Un certificato per puntare sulle eccellenze italiane

Comunicazione di marketing

Torna a farsi sentire la volatilità sul mercato e lo fa in apertura della settimana delle banche centrali. Non solo la Fed (mercoledì) ma anche la Banca d’Inghilterra, quella cinese e quella giapponese sono chiamate a esprimersi sulla politica monetaria. Il Vix, l’indice della volatilità implicita delle opzioni sull’S&P 500, parla chiaro: lunedì scorso è infatti balzato a 25 punti. La turbolenza è partita dai mercati asiatici, preoccupati per la crisi del colosso immobiliare cinese Evergrande, unita, come detto, all’attesa per i vertici delle banche centrali.


Lunedì infatti, in una seduta caratterizzata dalla chiusura di molti mercati asiatici per festività (tra cui Tokyo e Shanghai), a indirizzare la giornata dei listini azionari è stata Hong Kong, dove l’indice Hang Seng ha chiuso la seduta in calo del 3,3%, risentendo del -10% di Evergrande, ai minimi da oltre 11 anni, e della prospettiva che il governo di Pechino possa estendere la stretta regolamentare al settore immobiliare. Rosso che poi ha contagiato sia Europa che America. I mercati non credono infatti alle prospettive di salvezza di Evergrande e alla capacità di riuscire a far fronte al debito corporate. Le trattative fervono in queste ore proprio per bloccare il default.

Come avevamo anticipato già in altri articoli, riteniamo che l’ultima parte del 2021 rimarrà comunque positiva per i mercati, ma allo stesso tempo riteniamo che i drawdown saranno più numerosi e consistenti. Oltre a variabili esogene, quali quelle legate al mercato immobiliare cinese, che genera incertezza ma su cui è più difficile fare previsioni, gli operatori cominciano a scontare l’idea di una graduale restrizione degli acquisti da parte della Fed. Il mercato diverrà dunque sempre più sensibile agli eventi macro chiave, come dati del lavoro, inflazione e meeting delle banche centrali.

Uno scenario che a nostro avviso diventa particolarmente favorevole per i certificati d’investimento, strumenti in grado di soddisfare la fame di rendimenti presente sul mercato e al contempo fornire una protezione condizionata del capitale in caso di ribassi moderati. Oggi vogliamo analizzare un certificato che investe sulle eccellenze italiane emesso da Societe Generale. Il certificato ISIN XS2313685070 investe su un basket composto tra tre titoli su cui gli analisti finanziari sono positivi: Banco BPM, Stellantis e Tenaris.

Banco BPM in particolare vede 11 analisti raccomandare il buy, 8 l’hold e nessuno consiglia di vendere. Il target price è a 3,06 euro, evidenziando un rendimento potenziale del 20%. Le ragioni a favore del titolo sono diverse e riguardano Banco BPM sia stand alone che considerando eventuali operazioni di M&A. Banco BPM ha un posizionamento geografico strategico essendo molto presente in Lombardia e Nord-Italia, area che dovrebbe beneficiare maggiormente della ripresa, e ragione fondamentale che giustifica l’interesse di UniCredit al deal. A conferma di ciò anche i conti del primo semestre che hanno visto Banco BPM riportare risultati sopra le attese e molto forti sia sulla top line che in termini di costo del rischio e ratio patrimoniali. Il margine di interesse è cresciuto del 5,5% sul trimestre precedente e le commissioni del 1,5%. Migliore anche l’efficienza con i costi scesi del 1,9% e il CEt1 ratio al 12,9% contro attese al 12,6%. Insomma, una banca ben posizionata per beneficiare del recupero dell’Italia post pandemia e con alta probabilità tra le prossime protagoniste del processo di consolidamento europeo del comparto bancario.

