Viaggi, svago e rendimento dell’11%, tutto in un certificate

Comunicazione di marketing

I mercati finanziari sembrano aver già voltato pagina rispetto al rischio Omicron. A dimostralo il comportamento dei settori sensibili alla pandemia come il comparto del Travel&leisure. Infatti, lo Stoxx Europe 600 Travel&Leisure aveva sottoperformato il benchmark nel periodo novembre-dicembre 2021 (quando è stata scoperta e si è diffusa la variante Omicron) perdendo circa il 20%, per poi avviare un forte recupero già da dicembre e sovraperformare il benchmark. Lo si vede bene dal grafico sotto riportato che confronta le performance dei vari settoriali europei nell’ultimo mese di Borsa. L’indice del turismo ha segnato un guadagno di oltre l’8%, subito dopo quello delle materie prime, banche ed energetici e una sovraperformance di oltre il 6,5% rispetto allo Stoxx Europe 600.

Quanto detto trova ad esempio giustificazione nel report Global Fund Manager Survey di BofA Global Research di gennaio 2022. Tra i “tail risk”, ovvero i rischi per il mercato azionario, il covid scivola in quinta posizione dal report di dicembre, dopo politiche più hawkish delle Banche Centrali, l’inflazione, rischio bolle e paura per la crescita globale.

L’OMS dal canto suo ha avvertito che in Europa il picco dei contagi dovrebbe essere nelle prossime settimane, anche se ovviamente la situazione rimane delicata. Ma il mercato si sa, guarda sempre avanti e sconta con diversi mesi di anticipo le attese.

Se per quest’anno il peggio è passato lo scopriremo ovviamente solo nei prossimi mesi, ma a guardare le performance del settore, il mercato sembra aver già optato per questa possibilità. Di più, facciamo notare come il settore Travel&leisure europeo, durante questa quarta ondata, che forse ha raggiunto il picco, non si è avvicinata ai minimi della prima ondata covid, quella del 2020. Questo è un punto molto importante, poiché sembrerebbe scontare il fatto che per il mercato ormai il peggio sia passato.

Ovviamente ciò non esclude il rischio di ulteriori fasi di volatilità sul settore legate sia a fattori esterni che condizionano tutto il mercato azionario, pensiamo al comportamento delle banche centrali, e sia a fattori pandemici, come l’eventuale diffondersi di altre varianti. Proprio per questo, l’uso del certificato d’investimento può essere la scelta migliore per chi crede che il peggio per il settore sia passato. Questi strumenti infatti limitano l’impatto della volatilità (entro i limiti della barriera) sul proprio portafoglio e al contempo riducono i problemi di timing d’ingresso tipici dell’investimento azionario. Al contempo però promettono rendimenti spesso anche interessanti.

Ci riferiamo ad esempio al certificato di Cirdan Capital ISIN IT0006749250 costruito su basket worst of legato ai titoli Roku, Carnival Corp, International Consolidated Airlines Group e Accor. Il certificato attualmente quota a circa 750 euro, dopo aver pagato il maxi premio da 130 euro a dicembre 2021. Il prodotto prezza, dunque, ad uno sconto del 14% circa, al netto del maxi premio pagato, e pagherà da marzo 2022 premi con effetto memoria del 1% condizionati ad una barriera del 60%, valida anche a scadenza per la restituzione del capitale.  Scadenza attesa per dicembre 2025. Il rendimento medio annuo potenziale è circa del 12%. Su quattro titoli del basket, tre sono al di sopra dello strike e si collocano sui minimi di dicembre (Carnival Corp, International Consolidated Airlines Group e Accor). Roku invece, società americana che produce una varietà di lettori multimediali digitali per lo streaming video e possiede un canale streaming è al di sotto dello strike e dista un 25% dalla barriera. Il certificato prevede anche la possibilità di rimborso anticipato con trigger al 100% dello strike da dicembre 2022, con un rendimento in caso di autocall del 39%.

Rimandiamo al tema d’investimento dedicato a questo certificato per l’analisi più approfondita del certificato e dei sottostanti, clicca qui.

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