TELECOM ITALIA -2% Il mercato crede sempre di meno nell'OPA di KKR

FATTO
La stampa di oggi riferisce che la presentazione di ieri delle linee guida del nuovo Piano TIM da parte del Direttore Generale Labriola, è stata molto apprezzata da tutti i consiglieri TIM, in particolare da Gorno Tempini (Chairman di CDP), confermando anche l’ampio consenso alla nomina di Labriola a CEO questo venerdì.

Quanto al piano di break-up, TIM dovrebbe essere suddivisa in due società: 

• NetCo avrà la Rete (sia primaria che secondaria), Telsy e Sparkle, ovvero tutti gli asset strategici soggetti a Golden Power assorbire 30mila dipendenti (su 42.5mila) e 10 mld di debito netto (su 18 mld a livello di Gruppo) come riportato ieri da Messaggero, con una leva di 5x. 

• ServiceCo includerà tutto il resto: TIM Services, TIM Brasil, INWIT e l’infrastruttura mobile, Noovle, Olivetti (IoT). In una seconda fase, Noovle o altri asset potrebbero essere scorporati. La ServiceCo assorbirà circa 12.500 dipendenti domestici.

La Repubblica scrive che l’AGM del 7 aprile potrebbe votare già il Break Up. 

Secondo La Stampa, è da escludere che il CdA del 26 gennaio possa essere chiamato a dar seguito alla richiesta di due diligence di KKR, il fondo potrebbe aspettare fino marzo quando sarà presentato il nuovo Piano, mentre secondo il Messaggero, KKR potrebbe entrare nel capitale della NetCo con CDP in sostituzione di VIV, che invece potrebbe focalizzarsi sulla ServiceCo. 

Dopo 5 anni di investimenti, OF sarebbe ancora in ritardo sulle aree bianche: lo scrive il Sole24Ore, citando solo 51,742 clienti attivati (circa lo 0.8% delle unità immobiliari del piano BUL). Attesa un’accelerazione dal piano di investimenti da 11 mld tra il 2022 e il 2031, che vedrà OF impegnata nel completamento della copertura nelle aree bianche ma anche nell’avanzamento nelle aree nere e nella partecipazione alle prossime gare per le aree grigie.

EFFETTO
Nessuna novità sostanziale dalle indicazioni odierne che confermano i financials citati ieri del Messaggero pur offrendo maggiore visibilità sui perimetri delle due società. L’EBITDA della NetCo a Eu2bn (superiore alla nostra stima preliminare) appare giustificato dall’inclusione nel perimetro di altri asset strategici come Sparkle, Telsy e riteniamo ragionevole un indebitamento netto di 5x, considerando che la NetCo rappresenta l’asset in grado di assorbire maggior leva. Allo stesso tempo, andrà valutato se una rivalutazione della NetCo potrebbe tradursi in maggiori canoni di affitto per la ServiceCo ma riteniamo che la leva allocata sulla ServiceCo (ieri il Messaggero, indicava circa 4x, con 8 mld debito residuo e 2 mld di EBITDA per la ServiceCo) dovrebbe essere mitigata in area 2.4-2.5x dall’inclusione nel perimetro della quota in TIM Brasil (circa Eu1bn di EBITDA aggiuntivo, asset pressoché debt free) e di Noovle (circa 0.2-0.3 mld di EBITDA aggiuntivo) e della quota in INWIT. 

Se confermate, le tempistiche di approvazione del break-up ci sembrano piuttosto imminenti, tra i punti ancora da chiarire è se l’operazione prevederà anche una conversione delle azioni di risparmio (che potrebbe allungare i tempi) o la riproposizione di una doppia categoria di azioni per entrambi le società NetCo e ServiceCo. Considerando l’elevato quorum richiesto (2/3 del capitale ordinario presente), l’approvazione del break-up ci appare tutt’altro che scontata, specie in caso di elevata affluenza e soprattutto qualora KKR dovesse procedere con un’offerta vincolante a premio nelle prossime settimane (ipotesi al momento poco probabile ma non escludibile).  

Raccomandazione su TIM MOLTO INTERESSANTE, target price a 0,55 euro.  

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