Stellantis ha riportato cifre record nel primo semestre 2021 con un Ebit adjusted margin del 11,4%, grazie ai punti di forza di FCA e PSA, a cui si aggiungono le sinergie della fusione che stanno dando i risultati sperati ancora prima del previsto e nonostante la carenza di semilavorati, chip e l’incremento del prezzo delle materie prime. Il titolo scambio a multipli anche bassi rispetto ai peer (4,5X gli utili 2021 e 2022, rispetto alla mediana di 7X). Gli analisti sono schierati positivamente: 24 buy, 3 hold e un solo sell. Target price a 23,2 euro e un rendimento potenziale del 44%.

Tenaris è uno dei titoli del comparto petrolifero più interessanti soprattutto se ci si vuole giocare la stabilizzazione dei prezzi del petrolio. Da sempre leader incontrastato nel suo settore (produzione di tubi in acciaio per le trivellazioni) Tenaris non ha ancora ben riflesso le attuali quotazioni del petrolio. Infatti, le trivellazioni in USA dovrebbero aumentare nei prossimi trimestri, beneficiando delle quotazioni del petrolio e questo vale ancor di più per la parte offshore, da due anni in difficoltà. Il gruppo inoltre è in grado di riversare sui clienti il prezzo delle materie prime, mantenendo così la marginalità alta. Anche su Tenaris gli analisti sono positivi. Di 18 analisti che seguono il titolo, 10 sono buy e 6 hold. Solo due analisti consigliano di vendere. Il target price è a 9,82 euro, con un upside sui prezzi attuali del 21,5%.

Premi trimestrali del 3,5% per un rendimento potenziale a scadenza di oltre il 30%
Il certificato Cash Collect di Societe Generale ISIN XS2313685070 permette d’investire su questi tre titoli senza esporsi direttamente all’andamento dei singoli sottostanti. Il certificato paga premi trimestrali condizionati del 3,5%, con livello barriera al 70% (pari ad un premio annuo del 14%). Il certificato tratta anche a sconto a 93,9 euro, il che implica un rendimento complessivo a scadenza (due anni, 11/09/2023) fino al 36%. Un certificato dunque piuttosto generoso.

Per generare questi livelli di rendimento, il certificato sfrutta tre leve principali: 1) il meccanismo di Worst-of, che prevede che le condizioni di pagamento del premio e di rimborso (anticipato o a scadenza) siamo legate all’azione con la minor performance del paniere ; 2) l’elevata volatilità attuale dei titoli (la volatilità implicita a 3 mesi è superiore al 30% per tutti e tre i titoli) ; 3) la correlazione tra i titoli del paniere, che, nonostante la presenza dei tre titoli nel FTSE MIB e il loro profilo decisamente ciclico, risulta medio-bassa dato che i titoli appartenendo a settori molto diversi tra loro.



Come funziona il prodotto?
La struttura è quella classica di un Memory Cash Collect con possibilità di rimborso anticipato. Il certificato paga dunque premi trimestrali del 3,5%, condizionati al fatto che i tre titoli siano ad un prezzo uguale o superiore alla barriera (posta al 70% dello strike). L’effetto memoria permette comunque di recuperare eventuali premi non pagati in precedenza, nelle successive date di valutazione se appunto, i sottostanti saranno sul o al di sopra del livello barriera alla data di valutazione. Il meccanismo di rimborso anticipato, che può intervenire dalla seconda osservazione trimestrale (marzo 2022), consente al prodotto di scadere anticipatamente con un importo di rimborso pari al 100% del valore nominale, oltre al premio trimestrale con effetto memoria. Condizione per l’autocallability è che i tre titoli quotino ad un prezzo uguale o superiore al proprio strike.

In assenza di autocallability, a scadenza naturale del prodotto, se il prezzo di chiusura di tutte le azioni del paniere è pari o superiore alla barriera, l’investitore riceve il 100% del valore nominale più il premio ed eventuali premi non pagati in precedenza. In caso contrario verrà corrisposto un importo lordo pari al valore nominale (100 euro) moltiplicato per la peggior performance finale tra quelle delle azioni del paniere. In tale caso, l’investitore è esposto al rischio di perdita del capitale investito.

 

Disclaimer
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