BORSA DI MILANO - La carenza di liquidità di giugno è transitoria


Maggio è stato un mese leggermente negativo per la borsa di Milano, giugno potrebbe essere peggio, ma il possibile calo delle prossime settimane potrebbe anche essere un buon livello d’ingresso in vista della ripartenza attesa nella seconda parte del 2023.

Nell’Italian Equity Strategy Monthly diffuso stamattina da Intermonte si parla infatti di un secondo semestre caratterizzato da “un più benigno scenario macro, con una caduta dei tassi d’interesse ed un rallentamento economico non in grado di limitare in modo serio l’andamento degli utili aziendali”.

Nel mese appena passato il FtseMib  ha perso il -3,8%, un arretramento in linea con il resto dell’Europa, ma opposto al risultato del Nasdaq +5,9%.

A mettersi in luce, tra le blue chip italiane, con rialzi nell’ordine del 5-6%, sono state Mediobanca Ferrari e STM

In fondo alla classifica Saipem -14,6%, Iveco -14,3% e Tenaris -10,6%.

Tre dei sei punti chiave indicati nel bollettino mensile, hanno una tendenza positiva. L’economia italiana sta accelerando, come si è visto anche dal dato definitivo del Pil del primo trimestre: queste ultime indicazioni hanno spinto gli analisti a rivedere al rialzo la stima del Pil 2023 a +0,9%, dal precedente +0,4%. Non ci sono avvisaglie di crisi di governo, anzi, le elezioni locali hanno rafforzato la maggioranza. I profitti delle aziende quotate, soprattutto delle banche, hanno mostrato segni di accelerazione così evidenti da spingere Intermonte ad alzare in modo importante le previsioni sull’utile di fine anno e di fine 2024 di Unicredit Intesa Sanpaolo e Banco BPM  

Intanto, la borsa di Milano continua ad essere a buon mercato, con un P/E 2024 di 8,6x che implica uno sconto di circa il 20% rispetto alla media dei mercati azionari europei. Il quadro internazionale, soprattutto per quel che riguarda la guerra in Ucraina, non è migliorato, ma non c’è stato neanche un peggioramento. Anzi, il rischio di un default degli Stati Uniti si è quasi azzerato dopo il voto convinto della Camera all’accordo raggiunto tra la Casa Bianca ed i repubblicani che controllano il primo ramo del Congresso. La politica monetaria è per il momento restrittiva, ma lo sgonfiamento dell’inflazione nella zona euro dovrebbe fermare a breve il rialzo tassi avviato un anno fa dalla BCE.

Da inizio anno, la borsa di Milano guadagna il +12%, l’indice Ftse Mib tratta a 26.540 punti. L’analista tecnico di websim.it, Enrico Nicoloso, avvertiva ieri in una nota che la volatilità sta crescendo bruscamente, “aumentano notevolmente i rischi di rivedere i minimi di marzo in zona 25.000/24.750 punti”. Dai livelli attuali, lo spazio di ribasso è nell’ordine del 6-7%.

Il comparto azionario globale potrebbe essere penalizzato nelle prossime settimane dall’andamento dell’idraulica dei mercati finanziari: la liquidità potrebbe essere meno abbondante perché il Tesoro degli Stati Uniti, oggi a corto di risorse, dovrebbe tornare ad approvvigionarsi sul mercato dei capitali, quando il divieto all’aumento dell’indebitamento, sarà stato rimosso.

Oggi sul conto corrente del Tesoro presso la Federal Reserve ci sono circa quaranta miliardi di dollari, pochissimo, se lo si confronta con lo stesso livello dell’anno passato (circa 600 miliardi di dollari).

Il dipartimento guidato da Janet Yellen non dovrebbe avere problemi con la raccolta perché i rendimenti sono più che allettanti, addirittura più convenienti dei conti deposito offerti dalle banche.

Investitori grandi e piccoli dovrebbero quindi approfittare di queste condizioni favorevoli per il parcheggio della liquidità, con una potenziale ricaduta negativa, ma solo temporanea, per l’azionario, in particolare per i tech.


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