SPREAD - Le esitazioni della Lagarde mettono in crisi il BTP

Proprio nel giorno del dato sul Pil dell’Italia che straccia il consensus (+3,8% anno su anno nel terzo trimestre), il BTP soffre una crisi acuta: il decennale si è portato a 1,21% di rendimento, valore che non si vedeva dal luglio del 2020.

L’aumento dello spread con il Bund, allargatosi a 130 punti base, rovina la festa al governo, che ieri ha presentato una legge di bilancio destinata nelle intenzioni di Mario Draghi a rendere ancora più favorevole il momento per l’Italia.

Le ragioni di questa improvvisa e violentissima accelerazione del ribasso  non vanno cercate a Roma ma a Francoforte, dove ieri si è tenuta la conferenza stampa di Christine Lagarde. 

Le esitazioni della presidente della BCE nel rispondere alle domande su quel che succederà la prossima primavera, quando gli acquisti straordinari del fondo d’emergenza PEPP termineranno, hanno lasciato i mercati in un’incertezza che si è presto trasformata in una fuga di massa dalla carta italiana: in un pomeriggio, sono stati scambiati 323.000 lotti sul future del BTP, più del doppio della media di una giornata con alti volumi. Giusto per avere un ordine di grandezza, il nozionale del future del future è 100.000 quindi siamo a 32,3 miliardi di euro passati di mano solo sul future in poche ore.

E venerdì la girandola è proseguita.  

Secondo Antonio Cesarano, Chief Global Strategist di Intermonte SIM, non è piaciuta soprattutto la reticenza della Lagarde nel prendere posizione sull’andamento delle aspettative sull’inflazione, salite ben oltre le previsioni della banca centrale: alla richiesta di un commento puntuale sulla divaricazione in atto l’ex numero uno del Fondo Monetario Internazionale, prima ha esitato, poi ha detto di non essere la persona deputata a prendere posizioni sulle dinamiche di mercato. 

La paura del fiscal cliff, il precipizio che si potrebbe aprire nei mesi post fine della stagione dell’emergenza, ha colpito duro soprattutto la periferia, “più di tutti l’Italia perché è la maggior beneficiaria del piano di sostegno di Francoforte”. Il differenziale BTP - Bund sta infatti salendo di più del differenziale Bono spagnolo – Bund (+5 punti base). Solo la Grecia fa peggio dell’Italia.

“La Lagarde ha cercato di rassicurare in tutti i modi sul rialzo dei tassi, ma non è riuscita a conquistarsi la fiducia del mercati”, commenta Cesarano.

Il balbettio della presidente ha portato ad un aumento della scommessa su un rialzo dei tassi nel 2022. Ora, gli OIS indicano un incremento dei 15 punti base entro settembre, mentre i future sull’euribor a 3 mesi indicano + 27 punti base entro fine 2022.

Altri commentatori non danno peso al mezzo passo falso nella comunicazione della BCE, in quanto vedono un proseguimento per molto tempo della politica monetaria ultra accomodante.

Pietro Baffico, European Economist di Abrdn commentava così  il tema: "Il rischio di una pressione inflazionistica sta erodendo la fiducia degli investitori, che ora attendono con ansia la riunione di dicembre, quando sarà rivalutato anche il futuro dei programmi di QE. Continuiamo a pensare che la BCE confermerà la sua posizione dovish tra le principali banche centrali, il che dovrebbe contribuire a sostenere i prezzi degli asset dell'Eurozona".

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