 21.000 e 20.500 punti. Difficile ora stabilire se sarà una buona area di rimbalzo o se verrà infranto verso il basso. Vediamo la chiusura settimanle se ci darà qualche spunto in più, dopo che il mercato avrà digerito sia meeting BCE di oggi che l'incontro dei ministri dell'energia domani.

 

BANCO BPM (2,56 eu, Long da 2,5 eu) +3,8%. I prezzi dimostrano di sentire la valenza supportiva di area 2,20/2,40 eu. Titolo presente nella lista Titoli SEXY dei graficisti websim.it

ENEL [ENEI.MI] (4,7 eu, Long da 4,9 eu) -0,9%. Prosegue la fase di stanca: comprare sugli storni perchè quest'area è uno storico supporto. Titolo presente nel Portafoglio LONG Piazza Affari suggerito da websim.it.

 

ERG [ERG.MI] (31,2 eu, Long da 30 eu) -1,4%. Il supporto dei 30 eu ha tenuto e ridato slancio al titolo che oggi segna una performance molto importante. Rimaniamo positivi con primo target a 33 eu e finale a 36 eu. Titolo presente nel Portafoglio Websim MID/SMALL CAP Piazza Affari.

 

FINECOBANK [FBK.MI] (10,9 eu) +0,5%. I prezzi sono tornati ad avvicinare i minimi dell'anno (10,17 eu), area di supporto significativa. Ci sta qualche acquisto da completare sulla forza sopra 11,1 eu. 

INTESA [ISP.MI] (1,71 eu, Long da 1,75 eu) +0,6%. Vale quanto scritto su FinecoBank: 1,70-1,60 eu è area supportiva e nostra zona d'acquisto.

GENERALI [GASI.MI] (14,42 eu, Long da 14 eu) -1%. Si riporta vicino ad un supporto chiave a 14 eu. Buon livello di acquisto perchè permette anche di inserire stop stretti poco sotto 14 eu, in un clima ancora di forte incertezza.

 

LEONARDO [LDOF.MI] (7,6) -0,9%. Area 7,50 eu aveva avviato a marzo un potente rally, dopo aver completato un modello rialzista preparato per circa due anni. Accumulare sulle debolezze. Titolo presente nel Portafoglio LONG Piazza Affari, suggerito da websim.it

NEXI [NEXII.MI] (8,1 eu, Long da 8,4 eu) -1,4%. I prezzi dimostrano di sentire la valenza supportiva di area 8/7,5 eu. Titolo presente nella lista Titoli SEXY dei graficisti websim.it

UNICREDIT [CRDI.MI] (9,9 eu) +3,7%. La scorsa è stata una settimana positiva, ma graficamente ancora senza significato, in quanto i prezzi rimangono a metà strada del range descritto negli ultimi due trimestri (8-11 eu). 

WIIT (17,7 eu, Long da 18,1 eu) +0,4%. Dai massimi a 40 eu il titolo è tornato su un livello di supporto chiave in area 17 eu. Qui passa anche il ritracciamento del 61,8% di Fibonacci di tutto l'uptrend novembre 2019-gennaio 2022. A questi prezzi si compra visto anche la possibilità di inserire stop stretti sotto 16,5 eu per i profili più prudenti. 

 

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I titoli proposti sono solo una selezione delle strategie di Analisi Tecnica di Websim.it, non rappresentano un Portafoglio consigliato. Si rimanda alla rubrica quotidiana "TRADING e titoli SEXY", pubblicata nella sezione di Analisi Tecnica, per gli aggiornamenti delle strategie Italia/Eurozona e per una lista di azioni che transitano su interessanti livelli d'acquisto.

NOTA: viene considerato un margine di tolleranza del +/- 1,5% sui livelli tecnici riportati nelle strategie (entry level, target e stop loss/profit). Si rammenta che per gli “ingressi sulla forza”, ma soprattutto per gli “stop loss”, fanno fede i prezzi di chiusura.

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